In F1 si è abituati ad assistere alle penalità più disparate nel corso della stagione. Le sanzioni comminate per comportamenti giudicati non corretti o poco sicuri da parte dei commissari in genere dividono sempre gli appassionati, ma almeno il tutto nasce da una situazione in cui il pilota riceve un ‘danno’ per una sua azione, un episodio di cui si è reso responsabile.
Le penalità che tendono invece a non trovare l’approvazione del pubblico sono spesso quelle comminate a causa della sostituzione di alcuni elementi della monoposto. Componenti, che quando interessano la power unit comportano una partenza dal fondo dello schieramento.
Sanzione che Verstappen potrebbe esser chiamato a scontare in Russia se la Honda riterrà opportuno ricorrere all’utilizzo della quarta specifica stagionale. Per lui però non si tratterebbe di una sostituzione dovuta alla scarsa affidabilità del propulsore. No, ma a degli incidenti che hanno in precedenza causato l’adozione anticipata degli elementi messi a disposizione da regolamento (3 a stagione).
Un’ingiustizia secondo il direttore tecnico Honda, che più che al costo delle componenti utilizzate è amareggiato dal vedere Max sfavorito da un regolamento giudicato troppo rigido: “Il fattore finanziario è certamente importante, ma spendere soldi non è un problema per noi. Quello che ci dispiace è il non poter ottenere punti, perché è questo l’aspetto più importante alla fine dell’anno. Le penalità hanno un impatto sicuramente maggiore rispetto a quelle che sono le spese”.
Toyoharu Tanabe non se ne resterà fermo a guardare e comunica l’intenzione di voler esporre alla Federazione una propria idea per migliorare la situazione in futuro: “Ho intenzione di fare una richiesta alla FIA. La mia proposta sarebbe quella di nominare una rappresentanza di ingegneri in grado di stabilire i danni riportati dalla power unit a seguito di un incidente. Solo dopo la supervisione, la commissione stabilirà se il team potrà sostituire le parti con o senza ricevere penalità. Ovviamente i costi delle riparazioni saranno importanti ma credo che si possa comunque fare qualcosa.”
Purtroppo però esistono dei casi limite come quello di Verstappen. L’impatto avuto alla Copse non sembrava aver rilasciato dei danni tali da dover richiedere la sostituzione immediata del propulsore. Tuttavia però, dopo le qualifiche del Gp d’Ungheria, i nipponici si rendono conto della presenza di una cricca andando così a ricorrere alla terza power unit stagionale.
Nella circostanza sarebbe difficile attribuire le cause del danno all’incidente o meno, cosa che permette a Tanabe di dare maggiore credito al proprio suggerimento: “Questa è la ragione per cui c’è bisogno di aprire un’indagine guidata da una squadra di ingegneri. Se guardiamo alla crepa evidenziatasi sulla power unit di Max, notiamo come sia apparsa in una posizione abbastanza inusuale. All’equipe sarebbe consentito di rivedere l’impatto e analizzare i dati per comprendere a fondo se eventuali anomalie riscontrate in seguito possano esser effettivamente dovute all’incidente”.
Tanabe propone una soluzione semplice e apparentemente abbastanza efficace. Magari non del tutto perfetta, ma potrebbe essere un ottimo punto di partenza per intavolare una discussione con la FIA. Di certo, vedere un campionato del mondo deciso dalle penalità comportate da un eccessivo utilizzo di componenti della PU non piace a nessuno. Qualcosa in tal senso potrebbe effettivamente essere fatto.
F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: F1TV – Honda – Red Bull Racing
Non capisco perché la Mercedes non ha questo problema, vedi il tamponamento a Imola, e la Honda lo ha solamente con incidenti causati da altri, con quelli in proprio, esempio Baku, non hanno avuto nessun problema.
Dipende tutto dalle dinamiche dell’impatto