Serviva un week end perfetto per battere un pilota e un team che perfetti sono stati fino a questo momento. E invece il Gp d’Italia 2021 di F1 inizia in salita per Lewis Hamilton che, sin dal venerdì, ha commesso una serie di errori tattici vanificando il vantaggio prestazionale che la Mercedes W12 palesa sui lunghi rettilinei del tracciato brianzolo rispetto alla rivale Red Bull RB16B.
Già mancare la partenza al palo nella Sprint Qualifying è stata una topica abbastanza grave considerati gli esigui distacchi in graduatoria. Ma scattare in quel modo, perdendo tre posizioni al via, è imperdonabile. Lewis è sotto pressione e in tali condizioni anche i grandissimi sbagliano. Non accampando scuse perché, a bocce ferme, il pilota di Stevenage si è preso le responsabilità di un errore marchiano, che ricorda uno molto simile commesso sempre a Monza quando duellava con Nico Rosberg. Correva l’anno 2016. E sappiamo bene quale fu l’epilogo di quella stagione.
Cerchiamo di capire cosa è andato storto nello start della vettura n°44 che ha impiegato 5,6 secondi per raggiungere i 200 km/h a fronte dei 4,6 del suo compagno di squadra che è schizzato come una palla di cannone. Aiutiamoci con gli on board. Lewis completa il giro di schieramento e parcheggia nella piazzola n°2, sul lato del muretto box.
Nell’attesa del segnale “Last car approcacching the grid” Lewis mette il motore in folle. Poco prima che Peter Bonnington si apra in radio per avvisare che la bandiera verde sventola in fondo al gruppone, il britannico aziona la frizione con la mano sinistra che, da consuetudine, tiene alta sul volante.
In questo momento Hamilton ingrana la prima, lo si avverte dallo scatto che la vettura fa e dal mutar del rumore della power unit che sale leggermente di giri. L’ultima vettura è schierata, si accendono le luci e giri motore aumentano ulteriormente. Allo spegnimento dei semafori la monoposto pattina molto. Troppo.
La cosa dipende da una cattiva gestione della frizione da parte del campione del mondo in carica che si vede sfilare, a sinistra, senza possibilità di reazione, dalla Red Bull di Verstappen, dalla McLaren di Ricciardo e dall’Alpha Tauri di Gasly. Come non bastasse, alla prima variante, Lewis viene stretto a sandwich anche dall’accorrente Norris che lo beffa all’esterno.
In questo momento il 44 è sesto e scala in quinta piazza solo per l’uscita di pista del francese dell’Alpha Tauri alle prese con un’alettone anteriore che si stacca per il precedente impatto con la McLaren di Ricciardo.
Riavvolgiamo il nastro al momento dello spunto fatale. Hamilton, lo ammetterà senza remore nelle interviste post evento, pasticcia con la frizione. Nell’abbrivio si sente la vettura slittare oltremodo trovando la trazione dopo un tempo troppo lungo per una F1.
L’errore di Lewis è stato quello di andare troppo profondo con la paletta della frizione. Il britannico ha caricato troppo, spingendo di due millimetri in più la leva rispetto a quanto normalmente fa. Questo è emerso dal debriefing con in sui ingegneri. Una difficoltà che già s’era verificata durante qualche prova di partenza cui abbiamo assistito dagli on board in questo week end.
Nell’ultimo test delle libere del sabato mattina sembrava che Hamilton avesse trovato la quadratura del cerchio, ma al momento clou le incertezze sono ritornate. Forse in Mercedes stanno provando diversi settaggi della frizione poiché, in generale, lo start non è stato il punto di forza della W12 nel 2021: troppe differenze tra partenza e partenza durante l’anno. Sembra che non si riesca ad impostare una procedura realmente efficace.
Non un’attenuante per Lewis che vede Verstappen, che si limita al compitino, guadagnare altri due punti prendendosi la pole position del GP d’Italia. L’olandese, ancora, riesce a frapporre tra sé e la Freccia Nera ben due McLaren che, vista l’impressionante velocità di punta e considerando l’assetto leggermente più carico della W12, rappresentano i clienti più scomodi con cui aver a che fare in vista del Gp che scatterà alle 15:00.
Ora Hamilton è nella peggior posizione possibile, con Valtteri Bottas ultimo in griglia per effetto della sostituzione della power unit e le due McLaren ad incastonarsi tra sé e Verstappen. Serve un’impresa titanica per tagliare per primo il traguardo.
Monza doveva essere il GP del riscatto, una tappa dalla quale uscire rafforzato in classifica grazie ad una vettura che si sposa perfettamente con le caratteristiche del tracciato. Si rischia invece di vedere la forbice allargarsi.
La pressione sta giocando brutti scherzi. A volte la lepre ha un ruolo più comodo del cacciatore se quest’ultimo non è avvezzo ad usare il fucile. Quanto visto ieri sembra un remake del 2016, anno caratterizzato da diversi errori allo start. Topiche di cui Hamilton s’è macchiato anche ad Imola e nella Sprint Qualifying di Silverstone. Situazioni nelle quali, non a caso, era marcato da presso da un Verstappen che, di contro, si sta dimostrando freddo come un iceberg e calmo come un monolite dell’Isola di Pasqua.
Ma Hamilton è pur sempre un sette volte campione del mondo. Ha l’antidoto a questa situazione pressoria, l’ha dimostrato in disparate circostanze. E il primo giro di Silverstone 2021 sta là a spigarlo con chiarezza. Al di là delle dichiarazioni di resa, Lewis è chiamato a provarci. Il campionato è ancora lungo, non si può sin d’ora alzare bandiera bianca.
F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes, F1TV