Dopo una Sprint Qualifying, la seconda nel calendario di F1 2021, Max Verstappen è in pole position del Gp d’Italia per effetto dell’arretramento in ultima piazza di Valtteri Bottas a causa della sostituzione della power unit Mercedes. Un’occasione ghiotta per allungare ulteriormente per l’alfiere della Red Bull che vede il suo rivale n°1 attestarsi in quarta piazza alle spalle delle velocissime McLaren dopo un sabato quasi disastroso. Con queste premesse scatta una gara che segnerà un momento di tensione, l’ennesimo, nel rapporto tra i due capofila della classifica piloti.
Verstappen, per il primo stint di gara, opta per gomme medium, come la maggior parte dei piloti in griglia. Per completare il GP saranno necessari 53 giri che si svolgeranno in una Monza soleggiata.
Concentriamoci sul momento dello start. Quando Gianpiero Lambiase ragguaglia dell’arrivo dell’ultima vettura sulla griglia, Verstappen aumenta il numero di giri della sua power unit innestando la prima. Allo spegnimento dei cinque semafori lo scatto non è dei migliori. La RB16B ha un’incertezza nella cambiata tra le seconda e la terza marcia che determina il pattinamento delle posteriori.
La regia ci offre una bella visuale del posteriore della monoposto dalla quale si può vedere come Daniel Ricciardo, e sinistra dello schermo, è una saetta che balza subito in testa nonostante Max provi ad abbozzare una molle difesa. Alla spalle dell’olandese impazza la battaglia: Hamilton, partito con gomme hard, ha la meglio su Norris e, dopo la Prima Variante, si trova minaccioso alle spalle delle Red Bull.
La regia stacca sulla classica inquadratura frontale dalla quale si può vedere come alla Roggia Lewis tenti la sortita all’esterno. Max non concede un millimetro e chiude in maniera piuttosto decisa la porta ad Hamilton che balza sui cordoli per ritornare in pista alle spalle della McLaren di Norris che approfitta del duello per riprendersi la tersa piazza. E’ il preludio di quanto succederà al giro 26.
Lambiase, dopo la concitazione della partenza, avvisa di impostare la parte ibrida su “Mode 7” e, contestualmente, comunica che Hamilton è nuovamente quarto alle spalle della McLaren. Nel frattempo viene deliberata la virtual safety car che termina all’inizio della seconda tornata. Comincia una gara di vana rincorsa alla spalle di un Ricciardo che è irraggiungibile sui rettilinei nonostante Max, dal terzo passaggio, possa godere del DRS.
Nei primi giri Verstappen si tiene costantemente in zona DRS ad un distacco di circa sette decimi. E alla Parabolica, ribattezzata Michele Alboreto, che le distanze si riducono al lumicino, ma la progressione della power unit Mercedes e impressionante e sul rettilineo della partenza, nonostante l’ala mobile aperta, scappa via senza possibilità d’attaccare. “Really hard to go close” si apre Max in radio. Lambiase replica con “Mode 8“.
Al decimo giro, quando il distacco dalla vetta è di 0,7 secondi, l’ingegnere avvisa di impostare l’endotermico su STRAT 3 e subito dopo su Position 2. Più potenza per Max per tentare una stoccata vincente. Altro tentativo vano con un Ricciardo in totale controllo. Verstappen inizia a sembrare infastidito e si apre dicendo “Same gap, can’t go closer“.
Accade molto poco neo primi dieci giri. Anche le comunicazioni sono limitatissime. Lambiase non ha necessità di ragguagliare il suo pilota dal gap da Ricciardo perché è sempre a “portata d’occhio”. E’ invece strano che non si faccia mai menzione di cosa accade alle spalle dell’olandese. Evidentemente la testa è rivolta alla prima posizione.
Al giro 19, con le posizioni ben sedimentate, arriva una strana richiesta di Verstappen che, nel frattempo, pare meno calmo del solito. “Posso cliccare qualcosa per provare il sorpasso?”. Lambiase risponde dicendo che verificheranno per poi riconfermare “Mode 8 for the moment“. L’olandese è alla disperata ricerca di più potenza per provare quanto meno a stare più vicino alla vettura che lo precede che, in maniera beffarda, allunga dopo ogni curva.
Al giro 20 Max commette un errore alla Prima Variante. Nonostante fosse fuori DRS va lungo, blocca leggermente l’anteriore destra e passeggia sui dissuasori all’interno della via di fuga per poi riprendere la pista alle spalle di Ricciardo che si avvantaggia leggermente dalla situazione. Max comunica l’uscita a cui segue un “don’t worry” che sa di incoraggiamento.
L’errore dell’olandese apre la forbice da Ricciardo. Che dopo due giri effettua il suo pit stop mentre l’olandese continua ad avvisare che sta lottando col posteriore della sua vettura che inizia a scivolare per l’usura delle Pirelli a mescola media.
