venerdì, Novembre 22, 2024

Gp Stati Uniti 2021-Analisi prestazionale Fp2: Ferrari conservativa sull’assetto, Mercedes regina nascosta

Bump, bump e ancora bump. Questo è il riassunto più sintetico di queste prove libere di F1. Tuttavia cerchiamo di andare più a fondo per comprendere i reali problemi davanti a cui i team si sono trovati di fronte. Le molte sconnessioni del tracciato sono nella maggior parte localizzate nel primo tratto della pista, fino al rettilineo del secondo settore. Tutti i piloti hanno lamentato molto ‘bottoming’, ovvero un’oscillazione della vettura dovuta ai bump che comporta il contatto del fondo con la pista.

Questi dossi così rilevanti hanno costretto i team ad adattare il setup di conseguenza. Le opzioni ovviamente sono due: alzare la vettura da terra e perdere parte dell’effetto suolo, oppure irrigidire le sospensioni per avere una minor escursione verticale delle sospensioni. Si tratta di capire quale sia la direzione più vantaggiosa. Il vantaggio ce l’avranno le vetture meno sensibili alle variazioni di altezza da terra. Un buon fondo, infatti, deve riuscire a lavorare al meglio anche in condizioni non ottimali, quali ad esempio la continua escursione in altezza.

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simulazione giro push durante le Fp2 del Gran Premio degli Stati Uniti edizione 2021

In Red Bull hanno approcciato al week end di gara con un pacchetto da medio carico verticale. Abbiamo quindi visto montata l’ala posteriore a cucchiaio, già incontrata in più appuntamenti di questo mondiale. E’ il terzo appuntamento di fila in cui troviamo dei layout tali per cui è richiesta molta efficienza aerodinamica. Un forte handicap per la vettura anglo austriaca. Gli ingegneri di Milton Keynes sono costretti a rattoppare l’assetto qua e la cercando di recuperare quel gap dato dai cavalli mancanti. Da qui l’adozione di ali più scariche. Non per caso quindi si è visto un posteriore un po’ ballerino. Inoltre anche la RB16B ha sofferto di molto bottoming, specialmente all’anteriore. L’alto angolo di rake ha reso l’ala frontale molto vulnerabile e spesso l’abbiamo vista produrre scintille al contatto con l’asfalto. Questo discorso potrebbe aiutare la monoposto Red Bull.

Se in Mercedes aumenteranno l’altezza da terra, avendo un minor angolo di rake, la vettura si troverà piuttosto lontana da terra all’anteriore. Ciò porterebbe ad un eccessivo spostamento del centro di pressione verso il posteriore. Un problema a cui la Red Bull potrebbe essere meno sensibile, vista la grande inclinazione del fondo. Il che aiuterebbe Verstappen e Perez ad avere una vettura con un anteriore più preciso. Potremmo aver già visto qualcosa del genere nelle ultime prove libere. Red Bull potrebbe aver differenziato le altezze da terra tra i due piloti. Ciò giustificherebbe in parte il distacco tra Perez e Verstappen. Detto ciò, questo discorso lo riprenderemo domani in base alle scelte che faranno i tecnici dei due top team. Gli ingegneri della stella a tre punte avranno questa sfida in più da risolvere. Il vantaggio a loro disposizione è comunque ingente.

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Verstappen (Red Bull) viene superato da Hamilton (Mercedes) nel corso delle FP2 dopo un testa a testa andato in scena sul rettilineo principale del COTA, Gp Stati Uniti 2021

Anche se ad una prima occhiata potrebbe non sembrare, la vettura tedesca quest’oggi si è dimostrata ancora una volta in palla. Appena messa in pista, la W12 si è fin da subito trovata a proprio agio con il setup iniziale. Come di consueto in Mercedes si sono presentati con entrambe le vetture dotate di un’ala posteriore da medio alto carico aerodinamico. Avendo a disposizione qualche cavallo in più, possono permettersi di caricare maggiormente la monoposto. Pochi punti di carico che però possono far molto comodo nel primo e nell’ultimo tratto della pista.

Tra i due piloti non si sono viste grosse differenze in termini di setup aerodinamico. Entrambi hanno girato con lo stesso pacchetto, l’unico settaggio diverso tra i due piloti è l’incidenza dell’ala anteriore, utile a bilanciare la monoposto nei tratti veloci. Bottas ha preferito ridurre l’incidenza frontale di 2 gradi per spostare il centro di pressione verso il retrotreno. Tutto ciò li ha resi molto rapidi anche nel settore finale, dove troviamo più curve da trazione, in cui, sulla carta, dovrebbe dominare la Red Bull.

