Sir Lewis Hamilton è una grandissimo campione. Probabilmente uno dei migliori piloti di F1 mai esistiti. Sa fare la differenza sul giro secco e in gara è uno schiacciasassi. A livello psicologico, poi, è formidabile. Non resta mai senza parole e la sua grande intelligenza tattica dialettale spesso mette in serie difficoltà gli avversari. Insomma un mostro al volante delle sua Mercedes.
Tuttavia ha un grosso difetto: è umano. E come tale sbaglia anche lui. Quando lo fa le cose cambiano, la sua orazione diventa scontata. Eccessiva in negativo. Fa parte del suo carattere. Non sa perdere. Non è nel suo Dna. Ed ecco che tutto appare tremendo, insormontabile, e il pessimismo, come spesso succede in questi casi si appodera di Lewis.
Le sue parole a caldo dopo la Sprint Qualifying descrivono un mente alterata dalla forte delusione e per il britannico, malgrado ci siano ancora 53 tornate da disputare, il vincitore è già scritto. Si chiama Verstappen e guida la RB16B numero 33. Per il resto riconosce i propri errori e promette il massimo impegno per arrivare secondo, risultato massimo al quale può aspirare…
“In partenza ho avuto troppo pattinamento. Non mi aspettavo di ritrovarmi dietro alle McLaren è stata colpa mia. Oggi ho perso un po’ di punti e domani dovrò cerare di dare il massimo limitando i danni nei confronti di Verstappen. Credo che la Red Bull sia ancora la migliore auto sulla griglia, d’altronde lo è stata per tutta la stagione. Noi siamo più forti questo week end ma nella mini gara Max era in scia di Valtteri. Domani sarà una vittoria facile per lui. Io dovrò solo cercare di arrivare al secondo posto in qualche modo”.
F1-Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz
Foto: Mercedes AMG F1 Team