Concentriamoci su questa fase. Siamo alla fine del giro n°22. Verstappen chiede ancora di poter usare qualche “tool” per avere più potenza. Sa di chiamata codificata per introdurre il pit stop. Infatti Lambiase reagisce immediatamente. All’imbocco della Parabolica richiama il pilota ai box. Ma, contestualmente, come l’immagine mostra, si vede la MCL45M scartare verso la corsia box.
Questione di attimi. L’ingegnere, con tono parecchio concitato, si apre in radio e dice “Opposit Daniel, stay out“. Evidentemente il muretto Red Bull ritiene che allungare lo stint possa favorire Verstappen su una pista che non premia troppo l’undercut.
Al passaggio 23, quindi, si creano le condizioni che rivoluzioneranno la gara: in Red Bull cercano di coprire immediatamente la strategia con una chiamata che arriva al passaggio successivo. Poco prima Lambiase aveva ammonito che il pit stop della di Ricciardo era stato estremamente veloce. Constatazione alla quale Verstappen risponde perdendo l’aplomb: “My tyres are fucked“.
Dopo l’errore in partenza di Verstappen è stavolta il box ad andare in confusione producendo una sosta oltremodo lunga e dannosa per l’economia della gara dell’olandese (leggi l’approfondimento). La RB16B resta ferma per undici, interminabili, secondi.
Max la prende malissimo, si apre in radio e urla: “What fuck!“. La tensione è alle stelle. La Red Bull n°33 riprende la via della pista in posizione 10 nel bel mezzo del traffico del gruppone che non ha ancora iniziato il balletto delle soste. In questa fase è evidente che Verstappen sia estremamente nervoso.
Al giro 25, all’approccio della Prima Variante, si vede la McLaren di Norris uscire dai box e posizionarsi davanti all’olandese. Che, ancora una volta, preme il pulsante delle radio per bofonchiare qualche parole che è meglio non ripetere. Il pilota è in preda alla frustrazione per un GP d’Italia che si è dannatamente complicato.
E’ il preludio al momento topico della gara. Per tutto il giro Max continua a riversare la sua rabbia via radio finché Lambiase, con tono pacato, gli dice che sta correndo su Hamilton che, frattanto, è ai box per montare gomme medium. Se il box Mercedes non commettesse l’ennesimo errore ina una stagione disastrosa sul fronte pit, Max e Lewis nemmeno si sarebbero incrociati.
Invece si creano le condizioni per il misfatto: Verstappen è palesemente furente, Hamilton, da par suo, non ha intenzione di farsi da parte dopo che ha alzato il piede alla Roggia nel primo passaggio. Il resto è storia.
La foto-sequenza mostrata sopra è eloquente. Verstappen arriva alla staccata dietro la Freccia Nera che imposta la curva in maniera poco aggressiva considerando le gomme non ancora in perfetta temperatura. Max capisce che è in ritardo e non molla un centimetro provando ad affiancarsi all’interno. Cosa che gli riesce senza però essere mai appaiato del tutto alla W12 che è di mezza macchina davanti.
A quel punto, avendone diritto, Hamilton imbastisce la sua normale traiettoria per aggredire il cordolo interno. Max non cede, il suo volante è ancora girato verso destra nel tentativo di allargarsi per prendere poi l’interno del cordolo sinistro. Ma non c’è spazio. La RB16B tocca pesantemente il dissuasore interno, si alza e di posa sulla Mercedes.
Il portacolori della Red Bull non proferisce verbo. Spegne il motore e lascia la vettura mentre Hamilton, piuttosto goffamente, prova a disincastrarsi usando la retromarcia. Così si conclude il GP dei due duellanti che si eliminano a vicenda e marcano un doppio zero in una classifica che resta congelata al sabato pomeriggio.
Alla fine di un week end che poteva essere penalizzante, Verstappen si trova ad aver raggranellato altri due punti portando il vantaggio sul rivale a cinque lunghezze complessive. Con otto gare alla fine e con una pista palesemente ostica andata in archivio, le possibilità dell’olandese crescono ulteriormente. Anche se le tre posizioni di penalità da scontare in griglia tra due settimane a Sochi potrebbero essere un fattore che rilancia Hamilton.
La penalità, che risulta essere congrua e in linea con le decisioni assunte in Ungheria, potrebbe essere de facto annullata dalla paventata sostituzione della power unit Honda. Cosa che dovrebbe verificarsi in Russia. Un campionato che si gioca quindi sui dettagli e nel quale la sfera psicologica conterà parecchio. Se sabato la pressione ha giocato un tiro mancino al campione del mondo in carica, domenica sono stati Verstappen e il box Red Bull a soccombere al nervosismo con una serie di errori mai visti in stagione.
Resta comunque il bicchiere mezzo pieno per gli uomini di Milton Keynes che escono rafforzati in classifica. L’auspicio generale è che la competizione ritorni nei binari della correttezza sportiva. Silverstone e Monza rappresentano due capitoli di uno scontro che sta superando i limiti di guardia. L’augurio è che il campionato possa decidersi a suon di staccate e non al ritmo di incidenti.
F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV