Zandvoort. Terreno di scontro del tredicesimo appuntamento della stagione di F1. Circuito veloce, capace di immettere tanta energia sugli pneumatici, non sembrava comunque destare molte preoccupazioni ai team dal punto di vista strategico. Tant’è che al sabato si diceva che la tattica ad una sosta si sarebbe rivelata la migliore in gara.
Il Gp però ci mette di fronte ad un altro scenario. Gestire le mescole si rivela alquanto complicato. Alcuni piloti vanno in difficoltà, mentre altri cercano l’evento sorpresa per mettere sotto pressione gli avversari. Ne deriva una grande varietà tattica. Gli strateghi al muretto box non si sono certo annoiati, con Mercedes che farà delle scelte certamente non convenzionali.
Gp Olanda 2021-Analisi strategica: Pirelli
Max Verstappen (Red Bull) è riuscito a vincere il proprio Gp di casa andando a sfruttare alla perfezione tutto il potenziale garantito da tutti i compound a disposizione delle squadre. Dopo esser partito su gomma Soft C3, è passato alle Medium C2 per affrontare il tratto centrale e alle Hard C1 per il finale.
Secondo posto per Lewis Hamilton (Mercedes). Il britannico ha optato per una strategia diversa: è partito con la Soft per poi percorrere due stint su pneumatici a mescola Media. Ha aggiunto poi una terza sosta non programmata in chiusura di gara per conquistare il punto addizionale dato dal giro veloce utilizzando nuovamente gli pneumatici più morbidi.
I primi cinque classificati hanno terminato nello stesso ordine in cui sono partiti. Ciò nonostante le 5 diverse strategie applicate all’interno della Top-6. Questo a dimostrazione dei diversi approcci tattici messi in atto dalle squadre. Sergio Perez (Red Bull) partendo dalla pit-lane, è stato l’unico a scegliere la Hard per affrontare il tratto iniziale. Successivamente è passato alla Medium e infine alla Soft classificandosi in 8° posizione. Il pubblico lo ha anche premiato con il titolo di ‘Driver of the Day’.
Abbiamo potuto assistere ad un mix di strategie ad una e due soste. Sette piloti si sono fermati due volte, mentre gli altri una sola volta. Hamilton è stato l’unico a fare tre soste. Le temperature sono state più calde rispetto ai giorni precedenti, con l’asfalto che ha raggiunto un picco di 32°C.
Mario Isola, a fine gara, ha inoltre commentato: “Tutte e tre le mescole nominate hanno giocato un ruolo di primo piano come evidenziato dall’ampia varietà di strategie adottate oggi su questo nuovissimo ed emozionante circuito. I piloti hanno spinto al massimo dall’inizio alla fine. Le temperature più calde rispetto ai giorni precedenti hanno messo a dura prova gli pneumatici. La decisione di venire qui con le tre mescole più dure della gamma è stata sicuramente corretta.”
“L’usura è stata superiore a quella che ci attendevamo con i dati raccolti nella giornata di venerdì” ha proseguito il responsabile F1 e car racing Pirelli. “Su questo ha inciso fortemente anche il basso numero di long run che si è riusciti a completare a causa delle tante bandiere rosse. Per quanto riguarda il degrado, questo è risultato invece in linea con le aspettative. La decisione di montare gomma Soft nel finale ha permesso a Hamilton di ottenere il giro più veloce della gara. Congratulazioni a Max Verstappen e Red Bull per la bella vittoria conquistata sul circuito di casa”.
Gp Olanda 2021-Analisi strategica: Mercedes non ne indovina una, esecuzione perfetta della Red Bull
Le condizioni di gara hanno dato vita ad una varianza strategica certamente inattesa alla vigilia. Le temperature più alte unite ad un tracciato che immette tanta energia negli pneumatici hanno reso la vita particolarmente complicata ai piloti. Le cause sono da andarsi a ricercare nelle tante curve veloci e nei banking caratteristici di curva-3 e curva-14. La gestione delle gomme è stato forse l’aspetto al quale si è dovuta dedicare l’attenzione maggiore. Scaldarle non era certo un problema, il duro lavoro lo si è fatto nel tenere la temperatura costante e nel cercare di abbassarla all’occorrenza.
