Max vs Lewis: una lotta è acerrima. Dubbi al riguardo non esistono. D’altronde in F1 conta solo vincere e nella mente dei due l’unico scenario tollerabile è proprio questo: battere l’avversario. Per farlo ogni mezzo è lecito. Nel rispetto delle regole, si intende. E non importa se fuori dalla vettura tutto sembra tranquillo. Dentro l’abitacolo, sotto il casco, i pensieri sono necessariamente contaminati dalla foga.
I membri delle scuderie rivali fanno quello che possono. Parlano ai propri piloti. Correggono determinati comportamenti. Cercano in ogni modo di tenere lontano lo stress dalle loro menti. Per esprimersi ai massimi livelli tutto deve funzionare alla perfezione e ogni piccolo dettaglio, anche il più insignificante, può marcare la differenza abbracciando un visione di insieme più ampia.
Poi però arriva la pista. La tensione sale e il risultato migliore giace inerme in attesa di essere ghermito. Gli obiettivi sono chiari, ma per afferrarli c’è proprio lui ad opporsi: l’avversario acerrimo. Colui che con te condivide una sola cosa: il desiderio di laurearsi campione di F1. Ed ecco che tutto diventa tremendamente difficile. I contorni della sfida si fanno sfuocati e succede che vieni scaraventato conto le barriere o addirittura “passeggiato” per fortuna senza conseguenze.
In questi momenti il controllo del team sui piloti è pressoché nullo. L’agonismo regna indisturbato e decide per loro. I messaggi profusi per radio passano di lì, ma non vengono affatto elaborati dai conducenti. Il tutto è dannatamente normale. Non lo nega il Christian Horner. Idem Toto Wolff. Sebbene il manager britannico desideri un duello pulito e leale, infatti, è al corrente di come la situazione possa precipitare in determinati frangenti. Dello stesso avviso l’austriaco, consapevole che Lewis non abbia la minima intenzione di concedere un solo centimetro a Max in determinati contesti.
E quindi cosa succederà? Nulla di diverso da quello che è sempre accaduto, direi. Le parole di circostanza andranno a farsi benedire. I perbenismi sciorinati nel pre weekend si faranno menzogna nella bocca dei duellanti, soppiantati dalla necessita di trionfare. Quel tarlo che rosicchia la mente e non da alternative ai vincenti.
Senza penalità alla vista la competizione sarà ancora una volta diretta. W12 vs RB16B. Numero 44 contro numero 33. E come possiamo facilmente immaginare, quando la prestazione delle monoposto collima e la dicotomia di pensiero sul comportamento da tenere in pista non esiste beh… tutto può accadere.
Questo spiega perché al prossimo incontro ravvicinato tra Hamilton e Verstappen, sebbene l’epilogo possa e debba senz’altro essere differente da quello “terrificante” avvenuto in Italia, un ulteriore contatto va annoverato tra le opzioni eventuali e alquanto probabili malgrado il rispetto delle parti. Prospettiva verosimile e valevole sino alla fine del mondiale di F1 2021.
F1-Autore: Hank Barrett
Traduzione: Alessandro Arcari – @Berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari