sabato, Novembre 2, 2024

GP Stati Uniti 2021 – Analisi statistica: la Honda fa 90, Leclerc abbonato al 4

La F1 è tornata Oltreoceano dopo due anni e le gerarchie sono state ristabilite dopo anni di dominio quasi del tutto incontrastato – ad eccezione della macchia rossa di Kimi Raikkonen del 2018. Max Verstappen ha fatto bottino quasi pieno portando a casa pole e vittoria, con il giro veloce andato a Lewis Hamilton, che però ora è a -12 dall’avversario per il titolo. Questi però sono solo alcuni dei numeri del GP degli Stati Uniti, scopriamo quali sono le statistiche del week-end texano.


GP Stati Uniti 2021 – Analisi statistica: qualifica

Come detto, al sabato è stato l’Olandese volante di casa Red Bull a far suo il miglior tempo per la dodicesima volta in carriera, la nona in stagione. Ha raggiunto il numero di partenze al palo di Gerhard Berger e David Coulthard e quelle in una singola stagione di Sebastian Vettel nel 2013.

Nove pole, quindi, anche per Red Bull che oltre ad ottenere la settantaduesima nella storia, ha portato il 2021 ad essere la quarta migliore stagione in qualifica. Meglio ha fatto solo nel 2011 con 18 pole, nel 2010 con 16 e nel 2013 con 11.

La casa austriaca ha inoltre interrotto un dominio che durava da sei anni che ha visto la Mercedes conquistare ogni pole dal 2014 al 2019. Per il team di Milton Keynes si tratta anche della prima partenza al palo ad Austin del 2013.

Per quanto riguarda Honda, invece, quella di sabato è stata la novantesima pole position in F1, se si considera anche quella segnata da Heinz-Harald Frentzen al GP d’Europa 1999 con la Jordan motorizzata Mugen-Honda. Inoltre, il costruttore giapponese non partiva davanti a tutti negli Stati Uniti dal 1991, quando Ayrton Senna segnò il miglior tempo a Phoenix con la sua McLaren.

L’ultima pole per un motorista giapponese non è però quella del pilota brasiliano, bensì quella di Jarno Trulli del 2005. L’italiano, infatti, registrò la pole ad Indianapolis con la Toyota. Purtroppo per il pescarese, non poté prendere il via del Gran Premio a causa dello scandalo gomme che coinvolse Michelin in quell’evento.


F1-GP Stati Uniti 2021 – Analisi statistica: gara

La domenica ha avuto lo stesso epilogo con Max Verstappen tornato sul gradino più alto del podio dopo tre gare di astinenza. Per il numero 33 si tratta del diciottesimo successo in carriera, l’ottava in stagione. Con questa la Red Bull porta a due le vittore negli Stati Uniti, dopo quella conquistata da Sebastian Vettel nel 2013.

Per quanto riguarda il costruttore austriaco si tratta del settantatreesimo successo in F1, mentre per Honda è il numero 87 (91 se si considera anche Mugen-Honda). L’ultima vittoria negli Stati Uniti, come per la pole, risale alla gara di Phoenix del 1991 con Ayrton Senna.

Arrivando a quota 287.5 punti, Max Verstappen ha ora il terzo punteggio più alto per un pilota della Red Bull in F1, dopo quelli conquistati da Sebastian Vettel nelle cavalcate dominanti del 2011 e 2013.

Secondo posto per Lewis Hamilton che ha condotto la gara per i primi 21 giri. Era dal GP della Francia che non comandava il gruppo per più di tre tornate. Dietro di lui, invece, Sergio Pérez al quarto podio in stagione. Per il messicano si tratta di un nuovo record personale, che batte i tre piazzamenti in top-3 del 2012 con la Sauber.

Proprio il messicano su una vettura motorizzata Honda, negli Stati Uniti, ha raggiunto il quattordicesimo podio in carriera, come lo statunitense Richie Ginther che nel 1965, in Messico, ottenne la prima vittoria per la Honda in F1.

Giù dal podio, ancora una volta, Charles Leclerc che ha collezionato il suo dodicesimo 4° posto in carriera. Di questi la metà sono stati tutti conquistati nel corso di questa stagione. Peggior posizione a punti, invece, per Valtteri Bottas che ha chiuso sesto. Prima di Austin il suo peggio piazzamento in top-10 era il quinto posto di Sochi.

Si parla invece di ritorno a punti sia per Yuki Tsunoda, 9° al traguardo, sia per Sebastian Vettel, 10° sotto alla bandiera a scacchi dopo l’errore di Kimi Raikkonen sul finale. Entrambi mancavano da diverso tempo dalla top ten, nello specifico il giapponese dal GP d’Ungheria e il tedesco dal seguente GP del Belgio.

Finale amaro per l’Alpine che ha dovuto ritirare entrambe le vetture per problemi all’ala posteriore. La squadra francese ha così interrotto la propria striscia di 16 gare consecutive in zona punti. Era dal piovoso GP di Germania 2019 che i transalpini non chiudevano anzitempo una gara.


Autore: Marco Colletta – @MarcoColletta

Foto: F1 – Red Bull Racing Honda – Mercedes AMG F1 Team – Scuderia Ferrari

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