domenica, Dicembre 22, 2024

I problemi irrisolti Mercedes che stanno facendo perdere il mondiale a Lewis Hamilton

Lewis Hamilton ci ha provato. Il campione del mondo in carica di F1, nel GP degli Stati Uniti (leggi qui l’analisi statistica), ha tentato con tutte le forze a rimanere aggrappato ad un mondiale di F1 che lentamente – e inesorabilmente – gli sta scivolando dalle mani. Ad Austin la Mercedes si è svegliata con un’amara sorpresa. Data un po’ da tutti come la vettura da battere, ha invece sofferto rispetto ad una Red Bull che il venerdì si è nascosta per poi è andare, l’indomani, a sciorinare un potenziale enorme che ha anticipato lo spartito che Max Verstappen ha eseguito alla perfezione durante la gara.

Bisogna evidenziarlo senza troppi giri di parole: sul Circuit of the Americas una vittoria della Freccia Nera n°44, dopo le qualifiche, sarebbe potuta concretizzarsi solo con un piano gara perfetto, con una strategia che doveva riuscire a compensare il deficit tecnico-cronometrico che la W12 aveva palesato nei riguardi della RB16B che, stavolta, ha fatto la voce grossa anche con Sergio Perez.

Lewis il suo dovere l’ha fatto. Al sabato ha strappato la prima fila e, in partenza, dopo alcune incertezze stagionali emerse soprattutto a Silverstone e a Monza, è stato protagonista di uno spunto tanto fulmineo quanto efficace che l’ha messo, alla prima curva, in testa al plotone. Dinanzi a quel Verstappen che ha potuto godere della protezione del fido compagno di squadra che gli ha gentilmente offerto la seconda pizza.

Sin dai primi giri è parso chiaro che la creatura di Adrian Newey ne avesse di più sul passo. Hamilton, che si è messo stranamente in fuel saving già nel primo stint, non è mai riuscito ad aprire un gap sul rivale che rimaneva costantemente in zona DRS così da studiare da vicino il comportamento dinamico della monoposto di Brackley.

F1
il britannico Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) durante il Gran Premio degli Stati Uniti edizione 2021

Al muretto Red Bull hanno rotto gli indugi immediatamente, operando un efficace undercut che ha ricacciato Lewis, dopo la sua sosta, a oltre sei secondi da Max. Un gap che, con gomme hard e con mappature più spinte (la famosa STRAT 4, nda), il britannico ha ricucito dopo la fermata avventa al passaggio n°21.

Mercedes ha indugiato oltremodo e l’errore è stato ripetuto anche dopo il secondo pit stop di Verstappen. Hamilton è stato tenuto in pista troppo a lungo e, dopo la fermata per montare il secondo treno di gomme a banda bianca, ha visto la forbice cronometrica allargarsi fino a quasi nove secondi. La rimonta è stata furiosa ma si è interrotta sul più bello. Perché? Innanzitutto per gli scarti aerodinamici che penalizzavano oltremisura la W12 nel primo settore.

Cosa che non le ha mai permesso di portarsi nell’area DRS. In seconda battuta è d’uopo sottolineare come Verstappen abbia fatto un capolavoro di gestione delle gomme nei primi passaggi del terzo stint. Circostanza che lo ha messo in condizioni di poter aumentare il ritmo quando Hamilton s’era fatto minaccioso alle sue spalle.

La strategia studiata da James Vowles è stata efficace? No. Si poteva fare meglio? Sì. Hamilton, con un diverso approccio, poteva vincere? Ancora una volta sì. Non lo diciamo noi, lo hanno ammesso gli stessi protagonisti del mondo Mercedes. I semi della sconfitta texana dei campioni del mondo vengono piantati sin dal venerdì. E’ Andrew Shovlin ad ammetterlo quando, nel consueto debriefing post gara, ha sottolineato quanto la macchina abbia faticato sui dossi.

La RB16B ha mostrato un retrotreno nel complesso più efficace ed adattivo sui “bump” texani. Il trackside engineer della Stella a Tre Punte ha riferito che si erano preparati in fabbrica per problemi più grandi di quelli che poi hanno trovato. Insomma, hanno preso la strada tecnica errata che ha portato la vettura ad essere troppo alta e troppo poco efficace.

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l’olandese Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) sfreccia nello snake durante il Gran Premio degli Stati Uniti edizione 2021

Una situazione alla quale Hamilton, di puro pilotaggio, aveva messo una toppa. Ma in Mercedes amano rendersi la vita complicata e hanno deciso di perdere una gara che poteva offrire un mondiale meno scontato nell’esito finale. Shoviln ha spiegato la strategia del muretto specificando che avevano compreso che le gomme dure erano la miglior opzione. “Abbiamo di fatto perso tante possibilità di vincere rientrando ai box troppo tardi per il primo pit stop, con Lewis in testa alla corsaUn’ammissione di colpe che inchioda il box alle sue responsabilità. Che risultano aggravate poiché hanno ripetuto il medesimo errore nella seconda ed ultima sosta.

Sotto pressione Mercedes sta offrendo prestazioni non all’altezza dei quattordici consecutivi titoli vinti. Ma è una novità? In passato, quando gli anglo-tedeschi dominavano in lungo ed in largo, le strategie erano efficaci? No, non sempre lo erano. A ben guardare i cervelloni di Brackley non sono nuovi a topiche fatali. Ma c’è una discriminante che entra nella partita: la facoltà di coprire le problematiche in virtù di un vantaggio tecnico che si è dissolto tra le pieghe di un cambio regolamentare apparentemente blando e che, invece, ha drasticamente penalizzato le vetture concepite dallo staff guidato da James Allison.

