Si apre la stagione della Le Mans Virtual Series, il campionato nuovo di zecca per quanto riguarda il mondo eSport di ACO.
Dopo aver scoperto la 24 Ore di Le Mans Virtual nel 2020, l’edizione 2021, prevista per il prossimo 15-16 gennaio, sarà accompagnata da altre gare endurance.
La prima tappa è stata quella di Monza, con la 4 Ore che ha inaugurato il campionato.
La griglia di partenza è di tutto rispetto: 38 auto allo start, divise in 2 categorie (LMP2 e GTE). Inoltre, la Le Mans Virtual Series riesce perfettamente, grazie al suo format, a far collidere i due mondi, quello reale e virtuale.
Questo perché in ciascun equipaggio ci dev’essere obbligatoriamente un pilota reale, oltre agli assi del simracing mondiale. Ma in certi casi, guardando la lista degli iscritti si fa fatica a notare le differenze, siccome i piloti della realtà stanno diventando sempre più avvezzi con i software di simulazione.
Una lunga battaglia di 48 ore totali tra i 5 round presenti in calendario, con alcune squadre già presenti nel WEC e nell’European Le Mans Series. È il caso di Ferrari, BMW, Porsche in GTE, mentre nella classe regina troviamo JOTA, WRT, Panis Racing, Rebellion.
In molte di queste squadre sono stati stipulati accordi con squadre eSport per massimizzare la preparazione alle gare.
I primi 2 polesitter della storia di questo campionato sono 2 volti noti nel panorama degli sport elettronici.
La pole position assoluta è andata nelle mani di Erhan Jajovski e della vettura #8 di R8G E-Sports, il team di Romain Grosjean. Il pilota francese, nonostante il suo impegno oltreoceano per l’ultimo weekend della IndyCar Series, non ha fatto mancare il suo supporto alla squadra.
La partenza al palo in classe GTE è affidata a Kevin Siggy, pilota RedLine che abbiamo conosciuto già in varie occasioni (per ultima la Formula Pro Series). Il suo giro veloce ha regalato la prima pole di categoria alla BMW.
Ma la gara è tutt’altra storia. Sebbene Monza possa sembrare semplice per i sorpassi, in una gara multi-classe le cose cambiano. Infatti, in fase di doppiaggio, il circuito brianzolo non è da sottovalutare, considerando la sua carreggiata non molto larga.
Ciò ha portato ad alcune incomprensioni, in alcuni casi anche determinanti ai fini delle parti alte della classifica.
Nelle prime fasi di gara, dopo una partenza lineare in classe LMP2, la gara è comandata da Jajovski, inseguito però a distanza ravvicinata da Jesper Pedersen, alla guida della vettura #4 del Floyd Bykolles-Burst.
La battaglia si è accesa, permettendo a Csincsik sulla #22 del GPX Rebellion Williams di avvicinarsi.
Il grande colpo di scena arriva in seguito al primo valzer di cambi pilota. Gordon Mutch ha preso le redini del poleman in casa R8G, ma per sua sfortuna perde il controllo in uscita dalla Variante della Roggia e viene colpito da una vettura della classe GTE, oltre che dalla #38 di JOTA Sport.
Il leader assoluto della gara fino a quel momento scala, in questo modo, fino alla diciassettesima posizione, ponendo fine ai sogni di gloria.
Il comando della gara è passato alla #444 di Michi Hoyer, ossia l’altra vettura del binomio Bykolles-Burst.
Ma la loro leadership non è durata molto. Quando il volante è passato nelle mani di Jonathan Aberdein, pilota con esperienza anche nel DTM, si è ritrovato uno scatenato Jeffrey Rietveld alla guida della #70 gestita dal RealTeam Hydrogen by RedLine.
Il sorpasso è arrivato nei pressi della staccata in prima variante, dopo circa 1 ora e mezza di gara.
Il resto della gara è stato in discesa per la #70. Dopo aver messo al volante Michal Smidl e Dani Juncadella, hanno gestito con maestria il loro vantaggio nella seconda metà della 4 Ore.
Nel frattempo, in classe GTE, la partenza non era stata tranquilla come quella dei prototipi.
Il poleman Kevin Siggy ha perso non solo la prima posizione, ma quando le vetture si sono aperte a ventaglio per la prima staccata, si è ritrovato addirittura quarto.
Dopo una lotta accesa nelle prime fasi, a spuntarla è stata la #91 del Porsche Esports Team, la quale ha dominato la seconda metà di gara. L’unica squadra a provare qualcosa di diverso per infastidirli è stata la BMW del Team RedLine, facendo un double stint sulle gomme nel finale. Ma dopo l’ultimo pit stop della #91, l’equipaggio composto da deJong-Bakkum-Kronke ha potuto gestire il margine risicato grazie alla gomma più fresca.
Gli altri 2 posti sul podio sono stati occupati da GPX Rebellion Williams e Floyd Bykolles-Burst, rispettivamente secondi e terzi assoluti e di classe LMP2. Negli ultimi minuti di gara, Simoncic, alla guida della #4 di Bykolles-Burst ha provato a mettere pressione su Jiri Toman, ma nulla ha portato ad uno switch delle posizioni.
Per quanto riguarda la classe delle vetture Gran Turismo, il podio è stato completato da BMW Team RedLine e Proton Competion, quest’ultima addirittura doppiata dalla #91 vincitrice.
È calato il sipario su questo primo emozionante round della Le Mans Virtual Series. Il prossimo appuntamento sarà a Spa con la 6 Ore, il 16 ottobre.
Autore: Antonio Fedele – @_antoniofedele_
Foto: Le Mans Virtual Series