lunedì, Novembre 18, 2024

Mercedes a rischio squalifica.”L’ispezione tattile” di Verstappen inguaia Red Bull?

Tutto può dirsi di questo campionato del mondo di F1 2021 salvo che manchino i colpi di scena. Vedere, in Brasile, una Mercedes svettare in cima alla lista dei tempi e che dà oltre quattro decimi di secondo alla strafavorita Red Bull è già di per sé una sorpresa. Un’anomalia riaspetto alle previsioni inziali che potrebbe essere spiegata con quanto rilevato da Jo Bauer, delegato tecnico della FIA, sulle Mercedes n°44 di Lewis Hamilton.

In una scarna relazione si evidenzia una potenziale infrazione del regolamento tecnico da parte della scuderia anglo-tedesca. “Le posizioni regolabili degli elementi superiori dell’ala posteriore – recita la nota – sono state controllate sulla monoposto n°44 circa la conformità stabilita dall’articolo 3.6.3 del regolamento tecnico 2021 di F1“. Si è ravvisato che “[…] Il requisito per la distanza minima è stata soddisfatto, ma il requisito massimo di 85 millimetri, quando il sistema DRS è testato in conformità con il TD/011-19, non è stato soddisfatto“.

La nota si chiude con un laconico “La questione è rimandata ai ai commissari di gara per le loro considerazioni“. Elucubrazioni che dureranno tutta la notte visto che il verdetto è previsto per l’ora di pranzo italiana. Uscendo dai tecnicismi e semplificando il burocratese di una relazione tecnica la questione diventa piuttosto semplice: quando il DRS si apre dopo i detection point, la luce che viene a crearsi deve essere compresa tra un minimo di 10 millimetri ed un massimo di 85.

Sulla Freccia Nera l’apertura ha superato questo limite. Da qui l’investigazione che potrebbe addirittura determinare la squalifica e la conseguente partenza dall’ultima piazza per l’inglese. Una mazzata alle residue velleità iridate di Hamilton che già doveva scontare un arretramento di cinque posizioni in griglia per la sostituzione dell’ICE.

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dettaglio della power unit tedesca edizione 2021 montata sulla Mercedes AMG F1 W12 dove è ben visibile l’ingombrante “Plenum Camera”

Un week end che sembrava essere iniziato nel migliore dei modi potrebbe quindi trasformarsi in un incubo sportivo per il pilota di Stevenage. La W12, dopo un avvio incerto, ha trovato il giusto assetto sciorinando un’efficienza straordinaria. Fonti interne della Mercedes hanno riferito di aver inizialmente mal settato le sospensioni dell’asse anteriore. Fatto da cui dipendeva uno sbilanciamento che aveva determinato, in prima battuta, quegli evidenti sobbalzi dell’avantreno. Una volta trovata la giusta quadratura del cerchio la monoposto ha immediatamente reagito mostrando maggiore stabilità in inserimento e percorrenza.

La W12 si è fatta preferire in ogni punto del tracciato rispetto alla RB16B. La creature di Adrian Newey ha sofferto più del previsto e ci sono evidenze e decretarlo: Max Verstappen ha perso terreno da Hamilton in maniera piuttosto costante. Il leader della classifica iridata ha lamentato sottosterzo in Curva 8 eh ha pagato dazio rispetto alla Mercedes in Curva 1, 4 e 12. Dove il gap è stato sostanzioso. Sui rettilinei, ancora, le Frecce Nere hanno recuperato ulteriori due decimi. Hamilton è stato di 8,7 km/h più veloce di Verstappen sulla retta dei box: un abisso.

Che si spiega con l’infrazione registrata da Jo Bauer? Potrebbe essere. Secondo Red Bull, infatti, un elemento dell’ala posteriore della Mercedes si piegava da una velocità di 260 km/h in poi. Ecco che la verifica della Federazione Internazionale dell’Automobile non è stata spontanea ma frutto di un’imbeccata degli uomini di Milton Keynes.