Oggi se non si è perfetti in ogni singolo dettaglio c’è una bestia feroce pronta a sbranarti. James Vowles, il tattico di casa Mercedes, sta evidentemente mal gestendo un duello quanto mai serrato. In Red Bull sono abituati a giocare di fino per ottimizzare le performance. Un’esperienza che deriva dalla lunga rincorsa dopo che sono stati punto di riferimento prima dell’instaurazione dell’era turbo-ibrida. In AMG la vita è filata abbastanza liscia. Un qualcosa che non ha permesso, colpevolmente, di produrre strumenti necessari a cavarsela quando le cose si mettono male. La sensazione è che esistano degli schemi precostruiti dai quali non si riesce a deviare.

Il Gp degli Stati Uniti è una dimostrazione di come agisce il modello Mercedes. Nei loro calcoli la strategia vincente era fare lift and coast nel primo stint in cui dovevano difendersi per poi aggredire nella fase centrale in quella finale. Ciò con le soste decise a tavolino, senza pensare di leggere le manovre della Red Bull che ha dimostrato che la gara va analizzata giro per giro, secondo per secondo e soprattutto in base al contesto che è costantemente cangiante. E’ la mutabilità delle cose l’aspetto che Vowles non riesce a cogliere. Da qua una rigidità decisionale che di fatto sta ulteriormente affossando la squadra in un anno in cui Red Bull ha operato il sorpasso tecnico.

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l’austriaco Toto Wolff, team principal e comproprietario di Mercedes AMG F1 Team, ai microfoni durante il fine settimana del Gran Premio degli Stati Uniti edizione 2021

C’è la possibilità di invertire il trend? A parole sì. Toto Wolff ha detto che d’ora in avanti le proverranno tutte. Dichiarazioni che seguono quelle prodotte nei mesi precedenti e che preannunciavano svolte strategiche mai arrivate. Anzi, con il passar dei Gran Premi la qualità delle decisioni prese è addirittura scaduta. Segno che c’è un problema grosso con la gestione del momento pressorio.

Brackely si ritrova a dover abbattere un nemico che ha mostrato una solidità inimmaginabile dodici mesi fa. C’è un dato che fa riflettere e che dà la cifra di come sia efficace la RB16B nella “versione verstappeniana”. Hamilton, negli Stati Uniti, ha condotto la gara per 21 giri consecutivi. Una fatto che non si verificava dal GP di Francia. Nelle gare inframezzate, Lewis non ha mai condotto le operazioni per più di tre tornate di seguito. Ecco che essere inefficienti a livello strategico non può far altro che aprire la forbice prestazionale che è già abbastanza dischiusa.

Ancora, c’è un Max Verstappen in versione cannibale a cui far fronte. Un pilota solidissimo, veloce come un fulmine e che sta sviluppando una visione strategica e una capacità di gestione del mezzo mai viste prima. Un driver che sta maturando e che si è messo in testa, coadiuvato da un team superbo e da una vettura che si adatta benissimo ad ogni pista, di detronizzare il dominus di quest’era sportiva.

Max potrebbe essere per Hamilton ciò che Alonso è stato per Michael Schumacher. Il 2021 potrebbe rappresentare un passaggio di consegne che chiude una stagione per aprirne una nuova. Ammesso che Lewis non abbia nelle sue corde un estremo colpo di reni che potrebbe arrivare solo se il suo team iniziasse, in extremis, ad operare tattiche vincenti.


F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: Mercedes AMG F1 Team, Red Bull Racing Honda

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3 Commenti

  1. Diego fattene una ragione, gli altri hanno raggiunto e superato la Mercedes, e Lewis non fa i miracoli.
    Da come la metti se vince è merito di Lewis, se perde è colpa della squadra…Dimentichi tutti i mondiali vinti in carrozza praticamente senza avversari, di chi è stato il merito?
    Senza i problemi che hanno portato ai ritiri discutibili di Verstappen, ora il titolo sarebbe chiuso da un pezzo a favore di max. Probabilmente Max oltre che le gomme ha risparmiato un pochino anche la power unit visto che ha aspettato gli ultimi 5 giri per contenere l’inseguitore, mentre Lewis ha dovuto spremerla per bene in strat 4, anche questo è da tenere presente per le prossime gare….

  2. Diego fattene una ragione, gli altri hanno raggiunto e superato la Mercedes, e Lewis non fa i miracoli.
    Da come la metti se vince è merito di Lewis, se perde è colpa della squadra…Dimentichi tutti i mondiali vinti in carrozza praticamente senza avversari, di chi è stato il merito?
    Senza i problemi che hanno portato ai ritiri discutibili di Verstappen, ora il titolo sarebbe chiuso da un pezzo a favore di max. Probabilmente Max oltre che le gomme ha risparmiato un pochino anche la power unit visto che ha aspettato gli ultimi 5 giri per contenere l’inseguitore, mentre Lewis ha dovuto spremerla per bene in strat 4, anche questo è da tenere presente per le prossime gare….

    • È proprio quello che ho sottolineato nel pezzo. Ormai Mercedes non è più la stella polare. Un’evidenza che sto sottolineando dal doppio gp d’Austria. Se il mondiale è ancora aperto é perché Hamilton ci ha messo del suo altrimenti staremmo commentando una corsa già chiusa.

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