Dopo aver vissuto un intenso trittico di gare team e piloti di F1 possono tirare anche un po’ il fiato. I prossimi tre appuntamenti infatti saranno intervallati da altrettante pause, così da poter entrare con la dovuta calma nella stagione autunnale senza particolari stress. Si comincia dalla Russia, da Sochi, tappa designata per affrontare il 15° round stagionale. A causa delle sanzioni giunte per i comprovati casi di Doping, allo stato russo è stato proibito di esibire per due anni (2021 e 2022) la propria bandiera, le proprie divise e far risuonare l’inno nel corso delle manifestazioni sportive.
Questa è la ragione per cui si vedranno esclusivamente bandiere bianche nel corso del weekend. Per l’edizione 2021, Pirelli ha deciso di nominare le mescole più morbide del lotto: Hard C3, Medium C4 e Soft C5. L’asfalto non è più liscio come un tempo, cosa che con l’evoluzione della pista dovrebbe portare a dei valori di graining più contenuti rispetto agli anni passati.
F1–Anteprima GP Russia 2021: orari e televisione
F1-Anteprima GP Russia 2021: layout
Il tracciato è stato ricavato attorno al Sochi Olympic Park, un gruppo di impianti costruiti per lo svolgimento dei Giochi Olimpici invernali conclusisi il 23 febbraio 2014. Gli organizzatori furono chiamati ad una vera e propria corsa contro il tempo per far sì che il circuito fosse pronto per la sua prima edizione nell’ottobre del medesimo anno.
Il layout si srotola lungo 5848 metri di percorso. La sua caratteristica è data da una prevalenza di curve a 90° con la sola lunghissima piega a sinistra presente nel primo settore (curva-3) a fare veramente eccezione (con i suoi 650 metri di estensione detiene il primato per essere la più lunga del mondiale). 18 i tornanti totali di cui 12 a destra e 6 a sinistra.
Il tratto sicuramente più interessante è il primo settore. Dopo aver percorso il primo allungo (circa 1,2 km se si considera che curva-1 è una leggera piega a destra da fare in pieno) i piloti si ritrovano ad affrontare la poderosa staccata di curva-2, un vero e proprio imbuto al primo giro, che va ad immetterli nella bellissima curva-3. Tornante da percorrere in piena accelerazione fino alla staccata di curva-4.
Gli ultimi due settori sono piuttosto “monotoni” con un predominio di svolte a 90°. Se si è forti in una curva, lo si è praticamente in tutte. Al contrario se il driver non riesce a sviluppare il giusto feeling con la vettura giungere al termine del weekend può rivelarsi alquanto stressante e complicato. Il tratto semi-rettilineo a dividere curva 10 dalla 12 permetterà ai piloti di smorzare il ritmo prima di lanciarsi nella parte terminale del tracciato.
Il T3 rappresenta la parte più tecnica. Contrariamente al precedente settore le velocità di percorrenza in curva risultano più basse, le gomme posteriori tendono a surriscaldarsi facilitando il scivolamento della vettura. Gestire bene gli pneumatici sarà un fattore cruciale per ottenere un gran giro soprattutto in qualifica.
F1-Anteprima GP Russia 2021: aerodinamica e DRS
Data la conformazione del tracciato, i tecnici dei team cercheranno di vincere la sfida di Sochi puntando su un assetto da medio carico. Scelta tecnica che garantirà il giusto quantitativo di carico nelle tante curve a media velocità e allo stesso tempo permetterà di godere di una buona velocità di punta nei due allunghi di cui è costituita la pista. Oltre a questo, bisognerà andare alla ricerca di una buona trazione meccanica, utile a superare l’ultimo settore più tecnico, e avere una vettura stabile in frenata.
Due dei tre punti di sorpasso più ricercati dai piloti non possono che essere garantiti dai tratti DRS posti sul tratto che costeggia i box e sull’allungo che collega curva-10 a curva-12. L’altro lo si avrà alla staccata da curva-4. Il delta di velocità fornito dall’ala mobile si attesta su valori attorno ai 12-14 km/h. L’effetto scia si farà molto sentire a Sochi, soprattutto alla partenza momento in cui il poleman non è mai il vero favorito per essere in prima posizione all’uscita di curva-2.
F1-Anteprima GP Russia 2021: power unit
Contrariamente a quello che si potrebbe ipotizzare guardando il layout del circuito, l’endotermico lavorerà a pieno regime per circa il 70% del tempo sul giro. Tra i valori più alti tra quelli visti in calendario (equiparabili a Monza, dove si superano i 60 secondi). Per tale ragione, l’impegno da parte della componente MGU-H risulterà alquanto gravoso: 3586 KJ per giro.