L’unica sosta è stata un lusso che veramente pochi hanno potuto permettersi. Mentre a battaglia tra Verstappen e Hamilton si è giocata molto sui pit-stop, con Valtteri Bottas, Mercedes aveva provato a giocare la carta S-M. L’obiettivo era quello di frenare la corsa di Max, e di aiutare Lewis a vincere il confronto. Purtroppo si comprenderà presto che il piano presenta una falla: il finlandese non ha ritmo. Bastano soli pochi giri all’olandese e al britannico per riprendere Valtteri dopo la loro prima sosta. Il sorpasso, potendo contare sul gap prestazionale garantito dalla mescola nuova (Media contro Soft usata), avviene in scioltezza.
Come se non bastasse, il secondo stint di Bottas non risulterà affatto competitivo. Con il compound a banda gialla nuovo, il finnico si sarebbe dovuto gettare all’inseguimento dei due davanti, invece il passo non decolla e la forbice invece di ridursi si allarga. Il pilota della W12 #77 alza bandiera bianca. A circa metà gara, il britannico perde il suo ‘fedele’ alleato restando da solo contro Verstappen. La fedeltà del finlandese verrà successivamente messa in discussione al 67°, quando il team decide di fargli fare una sosta di sicurezza montandogli un ulteriore set di Soft.
Nonostante le richieste da parte del muretto di non andare per il giro veloce (fino a quel momento detenuto da Hamilton su gomme Medie usate: 1’13’’124) Bottas chiude il 70° passaggio in 1’12’’549, obbligando Lewis alla terza sosta. Il campione britannico riuscirà a rimediare all’errore dei tecnici abbassando nettamente il tempo realizzato dal compagno in precedenza: 1’11’’097. Le colpe non sono tanto di Valtteri infatti, ma degli strateghi. Il finlandese ottiene quel tempo senza andare particolarmente a spingere sul pedale dell’acceleratore. Il vantaggio di mescola era enorme in quel frangente ed era davvero difficile fare altrimenti.
Questo è solamente l’errore finale del Gp da parte dei tecnici Mercedes. Da aggiungere anche la seconda chiamata ai box di Hamilton. Al 39° passaggio, dopo sole 19 tornate percorse su mescola Media, il gap di Lewis nei confronti del leader era davvero ridotto: sotto ai 2’’. Così si decide di tentare il colpaccio. Il pilota della W12 #44 entra in pit-lane per montare un secondo treno di gomme gialle, ma il muretto fa male i conti. Nel giro d’uscita Hamilton troverà il traffico di tre vetture e per Verstappen rispondere alla sosta, questa volta, sarà un gioco da ragazzi. Sulla Red Bull #33 vengono montate gomme Hard. Soluzioneche permetterà al pilota di casa di controllare la gara senza problemi fino alla fine.
Esecuzione perfetta per il team austriaco. Lo stesso non si può dire dei rivali tedeschi, andati un po’ nel ‘pallone’ principalmente in un paio di occasioni. Cercheranno di rifarsi certamente in Italia, dove ci si attende una Mercedes davvero molto forte.
Gp Olanda 2021-Analisi strategica: La problematica gara di Sainz
Terminare la corsa su un’unica sosta non è stato difficoltoso soltanto per Bottas (passato a due nel finale), ma anche per Carlos Sainz. Lo abbiamo ascoltato a fine gara (qui le sue parole). Lo spagnolo non si è trovato mai a suo agio sulla monoposto nella giornata di ieri. Un eccessivo scivolamento sia dell’anteriore che del posteriore ha causato un degrado incontrollabile, specialmente nel secondo stint. La mancanza di passo sulle Hard ha portato il madrileno a perdere proprio all’ultimo giro la sesta posizione a vantaggio di Fernando Alonso (Alpine), capace di gestire brillantemente il suo stint su mescola Media e terminare la gara con una sola sosta (S-M).