Ecco i fatti. Un’ora prima dell’inizio delle qualifiche, il direttore tecnico della Red Bull Adrian Newey e l’ingegnere capo Paul Monaghan sono saliti nell’ufficio della FIA portando con sé un bel po’ di di documenti e di video. Un reportage dettagliato che serviva, secondo i diretti interessati, addirittura ad aiutare i rivali. Sì, Red Bull si premurava che Mercedes eliminasse il sistema incriminato prima dell’inizio della sessione che avrebbe determinato la griglia di partenza della Sprint Qualifying.

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un pensierioso Adrian Newey, direttore tecnico della Red Bull Racing Honda, all’interno del garage

Un gesto magnanimo a cui nessuno crede e che in realtà è servito per mettere la pulce nell’orecchio a chi di dovere. Non è ancora stato deciso se la la Red Bull inoltrerà una protesta ufficiale. Probabilmente si attende che i commissari emettano il verdetto prima di muoversi con atti formali. Fatto sta che la Mercedes era stata informata della richiesta della Red Bull dalla FIA prima che iniziasse il turno di qualifiche. A Brackely, per ora, si dicono tranquilli. Ma l’indagine è in corso e in effetti potrebbe produrre effetti devastanti sul week end di gara di Hamilton.

Quale potrebbe essere la linea difensiva di AMG? Pare che possa essere sostenuta la pista del difetto di fabbricazione del particolare incriminato. O addirittura della svista. Ciò è supportato dal fatto che l’ala posteriore della monoposto di Valtteri Bottas era conforme alle regole. Questo spiega perché il finlandese sia stato 5,5 km/h più lento del suo compagno di squadra sul rettilineo. Sarebbe la prova dell’assenza di dolo. Argomentazione solida? Difficile dirlo.

Hamilton, dunque, è in odore di squalifica. Questo è un fatto. Tuttavia, il caso non è così semplice come apparso all’inizio. Ecco perché i commissari si sono presi del tempo suppletivo. Da informazioni raccolte in ambienti FIA si vocifera che i decisori aspetterebbero ulteriori prove che non saranno disponibili prima di stamattina.

Ad agitare le acque è arrivata un’ulteriore notizia che poterebbe ulteriormente sconquassare la griglia di partenza: nella tarda serata di ieri è stata avviata un’inchiesta nei confronti di Max Verstappen. L’olandese è accusato, e ci sono diversi video a supporto, di aver toccato con una mano l’alettone posteriore della Mercedes dopo le qualifiche, in regime di Parco Chiuso. I filmati mostrano che la medesima cosa è stata fatta con l’ala posteriore della sua Red Bull. Si indaga, quindi, su una possibile violazione dell’articolo 2.5.1 del Codice Sportivo Internazionale.

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l’olandese Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) a bordo della sua RB16B durante le qualifiche del Gran Premio del Brasile edizione 2021

Max, con ogni probabilità, era a conoscenza del “problema” della W12 di Hamilton ed ha voluto fare una “comparazione tattile” tra la sua vettura e quella del rivale. Un’ingenuità che potrebbe costar caro e che potrebbe altresì essere la pezza d’appoggio della line difensiva di Mercedes. La mossa dell’olandese sembra un peccato veniale che potrebbe essere usato dalla controparte per far pressione sul decisore. Appare però improbabile che gli uomini di Brackley vogliano sostenere che sia stato Max a causare il malfunzionamento del DRS.

Ovviamente Wolff e soci potrebbero impugnare “l’ispezione” dell’olandese agitando l’infrazione del Parco Chiuso e chiedendo, quindi, una pena. Verstappen è atteso dai commissari di gara per argomentare la sua versione. Sarà una mattinata brasiliana esplosiva. Questo tiratissimo mondiale potrebbe decidersi a suon di carte bollate. Un’eventuale retrocessione di Hamilton in ultima piazza sarebbe, probabilmente, la mazzata definitiva per i sogni iridati di Lewis e della Mercedes che avrebbe commesso l’ennesima topica di una stagione costellata da errori più o meno gravi.


F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: Mercedes AMG F1, Red Bull Racing

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