Vettel, in un modo o nell’altro, riesce sempre a brillare in F1. Sebastian non ha iniziato la stagione in pompa magna, soprattutto a causa di una vettura al di sotto delle aspettative. Nonostante le carenze dell’Aston Martin il tedesco ha comunque offerto sprazzi di pura classe, dimostrandosi al contempo accorto e battagliero.
Queste caratteristiche lo hanno reso il pilota con più sorpassi all’attivo in questo 2021, nonché un serio candidato per vincere il neonato ‘Overtake award‘, nuovo premio istituito dalla massima categoria del motorsport. L’iniziativa ha suscitato qualche perplessità, specie da parte dei puristi, i quali non vedono di buon occhio questo continuo ricorso alla ‘mistificazione’ della F1. Le novità, siano esse il ‘Driver of the day‘ o l’Overtake award‘, vengono giudicate con un certo snobismo e immediatamente identificate come inutili esercizi di una retorica tutta tesa alla spettacolarizzazione.
A mio avviso, invece, rappresentano un simpatico corollario, che nulla toglie all’epicità delle imprese e al gusto duro e puro della competizione. Sono segni dei tempi che cambiano, l’adattamento a una modernità che avanza galoppando, nutrendosi di altri mezzi e di altri modi per trasmettere la passione.
Vettel, dicevamo, detiene a oggi il record di sorpassi. Seb non si è risparmiato in pista e, complici strategie non ottimali e posizioni di partenza nelle retrovie, si è spesso trovato a battagliare fin dal primo giro. Tuttavia, se dovessimo ripercorrere mentalmente le undici gare svoltesi fino ad ora, probabilmente non identificheremmo il tedesco come il re delle posizioni guadagnate, soprattutto se rapportate ai risultati finali decretati dalla bandiera a scacchi.
Questo pone degli interrogativi in merito al metro di giudizio utilizzato per considerare la validità delle manovre. Come si calcolano, dunque, i sorpassi effettuati? Innanzi tutto suddividendo ogni circuito in mini-settori (circa una ventina, in numero variabile a seconda della lunghezza dei tracciati) al fine di poter considerare in modo più preciso la collocazione di ogni vettura e determinare quando si è compiuto il sorpasso.
La variazione occorsa in due mini-settori consecutivi sancisce inequivocabilmente l’avvenuto scambio di posizione. Naturalmente non sono considerate valide le situazioni di forza maggiore, quali ritiri, incidenti o ingressi ai box, che consentono un avanzamento per così dire ‘neutro’. In questi casi, dunque, non trattandosi di sorpasso vero e proprio, lo scambio di posizione non viene conteggiato.
In definitiva viene considerata valida qualsiasi azione in pista che comporti ‘bagarre‘, compresi, in certi casi, anche i tentativi falliti che determinano una variazione di posizione, sebbene non definitiva. Tutto, ai fini del conteggio, dipende dal mini-settore in cui si è svolto il sorpasso. La validità riguarda anche quelle manovre giudicate illecite e soggette a penalizzazione, poiché, di fatto, comportano scambio di posizione. La F1, in questo modo, dà risalto all’agire, indipendentemente dalle regole.
Il sorpasso diviene fattuale, essenziale, isolato da ogni tipo di valutazione o contingenza: fine a se stesso in una nobile esaltazione della manovra allo stato puro.Vettel difatti rimane in cima alla classifica in quanto ritenuti validi tutti i sorpassi avvenuti in Ungheria, indipendentemente dalla squalifica che gli è stata comminata a posteriori. E questa deve essere considerata una vittoria nell’ambito della moderna F1, tendenzialmente a carattere punitivo, più che preventivo o correttivo.
Una tale novità, per quanto ininfluente ai fini del campionato, sposta l’attenzione su certe dinamiche troppo spesso trascurate, oscurate da risultati non sempre del tutto veritieri. Mette in risalto la vera natura dei piloti e la loro propensione all’attacco. Onore quindi ai giovani leoni, ai coriacei veterani, a tutti coloro i quali concorrono al favoloso spettacolo della F1. E un caloroso benvenuto a nuovi punti di vista, sempre utili a comprendere la complessità di uno sport dalle mille differenti sfaccettature.
F1-Autore: Veronica Vesco – @VeronicagVesco
Foto: Aston Martin Cognizant Team F1