Seppur non soddisfatto del comportamento avuto dalla SF21 in nessuno dei 72 giri del Gp, dobbiamo dire che Carlos non si era poi comportato così male fino al 50° giro. Sostituendo le Soft al 31° passaggio con le Hard, in Ferrari si auspicava di poter riuscire ad avere la meglio dell’AlphaTauri di Gasly con entrambe le vetture. Pierre aveva effettuato la sosta con 7 tornate in anticipo scegliendo di montare la Media. Nessuno in quel momento poteva credere che il francese sarebbe riuscito a terminare il Gp senza un’ulteriore sosta (strategia S-M la sua).
Tornando a Sainz, il ritmo nella prima parte di gara non era stato male. Certo non a livello di Leclerc, ma comunque tale da permettergli di costruire un bel cuscinetto tra sé e l’Alpine #14. Nel corso della 52° tornata si raggiunge il picco della forbice. Carlos ha maturato un gap di 19,5’’ sul connazionale di Oviedo. Poi il ‘crollo’. Di punto in bianco il ritmo non migliora. Al 53° giro Sainz inizia a ricevere le bandiere blu e forse questo potrebbe essere una delle cause all’origine di tutto.
I tempi non si abbassano. Mentre Gasly, Leclerc e Alonso iniziano a scendere sull’1’14’’medio, Carlos resta stabile sull’1’15’’alto. Fernando recupera 8 secondi in soltanto in 5 passaggi e alla 62° tornata si trova già a 5’’ dal pilota della Ferrari. Due giri più tardi potrà aprire il DRS. Sainz si difenderà come può, ma poi proprio in avvio dell’ultimo giro, il due volte campione del mondo riesce a sfruttare al meglio l’ala mobile e a completare il sorpasso prima della ‘Tarzan’, curva-1.
Qui il Cavallino potrebbe aver commesso un errore per così dire di ‘presunzione’. Avesse richiamato ai box il madrileno alle prime avvisaglie montando un treno supplementare di Soft, forse staremmo parlando di un altro risultato. Per contro, la seconda sosta avrebbe comportato finire almeno alle spalle di Norris in 9° posizione. Quindi, per ritornare in sesta, lo spagnolo avrebbe dovuto compiere almeno tre sorpassi. I tecnici Ferrari non se l’è sentita di correre questo rischio. Al netto di tutto, Sainz ha perso solamente una posizione.
Va ricordato che lo spagnolo ha avuto un incidente abbastanza importante sabato mattina. I meccanici sono riusciti a riparare la vettura in tempo per le qualifiche, ma non si può escludere che nella fretta qualche regolazione possa non esser fatta correttamente. La squadra e il pilota indagheranno a fondo sulle possibili cause scatenanti questa improvvisa mancanza di ritmo e di feeling.
Gp Olanda 2021: Analisi strategica: L’unica sosta mette in luce Gasly, Leclerc e Alonso
Tra i 10 piloti che hanno deciso di completare la gara mediante un solo pit-stop, sono soltanto tre coloro che lo hanno fatto in modo brillante. A Pierre Gasly va senza ombra di dubbio il premio per la gestione gomme. Strategia S-M in cui ha fatto registrare lo stint più lungo su mescola a banda gialla: 47 giri. Run tra l’altro in cui la competitività non è mai venuta meno! Molto bene in questo senso anche Fernando Alonso, sulla stessa tattica del francese.
Può sorridere Charles Leclerc (Ferrari) che nonostante non abbia potuto mettere davvero mai sotto pressione il rivale dell’AlphaTauri, ha sempre mantenuto un ritmo costante e solido evitando i problemi palesatesi sulla vettura di Sainz. 5’’ il gap a dividerlo dal 4° posto a fine gara. A differenza di Pierre, il monegasco allunga molto il primo stint (sosta al 34° giro) per poi montare gomma Hard. Una strategia diversa, dettata dai dubbi riguardanti la possibile gestione della mescola Media.
Un altro pilota a massimizzare la propria strategia ad una sosta è Lando Norris. In questo caso la tattica vede l’utilizzo della Media e della Hard. La decisione di effettuare il primo stint sul compound a banda gialla, permette al britannico della McLaren di allungare la prima parte di gara e di sfruttare l’overcut per avere la meglio delle vetture di Stroll e Russell.