Anche l’apporto da parte dell’MGU-K sarà importante: sono 899 i KJ che riuscirà a recuperare grazie soprattutto alle due grandi staccate che si avranno in curva-2 e curva-13. Si riusciranno così a rigenerare 4485 KJ complessivi che in termini cronometrici e velocistici si tramuteranno in una riduzione del tempo sul giro di 3 secondi e un incremento della velocità di punta di 21 km/h. Alquanto sensibile anche l’effetto potenza su questo tracciato: 0,20 secondi di guadagno ogni 10 CV.
F1-Anteprima GP Russia 2021: carburanti e trasmissione
Il tracciato russo è da sempre considerato un appuntamento in cui dover tenere sotto controllo i consumi di carburante. Ovviamente i 110 Kg messi a disposizione dalla capacità del serbatoio sono più che sufficienti per portare a termine la prova. Tuttavia, cercare di eliminare un po’ di peso si rivelerà ad ogni modo essenziale dal momento che 10 Kg qui consentiranno un guadagno di circa 0,22’’ del tempo sul giro.
Per tale ragione i team da sempre utilizzano la strategia di iniziare la gara con meno carburante del necessario. Ciò metterà i piloti nella condizione di dover cercare di risparmiare combustibile durante le fasi di gara sperando magari in un intervento da parte della Safety Car (sempre molto probabile a Sochi).
Con le sue circa 2500 cambiate totali previste per l’intera distanza di gara, possiamo definire il circuito di Sochi mediamente impegnativo per la trasmissione. Valore superiore a quelli avuti certamente a Silverstone e al Mugello, ma comunque molto inferiori alle 3500 alle quali è generalmente sottoposta in Ungheria.
F1-Anteprima GP Russia 2021: impianto frenante
Una delle caratteristiche di Sochi risiede nell’essere un tracciato semi-cittadino. 1,7 km della sua lunghezza vengono calpestati normalmente anche dal traffico urbano. Questo è un fattore che permetterà di accelerare il processo di gommatura dell’asfalto, con l’aumento del grip che si tradurrà in un aumento dell’energia dissipata dall’impianto frenante.
Secondo i tecnici Brembo, la pista russa trova sicuramente spazio tra le più impegnative per i freni. Su una scala di valori che va da 1 a 5, si merita un indice di difficoltà pari a 4. Lo stesso ricevuto da Monza, sede del Gp d’Italia due settimane fa. Ciononostante, parliamo di due piste molto diverse tra loro. Basti notare la piega a 180° data da curva-3 che estendendosi per 650 metri si colloca al primo posto per essere la piega più lunga dell’intero campionato mondiale.
I piloti di F1 utilizzano i freni in 10 delle 18 tornate presenti, facendoli entrare in funzione per un totale di 15 secondi al giro (il 17% della durata complessiva della gara). È possibile riscontrare un tempo simile anche sul tracciato presente in Messico, dove però, rispetto a Sochi, la lunghezza della pista risulta più breve di circa 1,5 km.
Delle 10 frenate, 7 costringono i piloti ad una decelerazione di 3,5 G e soltanto 3 di queste richiedono di utilizzare il freno per più di 1,5 secondi. In curva 8 si registrano i valori più bassi con una decelerazione di “appena” 3,1G e 0,97 secondi d’impiego. Dalla partenza alla bandiera a scacchi, ogni pilota esercita sul pedale del freno un carico complessivo di 44,5 tonnellate. Una tonnellata in più rispetto alla gara di Zandvoort.
Delle 10 frenate del Gp di Russia, 2 sono classificate come molto impegnative, 5 sono a media difficoltà e le restanti 3 sono leggere. La più difficile è quella da apportare in curva 2: i conducenti entrano a 336 km/h esercitando per 1,85 secondi un carico di 144 Kg. Questo permette alla vettura di ridurre la velocità fino a 131 Km/h in appena 109 metri causando una decelerazione di 6,1 G.
F1-Anteprima GP Russia 2021: la battaglia continua
In questa F1 il passato non dev’essere necessariamente un valore da tenere in stretta considerazione. Il dominio assoluto di Mercedes a Sochi, infatti, non è certo riproponibile in automatico solo per la statistica. Sì perchè sebbene in Russia la power unit reciti un ruolo senza dubbio molto importante e in quel di Monza il team di Brackley ha ribadito un vantaggio sotto questo aspetto, il layout che si snoda a Krasnodar, sulle rive del Mar Nero, richiede un alto livello di trazione e grip meccanico. Due caratteristiche dove la RB16B eccelle. La capacità della vettura austriaca di generare carico a basse velocità tramite il fondo, infatti, favorirà non poco nella lotta contro le Frecce Nere.
