mercoledì, Dicembre 18, 2024

Red Bull prepara l’attacco finale per vincere il titolo

Restano soltanto due gare alla fine del mondiale di F1. Verstappen gode ancora di un piccolo margine su Hamilton (8 punti) e il team ha ridotto a 5 lunghezze lo svantaggio dalla Mercedes. Una situazione che tiene aperte le porte a tutte le possibilità. Purtroppo però il clima non è certo dei più euforici a Milton Keynes… Dopo l’appuntamento del Messico la strada verso il titolo sembrava essersi spianata, ma poi la performance Brasiliana di Lewis Hamilton unito all’exploit del britannico in Qatar ci parlano di una Red Bull in difficoltà.

Due eventi in cui Max ha sofferto il confronto con la freccia nera N.44 nonostante sulla carta la RB16B fosse data come favorita. E dire che a Losail il venerdì era iniziato con grandi aspettative con Verstappen davanti ai rivali di oltre quattro decimi. Purtroppo però come ha analizzato Helmut Marko al termine del weekend, la squadra ha preso una direzione errata che ha pagato a caro prezzo. Hamilton è progredito mentre il pilota alla guida della N.33 ha perso ritmo.

I tecnici della compagine austriaca si sono ritrovati anche a fare i conti con un flap mobile particolarmente capriccioso che nel rettilineo, quando veniva aperto dal pilota, iniziava ad oscillare vistosamente. Una situazione verificatasi sull’ala posteriore da medio-alto carico (a ‘schiena d’asino’) che il team ha risolto montando un’altra specifica di alettone, quello ad alta downforce. Un cambiamento che ha alterato il comportamento della vettura in vista delle qualifiche, ma con cui poi Max tornerà a sentirsi a proprio agio durante la gara.

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Gp Qatar 2021: Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) in pista a Losail su gomme Medie

Nel quadro generale delle cose, rimediare una penalità di 5 posizioni in qualifica non ha certo reso più semplice il compito a Verstappen. Come detto, il ritmo in gara c’era, la partenza dell’olandese è stata ottima e in pochissimi giri riuscirà a risalire dalla settima alla seconda posizione. Hamilton però ne aveva semplicemente di più e l’unica cosa che l’olandese riuscirà a fare sarà quella di ottenere un punto supplementare nel finale aggiudicandosi il giro veloce (1’23’’196).

Nonostante l’impressionante ritorno prestazionale della Mercedes, c’è un aspetto incoraggiante su cui Marko ha voluto però spostare l’attenzione: Red Bull sembra aver recuperato parte dello svantaggio in termini di velocità di punta sui rettilinei. Un aspetto che potrà rivelarsi particolarmente utile già dal prossimo appuntamento sul velocissimo circuito di Jeddah, caratterizzato da curve rapidissime ad ampio raggio e lunghi rettilinei.

Un tracciato dove, neanche a dirlo, tutti si aspettano una netta superiorità della Mercedes. Il consulente austriaco però non appare preoccupato, anzi, forse fomentato dai dati velocistici emersi in Qatar crede che Max possa comunque avere delle chance già in Arabia Saudita. Sempre convinto che all’olandese manchi soltanto una vittoria per mettere il titolo in cassaforte, invita il team a dare tutto nelle prossime due gare senza perdere di vista l’obiettivo.

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Helmut Marko, consulente e detentore dei contratti dei piloti Red Bull

La squadra dovrà cercare semplicemente di essere perfetta. Riuscire ad azzeccare sin da subito il set-up sarà cruciale a Jeddah. I problemi, prima citati, relativi al flap DRS mettono il team un po’ in apprensione. Di certo, su quello che sarà il circuito cittadino più veloce del mondo, non sarà possibile arginare tale complicazione ricorrendo all’utilizzo dell’ala posteriore più carica. Ma anche in tal senso a Milton Keynes si dicono fiduciosi. Questi circa dieci giorni di pausa verranno sfruttati a dovere per trovare una soluzione efficace.

In più, trattandosi di un circuito che causerà alla power unit uno stress importante, il direttore tecnico Honda Toyoharu Tanabe ha già fatto sapere che verrà fatto il possibile per migliorare l’efficienza del propulsore per garantire alle vetture in lotta per il titolo il massimo supporto dalle loro unità motrici in occasione degli ultimi appuntamenti del mondiale.

Un impegno su tutti i fronti quindi: tecnico e… politico. Sì, perché niente potrà essere lasciato al caso in queste ultime tre settimane che ci separano dal termine del campionato. Già in Qatar, dopo aver assistito ad un piccolo antipasto in Brasile, Red Bull ha nuovamente chiesto alla Federazione di controllare la flessione del main plain dell’ala posteriore Mercedes, convinta che a Brackley abbiano trovato il modo di sfruttare una zona grigia del regolamento per trarre un consistente vantaggio in rettilineo.

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la vettura di Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1. Team) durante il fine settimana del Gran Premio del Qatar 2021

I test svolti a Losail hanno confermato l’assoluta regolarità del team di Stoccarda che afferma di aver utilizzato la stessa specifica adottata anche nei precedenti Gp. In Red Bull però non ne sono del tutto convinti e ci si aspetta che in Arabia Saudita, luogo in cui avere delle velocità di punta elevate sarà uno degli aspetti da andare a valorizzare sulla vettura, la si vedrà tornare all’attacco e richiedere ulteriori test per la monoposto teutonica.

Prove che secondo quanto affermato dalla Mercedes si sono svolte applicando sull’ala due carichi da 35 chilogrammi l’uno. Fonti interne del team hanno cercato di scherzarci su: “L’ala avrebbe potuto sostenere anche il peso di 100 chili, ma chissà… Forse Red Bull richiederà di utilizzare 105 Kg la prossima volta.” Un clima teso, ‘smorzato’ da dichiarazioni che hanno soltanto un unico scopo: trasferire un po’ di pressione al mittente.

Nessuno è intenzionato a cedere niente.


F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

Foto: Formula Uno – FIA  Red Bull

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