Rientrato in 11° posizione dopo la sosta compiuta al termine del 42° giro, Norris guadagnerà la posizione sul compagno Ricciardo grazie ad un celere ordine di scuderia. Il passo di Lando è nettamente più competitivo dell’australiano ma non gli permetterà comunque di ottenere un piazzamento migliore del 10°. In questo caso il risultato ottenuto in qualifica ha avuto un grande peso sull’economia di gara.
Riepilogo strategie ad una sosta: Gasly (AlphaTauri), Alonso (Alpine) e Ocon (Alpine) su S-M; Leclerc (Ferrari), Sainz (Ferrari), Ricciardo (McLaren) e Stroll (Aston Martin) su S-H; mentre Norris (McLaren), Kubica (Alfa Romeo) e Latifi (Williams) su M-H.
Gp Olanda 2021: Analisi strategica: Sergio Perez, il ‘Driver of the Day’
Gara ‘forzatamente’ a due soste quella dell’altro pilota della Red Bull. Partito dalla pit lane su gomme Hard, il messicano si ritroverà a dover rientrare all’8° giro causa un flat-spot all’anteriore destro, riportato a seguito di un bloccaggio. Manovra resasi necessaria per evitare il contatto con la Haas di Nikita Mazepin. Al nono passaggio, Perez si ritrova a dover ricostruire tutto dalla 19° posizione, stavolta con gomma Media.
La sua progressione è eccezionale. Basta osservare il lap chart. Gli avversari vengono superati non appena arrivati a tiro di DRS. L’unico su cui il messicano non riuscirà ad avere la meglio sarà Lando Norris, al quale resterà incollato fino al momento del pit stop del britannico (42° giro). A quel punto Checo proverà a restare in pista qualche ulteriore giro per tentare la carta dell’overcut. Manovra però che non gli riuscirà.
Poco importa. Dopo la sosta sono comunque molte le posizioni recuperate da Perez. Al termine del 48° giro si ritrova in 11° posizione alle spalle delle due McLaren con un set di Soft nuove. La differenza prestazionale con le altre vetture a questo punto si fa sentire parecchio e grazie a degli ottimi sorpassi riuscirà a terminare la gara in 8° posizione davanti ad Ocon e Norris.
Critiche le parole utilizzate da Perez a fine gara nei confronti del contatto avuto con Lando al momento del sorpasso. L’episodio ha comportato dei danni sulla sua RB16B, senza i quali a detta di Checo, sarebbe riuscito anche a insidiare Alonso e Sainz. Resta comunque una grande performance. Peccato per quanto accaduto in qualifica.
Gp Olanda 2021: Analisi strategica: La sciagurata gara di Giovinazzi
Il pilota italiano dell’Alfa Romeo, scattato dalla 7° posizione in griglia aveva iniziato la gara in modo egregio. L’ostruzione al via di Sainz, aveva spedito Antonio in P10, ma sembrava in grado di poter gestire bene la situazione. Purtroppo, a causa di una foratura rimediata con il treno di gomme Medie appena montate (lap 27), sarà costretto ad effettuare un secondo pit stop che lo spedirà in 18° posizione (giro 33). Episodio sfortunato per lui. Riuscirà comunque a terminare la gara in P14 davanti al compagno occasionale Robert Kubica. Il polacco ha sostituito Raikkonen dopo che sabato mattina ne era stata riscontrata la positività al coronavirus.
Riepilogando, i piloti andati a portare a termine la gara con due soste sono: Verstappen (Red Bull), Perez (Red Bull), Vettel (Aston Martin), Schumacher (Haas) e Giovinazzi (Alfa Romeo) ad utilizzare tutti e tre i compound messi a disposizione dalla Pirelli, e Bottas (Mercedes) su tattica S-M-S. Solamente Hamilton (Mercedes) ha chiuso con tre pit-stop: S-M-M-S. Si è tolto dal conteggio Russell (Williams), costretto al ritiro per un problema al cambio proprio nel corso dell’ultimo giro.
F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
F1-Foto: Formula Uno – Mercedes AMG F1 Team – Scuderia Ferrari – Red Bull Racing Honda – Aston Martin F1 Team – McLaren F1 Team – AlphaTauri F1 Team – Alfa Romeo Racing Team – Pirelli