Sebbene a livello aerodinamico difficilmente vedremo novità montate sulle vetture, la possibilità di incrementare le prestazioni esiste. Come abbiamo analizzato tempo fa c’è un’altra battaglia strisciante, nascosta, che in qualche modo potrà far pendere le sorti del mondiale da un lato piuttosto che da un altro e riguarda le PU: Honda RA620H vs Mercedes M12E (leggi qui tutti i dettagli). A tal proposito la Casa della Stella A Tre Punte continua a spingere. Nel reparto motori di Brixworth si lavora incessantemente per deliberare un ulteriore quantitativo di potenza che possa rendere ancora più efficiente l’unità di potenza tedesca.
Dopo aver deliberato la mappatura “Strat 4” (vedi qui per saperne di più) per alzare la performance, in casa Mercedes hanno dato via ad uno studio scoprendo che il capolavoro di ingegneria meccanica del quale dispongono possiede un grado di affidabilità davvero alto. Ecco perché, già a Sochi, si testerà l’implemento di nuovi parametri ibridi con il chiaro intento di tratte un vantaggio nella “guerra” con il nemico numero 1: Red Bull Racing Honda.
L’amaro epilogo dell’incidente (leggi qui il vero colpevole) al Gran Premio d’Italia tra Max e Lewis, dolce se pensiamo a cosa sarebbe potuto succedere senza Halo, ha di fatto contribuito ad innalzare all’ennesima potenza la rivalità tra i due. I duellanti, nella giornata di domani, verranno richiamati al rapporto alla GPDA (clicca qui per saperne di più) con l’obiettivo di chiarire ulteriormente la questione. Alexander Wurtz, direttore dell’associazione piloti, vuole sincerarsi riguardo al rispetto che i due devono necessariamente portare l’uno verso l’altro.
F1-Anteprima GP Russia 2021: messa a punto fondamentale
Fare un pronostico sulla Rossa non è mai scontato. La SF21, infatti, è una vettura molto particolare. E sebbene goda di buone caratteristiche il telaio della cugina SF1000 limita di parecchio le capacità della monoposto. Senza contare l’oramai chiaccheratissima power unit che, allo stato delle cose, sebbene rispetto alla passata stagione abbia senz’altro ridotto le distanze rispetto a Merceds e Red Bull, continua a pagare un deficit non indifferente. Sino a quando non verrà introdotta la nuova PU nella prossime gare, che implementerà un una nuova tecnologia ibrida (leggi qui tutti i dettagli), le auto modenesi continueranno a soffrire.
Come detto in precedenza, il particolare circuito russo mette in risalto le capacità ibride dei propulsori, vera pecca del Ferrari 065/6. Per questo è sin troppo semplice pensare come ancora una volta le monoposto italiane dovranno giocare in difesa sotto questo aspetto e ancora una volta saranno costrette a trovare il giusto compromesso aerodinamico disponendo di una finestra di set up ridotta rispetto ai top team.
Ecco che, nemmeno a dirlo, la massimizzazione del sistema ibrido risulterà cruciale, per bilanciare le due fasi, rilascio e ricarica, del sistema che in Ferrari è gestito dalla mappatura Soc (state of charge) azionabile tramite una rotella sul volante. Tenendo presente gli allunghi sopracitati che compongono il layout di Sochi, tuttavia, trovare il settaggio più congruo per sprigionare nel migliore dei modi i 120KW (165Cv circa) nell’arco della tornata prodotti dal moto generatore MGU-K non dovrebbe risultare un compito troppo arduo.
I tecnici di Maranello, pertanto, punteranno molto su trazione e grip meccanico, due elementi dove in stagione le Rosse hanno dimostrato di saperci parecchio fare. Godere di un ottima aderenza, quindi, potrebbe risultare l’arma perfetta per mettere in secondo piano la carenza motoristica ed esaltare al medesimo tempo i punti di forza della SF21. La messa a punto si baserà prettamente sulla gestione dei compound per produrre il giusto quantitativi di grip sviluppabile a terra. D’altronde, in Formula Uno, il tempo sul giro si costruisce nelle curve lente e non sui rettilinei.
F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: F1 – Mercedes AMG F1 Team – Scuderia Ferrari – Red Bull Racing Honda – Brembo