martedì, Dicembre 3, 2024

Gp Brasile 2021-Anteprima Ferrari: Ibrido a supporto dell’ICE, set-up mirato al T2

A pochi giorni di distanza dal Brasile eccoci nuovamente a parlare di F1. Il secondo appuntamento dell’ultimo triple header della stagione 2021 inizia oggi con il particolare format della Sprint Race. Un’unica sessione di prove libere dove i tecnici del Cavallino Rampante dovranno raccogliere tutti i dati possibili per centrare la corretta messa a punto delle vettura che, data l’assurdità del regolamento “avvelenato” dal Parc Fermè, provvedimento fuori luogo in scenari del genere, andrà a rendere tutto tremendamente più difficile.

Benché i risultati messicani non siano certo da buttare, d’altronde hanno permesso il sorpasso in classifica sulla rivale per il terzo posto costruttori McLaren, la volontà degli uomini in rosso è quella di curare ogni dettaglio per valorizzare i punti di forza della propria monoposto e, di conseguenza, massimizzare i risultati. L’occasione per cancellare quella punta di amarezza per non esserci riusciti del tutto in Messico è ghiotta.


F1-Gp Brasile 2021-Anteprima Ferrari: setup aerodinamico e meccanico

La parola d’ordine è più che mai bilanciamento. Il tracciato brasiliano è un susseguirsi di curve piuttosto tecniche dotate di pendenze differenti, in grado di favorire o sfavorire l’aderenza della monoposto. Non mancano alcune curve veloci in appoggio dove si richiede alle vetture un alto carico verticale. Ciononostante, la presenza di due rettilinei rende cruciale l’efficienza aerodinamica. Per tale motivo, in base alle configurazioni ottenute in fabbrica attraverso lo studio al simulatore, il carico totale adottato dalle squadre sarà medio-alto.

Sebbene a basse velocità l’effetto della deportanza generato dal corpo vettura sia minore, in trazione o nelle fasi in inserimento curva, al crescere e al decrescere delle velocità, una maggiore downforce può comunque avere un certo effetto. La transizione tra grip aerodinamico e meccanico è molto importante infatti, per cui nel momento che la velocità si abbassa la situazione si complica con il centro di pressione che si muove verso l’anteriore. Ecco perché, ad esempio, il totale controllo di tale fenomeno determinerà la bontà della transizione sopracitata durante la fase di frenata

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dettaglio del terzo elemento montato sulla Ferrari SF21 durante la stagione 2021

Da questo punto di vista verranno effettuate varie prove comparative in casa Ferrari. Il know how recentemente ottenuto in Messico, dove il bilanciamento non perfetto delle SF21 ha di fatto negato la massima prestazione, sarà molto utile per trovare la corretta messa a punto delle auto modenesi a Interlagos. I test sulle ali posteriori continueranno tenendo presente come i piloti della Rossa spesso abbiano diversificato la scelta al retrotreno.

Pensando al layout del tracciato, le qualità della monoposto di Maranello verranno esaltate proprio nelle curve a bassa velocità presenti nel secondo settore. Tratto del circuito dove gli organi sospensivi poco rigidi andranno a favorire le fasi di inserimento, percorrenza e uscita dalle pieghe del percorso brasiliano. La scelta sulle barre anti-rollio posteriori, quindi, risulterà cruciale. Su questo fronte dovremmo trovare una Ferrari assolutamente preparata, in grado di produrre un livello trazione molto buono.

Uno dei punti fondamentali dell’Autódromo José Carlos Pace riguarda l’ultima piega che precede il lungo rettilineo in salita che porta al traguardo, dove la giusta interpretazione del tratto risulterà cruciale per scaricare al terra tutti i cavalli disponibili. Un buono spunto in uscita determinerà il raggiungimento di migliori velocità di punta ed il conseguente vantaggio cronometrico.


F1-Gp Brasile 2021-Anteprima Ferrari: pneumatici

Per il diciannovesimo round del mondiale 2012, Pirelli ha scelto ancora una volta i compound C2, C3 e C4, mescole che solitamente hanno sempre ben figurato sulla SF21. Malgrado il graining manifestatosi sulla Hard anteriore sinistra di Leclerc durante il secondo stint del Messico, fenomeno principalmente legato alla natura della pista in relazione ad un set-up non ottimale, la monoposto italiana, un po’ come la Mercedes W12, in questo campionato predilige pneumatici più duri.

