In F1 battezzare la giusta configurazione aerodinamica per un tracciato non è mai semplice. Se poi aggiungiamo condizioni meteo cangianti nell’arco del week end l’esercizio diventa parecchio complicato per i tecnici. Archiviate le prove libere la scelta effettuata sulla vettura di Leclerc parla chiaro: un quantitativo minore di spinta verticale per sopperire al deficit di cavalli che ancora affligge il propulsore 056/6 se messo a confronto con i top team.
Ecco perché sulla numero 16 è stata proposta l’ala con il main plaine a cucchiaio. Tale configurazione è il compromesso tra due parametri tecnici che possiamo definire contrastanti in F1: la resistenza all’avanzamento è il carico aerodinamico. Alla parte centrale più spanciata si contrappongono le zone esterne dove si alleggerisce il carico. Malgrado tale specifica vada a massimizzare al medesimo tempo carico e drag, la deportanza generale rispetto ad un’ala tradizionale è comunque minore.
Il rischio, ne abbiamo parlato nell’analisi on board Ferrari delle qualifiche (clicca qui per tutti i dettagli tecnici), è quello di guidare una vettura con un posteriore più instabile. Scenario che Leclerc ha effettivamente “subito” ma allo stesso tempo amministrato alla grande. Oltre al conclamato talento, lo stile del monegasco incentra la gestione della curva sull’anteriore per ruotare la monoposto e controllare il retrotreno. Fattore che gli ha permesso di domare la SF21 nella giornata di ieri. Restano da capire e verificare le conseguenze di tale scelta sull’amministrazione delle coperture nella gara odierna, in una pista dove l’alto quantitativo di energia immessa sui compound può seriamente compromettere la vita utile dello pneumatico.
F1-Gp Turchia 2021-Analisi Telemetrica: confronto triplo
Il risultato tra un assetto più azzardato è la bravura di Charles è il quarto posto in griglia, terzo se consideriamo l’arretramento di Lewis Hamilton dovuto alla penalizzazione comminata per la sostituzione del motore endotermico (ICE) sulla W12 numero 44. Prendendo in esame la telemetria relativa alla Speed, possiamo facilmente constatare dove la SF21 paga maggiormente la scelta effettuata sul carico aerodinamico.
Nel primo settore dell’Istanbul park, all’altezza di curva 3, la velocità di percorrenza della SF21 è nettamente minore, con un delta sulla Freccia Nera del sette volte campione del mondo F1 che addirittura raggiunge i 15km/h. Esaminando l’on board di Charles in quel punto abbiamo notato un leggera sbavatura nel cambio di direzione. Un dettaglio figlio della spinta verticale non ottimale che, seppur quasi impercettibile, ha inciso in maniera negativa sul cronometro. Con ogni probabilità la piccola incertezza di Leclerc costa la prima fila, visto il distacco molto rosicato (appena 69 millesimi) su Verstappen.
Sulla vettura dell’olandese possiamo definire la scelta del carico diametralmente opposta a quella Ferrari. I tecnici capeggiati da Adrian Newey, infatti, hanno proposto una configurazione decisamente più carica sulla RB16B numero 33, come si nota facilmente dalla top speed. Il giovane talento di Hasselt ha incontrato diversi problemi a livello di handling durante le prove libere e la necessità di correggerli con un carico superiore per amministrare in gara gli pneumatici ha spinto i tecnici verso tale soluzione che di fatto ha penalizzato il rendimento della vettura in rettilineo.
Grazie al grafico telemetrico relativo all’utilizzo della trasmissione posiamo notare parecchie discrepanze tra i piloti protagonisti del nostro solito “compare a 3”. Verstappen utilizza una marcia in meno i curva 1 per avere una vettura più reattiva, mentre nel trittico 4-5-6 inserisce la quarta nel primo cambio di direzione per stabilizzare la vettura prima di scalare nuovamente. In questo punto notiamo il diverso approccio del ferrarista che preferisce percorrere la zona interamente in quarta marcia per garantire stabilità ed equilibrio alla vettura.
L’ultima variazione riguarda l’impostazione di Lewis nel T3. Sebbene il britannico scali sino in seconda la sua velocità di percorrenza dell’ultimo e complicato tratto della pista è davvero buona. Tanto da permettergli di marcare il miglior intertempo rifilando solo in questa parte del tracciato ben 2 decimi al rivale per il titolo.
F1-Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Telemetrie: Luca Bettiol – @BettiolLuca