domenica, Dicembre 22, 2024

La Sprint Qualifying è una c@g@ta pazzesca!

F1. Monza 2021. Sabato sera. I piloti erano in subbuglio e, lontani dall’occhio indiscreto delle telecamere, avevano fatto capannello parlando fitti fitti fra di loro.

“E’ una perdita di tempo…”

“Ci danno solo 3 PU, aumentano i gran premi e ci infilano pure la Sprint Qualifying…”

“Ma almeno facessero le qualifiche con il formato standard, usando l’ordine di partenza sia per la gara vera che per questa cosa di cento chilometri…”

“Mai che in F1 ci sia qualcosa di semplice e di buon senso…”

“Ma perché dovrei rischiare? Manco ci concedono di cambiare un componente se si dovesse danneggiare senza avere penalizzazioni…”

“Tanto se devono punire qualcuno, puniscono sempre me…”

“Ma cosa si sono fumati Ross Marrone e Don Menicali?”

“E comunque io penso che il parco chiuso dovrebbe essere abolito…”

“Guardate, io e Carlos la pensiamo come voi, solo che da quando ci hanno preso con le mani nella marmellata noi, è ordine perentorio di Mattia, dobbiamo dire sempre sissignore, lei è troppo giusto, che gran Megadirettore, ad ogni desiderio di FOM e FIA… quindi davanti ai microfoni ci tocca dire che poi non è così male…”

Qualcuno aveva riportato queste inquietudini, anche nel microcosmo del Circus c’è sempre il “Giuda” di turno, a sua eminenza il Don Menicali, che a sua volta le aveva riferite a Ross Marrone supremo genio del male di Gran Croce e al presidente universale napoleonico in persona…

In fretta e furia avevano così deciso di riunire i piloti di F1 in un androne sotto l’autodromo per cercare di rasserenare gli animi. Detto e fatto. Alle 22 i piloti erano convocati alla presenza di Ross e di Don Menicali. Hamilton si era pure un pochino incavolato. Ci metteva ore a scegliere la mise adatta per uscire e ora non sapeva cosa mettere…optò salomonicamente per la tuta d’ordinanza, portare Roscoe, portare Valtteri e amen…

Verstappen stava giocando al suo videogioco preferito, lo aveva dovuto interrompere sul più bello, e anche lui era rimasto un pò stranito dalla strana convocazione. I piloti si ritrovarono così in questa stanza umida, in piedi, davanti a loro un palchetto sistemato alla bell’e meglio e sopra due sedie. Un microfono a filo e una cassa amplificata, come negli oratori delle parrocchie.

“Signori, grazie per essere venuti per questa riunione indetta con così poco preavviso! Vi abbiamo convocato per parlarvi del meraviglioso risultato, in termini di pubblico e sui social, che hanno avuto le due Sprint Qualifying sino ad oggi…” esordì il Don Menicali.

“Mi scusi”, replicò Lando, “ma di quali social state parlando? Cioè, io li bazzico abbastanza e mediamente ci sono solo molte critiche, anzi una vagonata di pupù…”

Il Don della F1 si trovò impreparato a questa critica, e cominciò a sudare copiosamente…

“E’ un gran direttore!”, commentò a voce alta Ross Marrone al suo fianco aggiungendo, quasi per dare più coraggio a se stesso che per incitare un uditorio che pareva un pochino strano, diverso dal solito: “E’ un santo, un apostolo!”

Ma l’applauso di prammatica da parte dei piloti non partì… quelli, anzi, confabulavano fra di loro a frasi smozzicate mettendosi la mano davanti alla bocca quasi per non farsi leggere il labiale. Ross cercò di tranquillizzare il Don: “Questa sera li vedo particolarmente interessati… si scambiano opinioni fra di loro, buon segno!”

Ad un certo punto, Perez simulò un attacco di tosse e disse bofonchiando… “Buffoni!”

Apriti cielo! Ross divenne rosso di rabbia ma, non capendo chi aveva parlato, urlo: “Chi è stato, voglio sapere chi è stato! Non la passerà liscia, gli tolgo la superlicenza, lo faccio correre con il monopattino domani in gara, chi è stato!”

La voce di Marrone risuonò cupa e sinistra… ma fra i piloti nessuno gli disse qualcosa. Poi, Hamilton alzò la mano…

“Bene, sentiamo cosa ha da dire il nostro grande grande campione…” disse il Don Menicali.

Hamilton lasciò Roscoe a Bottas (c’era abituato a fare il dog sitter) e si avvicinò a passo lento verso il palco; salì, prese in mano il microfono, guardò i due e finalmente disse, quasi che fosse una frase liberatoria che avrebbe voluto dire da tanto:

“Questa Sprint Qualifying è una c@g@ta pazzesca!”

Boato da stadio, 92 minuti di applausi ininterrotti, pure Roscoe e Bottas abbaiavano contenti! Sul palco poi salì Sebastian, di solito molto tranquillo; ma ora sembrava in preda all’euforia: “Te la dò io la gara veloce” e mollò un potente manrovescio al Don Menicali e una pedata nel sedere a Ross. C’era il caos! Ormai i piloti erano in preda alla ribellione. 

Distrussero il palchetto, Mazepin e Ricciardo furono i più attivi nell’opera vandalica. Poi i piloti circondarono i due malcapitati, li legarono, li misero in ginocchio e decisero la punizione. Stroll prese un proiettore portatile che mise davanti a loro. Sebastian portò dal motorhome il suo disco rigido portatile dove aveva immagazzinato tutte le gare di F1 degli ultimi quarant’anni.

“Ecco, ora guardate le gare degli anni settanta e ottanta e novanta, prima del parco chiuso, e vi beccate pure il warm-up buzzurri!” urlò uno stralunato Giovinazzi.

E così, cominciò la lunga notte di Ross e Don Menicali

E poi… bè… poi mi sono svegliato.


F1-Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Foto: Formula Uno

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