Uno dei fattori da tenere in stretta considerazione per Ferrari sarà la mera gestione delle temperature. La vettura italiana, infatti, in talune occasioni ha dimostrato un’alta sensibilità ai gradi dell’asfalto che di fatto ha provocato una repentina perdita di performance sulla SF21 da una sessione all’altra.

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il monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF21 durante il Gran Premio degli Stati Uniti edizione 2021

In Brasile, data la particolare conformazione del tracciato, sarà molto importante la capacità di mantenere nella giusta working range le mescole per tutto l’arco del giro, evitando un surriscaldamento delle posteriori che in genere è favorito dalle alte temperature di Interlagos.

Per quanto riguarda la gara, quindi, la bontà dell’assetto andrà senza dubbio a garantire un’handling costante nell’arco del Gran Premio, elemento fondamentale per la Ferrari che spesso ha prodotto performance troppo altalenati all’interno della corsa. A tal proposito, data la presenza comunque ridotta di lunghe curve in appoggio, gli sforzi laterali saranno decisamente più contenuti. L’asfalto ha una rugosità media, per cui in generale non ci si aspetta una grossa usura sugli pneumatici. 


F1Gp Brasile 2021-Anteprima Ferrari: propulsione

A livello motoristico, sebbene rispetto al circuito messicano il fattore altitudine non sarà certamente così marcato, l’ubicazione a 800 metri sul livello del mare di Interlagos, simile a quella dell’Austria, richiede comunque una precisa messa a punto da parte dei tecnici. La densità atmosferica avrà una diretta conseguenza sul volume d’aria che la turbina sarà in grado di aspirare.

Per garantire un quantitativo di flusso che rifornisce il sistema di sovralimentazione sufficiente e contrastare la perdita di potenza che in Brasile è stimata attorno all’1,5%, pertanto, il compressore dovrà essere in grado di produrre una velocità di rotazione maggiore di circa 2.000 giri/min. Sotto questo aspetto Ferrari non avrà alcun tipo di svantaggio, in quanto le dimensioni della girante installata nel propulsore non è tra le più piccole del lotto.

L’ultima specifica del motore 065/6 introdotta a settembre ha soddisfatto tutti nell’ambiente Ferrari. I nuovi pacchi batteria, capaci di massimizzare le fasi di accumulo, gestione e rilascio di energia, nonché la rivisitazione dei moto generatori MGU-H e MGU-K, hanno senz’altro fornito un’efficienza maggiore alla vettura. Elemento che di fatto ha allargato la finestra di set up abbassando la “dipendenza da carico posteriore” per raggiungere velocità di punta all’altezza.

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uno scatto dell’ultima specifica della power unit italiana, dotata della nuova tecnologia ibrida che verrà implementata nella versione 2022

Tuttavia, calcolando il gap chilometrico da Mercedes in qualifica (leggi qui l’analisi tecnica dettagliata), prendendo in esame le gare dove la monoposto modenese ha goduto dell’extra power concesso dal nuovo propulsore e paragonandolo a quelle con la vecchia specifica, almeno a livello numerico le differenze non sembrano rispecchiare le parole profuse da tecnici e piloti. In questo senso le ultime 4 gare ci forniranno ulteriori dati.

L’endotermico (ICE) reciterà un ruolo importante con circa il 70% di utilizzo a piena potenza per ogni tornata. Sotto questo aspetto, visto il deficit di cavalli che il propulsore italiano tuttavia paga rispetto a Mercedes e Red Bull, la necessità di settare i paramenti del sistema ibrido e spalmare i 120Kw nell’arco della tornata in maniera proficua sarà cruciale per il rendimento della SF21. Così come lo sarà l’utilizzo del MGU-H, responsabile della coppia resistente trasmetta al turbo durante la fase di generazione sfruttando, oltre l’energia cinetica, l’entalpia generata dai gas di scarico.


Autori : Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: Scuderia Ferrari

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