Un weekend di F1 particolare. O forse sarebbe meglio dire il più importante dell’intera stagione per la storica Scuderia Ferrari. La necessità di testare al meglio la nuova power unit con differente tecnologia ibrida (clicca qui per i dettagli tecnici) è stata messa al centro del week end. Il risultato in pista conta ma sino ad un certo punto. Il vero interesse è legato al funzionamento corretto delle nuove componenti e alle potenzialità derivanti.
Anticipare l’introduzione della nuova specifica e montarla solamente sulla numero 16 darà la possibilità ai tecnici di Maranello di effettuare prove comparative dirette. Situazione che ha permesso di avere riscontri live che verranno analizzati durante la notte grazie alla raccolta dati. Secondo le prime info raccolte direttamente da FUnoAnalisiTecnica, sebbene non sia stato affatto “spremuto” il propulsore, il salto tecnico prestazionale è stato valutato in linea con le aspettative.
F1- Gp Russia 2021- Analisi on board Ferrari: giro push
La seconda sessione di libere prende il via e in Ferrari si continua a diversificare il lavoro come nelle Fp1: Medium per Carlos, Soft per Charles. Effettuato il primo tentativo che possiamo definire di approccio, ecco diverse prove di scia. I tecnici del Cavallino Rampante hanno studiato come tale provvedimento potrebbe favorire i due piloti durante le qualifiche (se asciutte). Dopo un swap di pozioni, Marcos chiede a Leclerc di portare una velocità superiore in curva 10 e 13. Mentre a Sainz viene suggerito di utilizzare il toggle pre mappato per cambiare i valori del differenziale nel primo settore. L’obbiettivo è quello di favorire l’ingresso in curva della numero 33.
Dopo un cooldown arriva il secondo intento del primo run. L’iberico prende confidenza con la monoposto mentre il monegasco, sebbene metta a segno un buona prestazione, vanifica il suo crono per un piccola sbavatura nel T3. I tempi per alzare le rivoluzioni del motore sono maturi. Gli ingegneri di pista ordinano di passare alla mappatura spinta Engine 2 corredata dalla Strat 2. Mentre solo sulla vettura dell’ex McLaren si cambiano i valori secondari del sistema Ers, utili per gestire al meglio la fase di massimizzazione della parte ibrida.
Charles, purtroppo, è costretto ad alzare il piede per una sbavatura e un po’ deluso si interroga sul da farsi. La scelta del muretto è quella di restare in pista un’altra tornata per raccogliere dati tramite un constant speed 250 seguito da una start practice dalla pit lane, il tutto intervallato da un passaggio obbligatorio sulle bilance della FIA. Il primo run va giudicato in maniera positiva: Leclerc conferma le buone sensazioni della mattina, mentre Carlos effettua un salto di qualità nell’esperienza di guida e con le Medium si attesta su ottimi tempi.
Nel run successivo è il madrileño il primo a scendere in pista. Questa volta la sua SF21 monta le mescole Soft. Durante l’outlap Carlos chiede raccomandazioni sulla guida. Adami condivide un feedback dopo aver letto la telemetria della numero 16 e consiglia una traiettoria più chiusa verso sinistra in curva 3. Due minuti più tardi Charles segue il compagno di squadra. I compound però sono Hard, saggiati di immediato con una prova di partenza. Dopo il primo intento, per l’ennesima volta, alla spagnolo viene ribadita la necessità di migliorare nel cambio di direzione 13-14, punto della pista dove Sainz proprio non riesce ad ottenere il massimo.
Nel frattempo Charles effettua una doppia tornata di warm up. L’attenzione però non è massima. Ingenuamente perde la vettura nel T3 accelerando troppo bruscamente sul cordolo a gomme non ancora in finestra. Per fortuna, benché Perez passasse proprio da quelle parti, nessuna conseguenza. Il ferrarista raddrizza la monoposto, inserisce la modalità push e poco si lancia per l’ultima chance. La perseveranza di Carlos viene premiata e alla fine riesce a marcare un corno nel terzo settore in linea con quanto sperato. “Good improvement in turn 15-16” il commento di Adami.
F1-Gp Russia 2021- Analisi on board Ferrari: prove high fuel
Le verifiche assetto con serbatoi pieni prendono corpo nell’ultima fase della Fp2: Soft per Carlos, Hard per Charles. Il solito programma Ferrari lato Sainz subisce un brusco cambio di programma. Una failure al software relativo alle procedure di partenza crea un problema con la frizione. Dopo un reset il guasto non non vuole sapere di scomparire e nemmeno alla tornata successiva l’iberico potrà praticare una start, costretto di nuovo ad abortire la missione.
Nel mentre Charles ha effettuato un passaggio per poi lanciarsi verso le prove high fuel. Marcos elargisce i lap time di Bottas e lo prende come riferimento. Secondo le chiacchiere da radio pare che il finnico abbia coccolato maggiormente gli pneumatici in curva 3. In Mercedes, pertanto, prestano particolare attenzione a questa piega sinistrorsa. Messa da parte la confusione legata alla partenza erudiscono Sainz sul programma. I giri a disposizione per il ferrarista saranno solamente 6.
Leclerc non è troppo fortunato con la track position. O forse sarebbe meglio dire che in Ferrari i calcoli non sono stati ineccepibili. Fatto sta che Stroll è lì davanti e il disturbo esiste. Per cercare di superarlo viene concessa una mappatura speciale ma purtroppo l’impatto sulla vettura non è quello sperato. Charles, pertanto, dopo vari chilometri spesi negli scarichi del canadese, preferisce alzare il piede per mettere tra se e Lance qualche metro in più.
Difficile giudicare la sua simulazione perché fortemente influenzata da questa faccenda. Stesso discorso va esteso all’amministrazione delle calzature Pirelli, messe in serie difficoltà dalle turbolenze prodotte dalla Aston Martin numero 18. Se a questo aggiungiamo un paio di errori come il lungo in curva 7 beh… il quadro è completo.
Benché Carlos non abbia problemi di traffico la situazione gomme non è poi molto diversa. Lo spagnolo gira in free air per 3 passaggi alla fine dei quali viene richiamato ai box per sostituire le mescole. I meccanici danno un po’ di ala in più per caricare l’avantreno, montando per l’ultima parte della simulazione un treno di Medium. Detto “inter nos” le Soft non avevano affatto un bell’aspetto e sull’anteriore il graining conferma una messa a punto ancora da affinare. Con le coperture a banda bianca tornano i problemi nel T3, tanto che l’ingegnere di pista italiano è costretto a redarguire Sainz. Il terzo settore non è ancora perfetto per lo spagnolo ma questa volta si trarre di un problema di temperature.
In estrema sintesi possiamo definire comunque buona la prima giornata della Ferrari in quel di Sochi. La sensazione è positiva insomma. Il programma di lavoro si è concentrato maggiormente sulla raccolta dati e nel migliorare l’handling dei piloti tralasciando completamente la prestazione. Con i giusti accorgimenti le Rosse potranno massimizzare la performance e iniziare a fare sul serio nella giornata di domani. Tempo permettendo, si capisce…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: F1Tv – Ferrari