Essere Lewis Hamilton non è cosa semplice. La sua volontà di esporsi per le cause in cui crede e il suo partecipare a ciò che accade nel mondo ne fanno uno dei piloti di F1 più carismatici in griglia. Il britannico non è un pupazzetto nelle mani dei giostrai, ma fa sentire la sua voce portando alla ribalta questioni di estrema importanza. Il ragazzo di Stevenage ha fatto molta strada. Sono lontani i tempi in cui, capello cortissimo aspetto azzimato, vestiva i panni di aziendalista McLaren.
Hamilton può decidere, suggerire, indirizzare. E lo fa con estrema intelligenza, utilizzando la F1 come palcoscenico per sensibilizzare il pubblico contro il razzismo di ogni matrice. La Mercedes nera è un simbolo potente di ciò che Lewis propone e rappresenta per questo sport. Mettersi in gioco è sempre cosa lodevole, specie se a farlo è un personaggio pubblico, che, in quanto tale, è più suscettibile alle critiche di ogni genere. Naturalmente sono molte di più le persone che comprendono e apprezzano l’atteggiamento di Hamilton, tuttavia non manca un nutrito manipolo di detrattori.
E quelli, si sa, fanno sempre più rumore. Tra le tante voci ‘fuori dal coro‘ possiamo annoverare quella di Jeremy Clarkson, il popolare giornalista e conduttore televisivo britannico, noto per la sua irriverenza e per la sua attitudine alla provocazione. Le recenti dichiarazioni dell’ex conduttore di Top Gear si presentano come vere e proprie bordate nei confronti del sette volte campione del mondo.
Clarkson non è nuovo a certe cadute di stile e Hamilton sembra rappresentare il suo bersaglio prediletto. La scorsa estate si è accanito contro Lewis, accusandolo di aver finto un malore sul podio del Gran premio di Ungheria esclusivamente per mettersi al centro dell’attenzione. Ora, invece, torna all’attacco criticando il suo impegno politico e le sue scelte di vita come il veganismo e l’attenzione all’ecologia.
A suo dire il pilota britannico risultava molto più credibile a inizio carriera, quando si godeva la vita e si dimostrava brillante. Con il suo atteggiarsi a ‘santone‘ avrebbe perso quell’appeal che lo caratterizzava, finendo con il diventare monotono e noioso. In altre parole una sorta di ‘grillo parlante‘ delle cause perse, che può avere seguito solo nell’universo parallelo rappresentato dai social media. Queste parole, più taglienti di coltelli, sembrano del tutto fuori luogo pensando alla personalità di Hamilton.
Qualche atteggiamento del campione Mercedes potrebbe anche risultare eccessivo, ma il concetto di ‘troppo‘ non dovrebbe esistere quando si crede fortemente in qualcosa e lo si fa in modo totale e genuino. Lewis non si accontenta più di essere ‘solo’ uno dei migliori piloti al mondo, non gli basta essere plurititolato. Avverte la necessità di fare qualcosa per il mondo, di lasciare una traccia tangibile e concreta. Quella di Lewis è una vera e propria evoluzione, non è certo il capriccio di un milionario annoiato. Evidentemente a Clarkson è sfuggito questo passaggio.
Tra l’altro, la tesi del conduttore britannico può essere demolita anche utilizzando i suoi stessi assunti. Hamilton infatti non è certo meno glamour di una volta, poiché continua a partecipare ad eventi mondani, a interessarsi di moda e di musica, a ottenere copertine sulle riviste patinate. La gente non lo ama di meno perché è diventato attivista e, soprattutto, chi tifa Verstappen non lo fa perché Hamilton risulta inopportuno o noioso. Gli spettatori si schierano dalla parte di Max poiché ha saputo animare la lotta al titolo. L’indubbio talento dell’olandese ha scatenato le folle, ma in tutto questo non c’è un’avversione nei confronti di Lewis, soprattutto per quanto concerne l’uomo.
Hamilton non è un prodotto che si vende più o meno bene, ma un adulto consapevole che ha deciso di schierarsi in modo netto. Lo ha fatto in maniera graduale e ragionata, facendo emergere man mano la propria sensibilità e il proprio vissuto. Ed è proprio per questo che risulta credibile, a differenza di tanti più o meno noti influencer che sposano cause a seconda delle convenienze. La storia di Hamilton pilota è inscindibile da quella di Lewis persona, poiché è quella che ha contribuito a forgiarlo, rendendolo unico nel panorama sportivo attuale.
Il ragazzo di Stevenage è diventato uomo portandosi dietro tutti i bagagli, ricordando i fardelli. La vita da star è una risposta luminosa e dovuta nei confronti dei sacrifici fatti da un padre e da un bambino. La fame di vittoria è un modo per esorcizzare vecchi fantasmi, il talento l’unica arma con cui combatterli alla pari. Ciò che resta, dietro la corazza, è la vera essenza di Lewis, che non si contraddice, ma semplicemente si sente finalmente libero di esprimersi.
F1-Autore: Veronica Vesco – @VeronicagVesco
Foto: Mercedes AMG-PETRONAS F1 Team, Lewis Hamilton
Jeremy ha ragione e questo articolo ne è la conferma
Ma davvero ci credete alle puttanate che scrivete? Depensaggio a livelli altissimi.
Pagliacci
Crediamo soprattutto nel rispetto delle diverse vedute d’opinione. E nella capacità di sapersi relazionare con gli altri. Caratteristiche che, con ogni evidenza, non appartengono a tutti.