A prescindere da come finirà, la stagione sarà stata un successo. Per la F1, per lo sport, per i fan… per tutti. Chi perderà ovviamente masticherà amaro, c’è poco da fare in questi casi. Però tra Mercedes e Red Bull c’è un team che avrebbe sicuramente più da recriminare. Nelle ultime dichiarazioni rilasciate dal team di Stoccarda abbiamo sentito spesso ronunciare le parole “ci sentiamo dei privilegiati a poter lottare ancora per il campionato”.
Difficile dare comletamente torto a Toto Wolff. Ovviamente parliamo sempre dei campioni in carica, squadra che ha finora dominato la scena dell’era turbo-ibrida, ma non vanno dimenticate le difficoltà incontrate ad inizio anno a causa dell’introduzione del nuovo regolamento che andando a colpire il fondo delle monoposto aveva messo in seria difficoltà i tecnici di Brackley.
Nel corso di una lunga intervista concessa a ‘The Race‘ il sette volte campione del mondo britannico ha voluto ripercorrere i momenti salienti del 2021 mettendo in risalto le ottime capacità della squadra di risollevarsi nei tanti momenti di difficoltà incontrati sul proprio cammino.
“I test del Bahrain sono stati piuttosto negativi per i nostri standard” ha esordito Hamilton partendo dall’inizio. “Da quel momento abbiamo concentrato i nostri sforzi su come migliorare la vettura e renderla competitiva. Non sapendo come si sarebbe comportata la monoposto, la prima parte di stagione è stata abbastanza confusa: in alcuni Gp siamo stati i più veloci, mentre in altri eravamo anche piuttosto lontano. I regolamenti 2021 sicuramente ci hanno penalizzato.”
“Sapevamo che questo avrebbe comportato una perdita di carico aerodinamico, ma ciò ha avuto un’impatto imprevisto su tutte le caratteristiche dell’auto: improvvissamente tutto era cambiato“ ha chiosato il pilota di Stevenage. “Tutto il lavoro svolto negli ultimi anni era sfumato. E’ stato un incubo cercare di recuperare la forma del passato, anche perché non avevamo a disposizione gli strumenti necessari per fare ciò che volevamo. Ci siamo dovuti inventare metodi alternativi.”
“La W12 è stata sicuramente l’auto con cui abbiamo incontrato le difficoltà maggiori a livello di set-up. Per questo ho trascorso molto tempo al simulatore. Ma come sapete, anche qui, basta inserire un parametro diverso dalla realtà per generare dei dati errati. E’ stato come essere sulle montagne russe. Toto una volta attribbuì il sopranome di ‘diva’ ad una delle nostre auto” ha ricordato così Lewis la W08 (2017), la prima monoposto in grado di generare qualche complicazione in più agli uomini Mercedes a livello di set-up. “Direi però che questa è sicuramente una ‘diva mostruosa’. L’avere meno tempo a disposizione durante le libere poi non ha aiutato. Riuscire ad estrarre dall’auto ciò che volevamo è stato veramente complicato.”
“Quest’anno abbiamo azzeccato tutto in rare occasioni e il Brasile è una di queste volte“ ha ammesso Hamilton spiegando in parte anche l’ottima prestazione scaturita in quel particolare weekend. “Ad Interlagos ho avuto la macchina esattamente come la volevo, abbiamo letteralmente fatto centro. Per la maggior parte dell’anno però non siamo riusciti a massimizzare il nostro pacchetto. Abbiamo lavorato sul trarre vantaggio da ogni elemento possibile, ci siamo concentrati soprattutto sui nostri punti deboli. Ogni millesimo avrebbe fatto la differenza. Siamo scesi nei dettagli e il mio impegno è stato più grande di quanto lo sia mai stato in passato.”
F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Mercedes AMG F1 Team