A proposito di Ferrari, l’inizio di questo fine settimana è stato sotto tono. Al momento, il mix di caratteristiche del circuito di Austin sembra essere favorevole alla vettura del cavallino. Le mescole portate per questo appuntamento dalla Pirelli pare siano ancora una volta un fattore determinante nella prestazione. Scaldare l’asse anteriore ha richiesto del lavoro aggiuntivo, tanto che le gomme sembrano attivarsi al secondo giro lanciato. Ed è proprio qui che la monoposto italiana riesce ad esprimersi meglio. La SF21 è molto capace nel mantenere le mescole nella corretta finestra in tutto l’arco del giro. Specialmente nel tratto successivo al rettilineo più lungo, in cui le gomme perdono alcuni gradi di temperatura molto importanti.

Sainz ha lamentato già nelle prime prove libere un’eccessiva rotazione della vettura nelle curve più rapide. Sintomo di un anteriore fin troppo preciso, che di conseguenza ‘trascura’ il posteriore. Con la squadra è stata quindi concordata una riduzione dell’incidenza dell’ala frontale. Molte squadre sembrano esser arrivate a questo appuntamento con l’idea di dover caricare abbastanza l’anteriore per favorire l’inserimento nelle curve veloci.

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Una mossa che sembra non pagare. Proprio per questo motivo, al momento non notiamo differenze tra i pacchetti aerodinamici dei due piloti della rossa. Ci si poteva aspettare che Leclerc adottasse un’ala più scarica come fatto in Turchia. Un assetto che solo lui sembra riuscir a gestire, ma che su questo tracciato, come detto, non dovrebbe risultare molto vantaggioso. Nulla esclude che venga provato nella mattina di domani, specialmente per recuperare sulla Power Unit Mercedes montata sulla McLaren.

Per Ferrari la grossa differenza si accumula nel terzo settore, dove la McLaren riesce costruire un punto migliore. In casa Mercedes devono solamente mettere a posto il settore centrale, dove perdono 2 decimi da Perez. Nei due settori rimanenti riescono ad essere decisamente più rapidi. Anche nell’ultimo settore, che come detto dovrebbe essere terra Red Bull.

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Da un punto di vista più globale, si distingue l’Aston Martin, che potrebbe sbloccare delle ottime posizioni se solo migliorasse il primo settore. Inoltre emerge anche la McLaren con Norris che per ora ha qualcosa in più rispetto a Ferrari sul passo di qualifica.

Per quanto concerne le simulazioni high fuel, Ferrari sembra poco più in difficoltà rispetto alla principale rivale, ovvero la McLaren. Circa un decimo di differenza sulla gomma Media. A comandare il ritmo sul passo gara troviamo Lewis Hamilton, unico a stare sul 41 netto. Qualche decimo più indietro troviamo la Red Bull, che sulla lunga distanza soffre di degrado più marcato, similmente a Ferrari.

A giudicare da queste prime prove libere, le parole chiave per la gara saranno due: ritmo e degrado. Il circuito è dotato di più punti di sorpasso, quindi si possono tentare delle strategie più azzardate rispetto ad altri circuiti. Inoltre il degrado sembra essere marcato, quindi gestire e curare le mescole sarà un argomento centrale.

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simulazione passo gara durante le Fp2 del Gran Premio degli Stati Uniti edizione 2021

Visto l’alto consumo della gomma, l’arma più potente a disposizione delle squadre sarà l’undercut. Ovviamente solo riuscendo ad attivare a dovere la mescola. Sarà quindi una guerra tra strateghi. Dovranno azzeccare il giro perfetto per fermarsi. Uno stop troppo anticipato potrebbe influire sullo stint successivo.

Dall’altra parte, fermandosi più tardi si rischia di farsi battere sul tempo dall’avversario, che effettuando anticipatamente la sosta si accaparrerebbe il vantaggio dato dall’undercut. Eventuali strategie con un overcut verranno scomodate solo nel caso di situazioni particolari in cui bisogna provare qualcosa di maggiormente aggressivo. Dati alla mano, le soste saranno due. Il degrado molto spinto costringerà la maggior parte delle squadre alla doppia sosta. Restare fuori cercando di effettuare la strategia ad unica sosta non pagherebbe. Vetture più veloci riuscirebbero facilmente a recuperare il gap in pista.


F1-Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich

Foto: F1TV

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