In F1 è iniziato un vero e proprio scontro riguardo le power unit della nuova era motoristica 2025, o al più tardi 2026. Il tempo stringe per la definizione dei regolamenti e se non si sarà raggiunto un accordo di massima entro il termine di quest’anno, allora sarà inevitabile veder slittare tutto al 2026.
Per quanto riguarda il concetto di base, le idee parrebbero essere abbastanza chiare: proseguire con dei propulsori ibridi, eliminare l’MGU-H e andare ad alimentare il motore endotermico con dei combustibili al 100% sostenibili. Le ultime questioni da discutere sembrerebbero riguardare oltre agli aspetti tecnici (come ad esempio configurazione e cilindrata dell’ICE, capacità batterie, etc…) anche delle questioni di mera “politica” tra costruttori.
Volkswagen Group crede molto nel progetto F1 e starebbe valutando seriamente l’ingresso con due delle sue case motoristiche più note: Audi e Porsche. Tuttavia, quanto accaduto nel recente passato alla Honda (2015-2018 gli anni più bui) intimorisce non poco i manager del Gruppo teutonico che preferirebbero avere delle rassicurazioni… Delle concessioni che garantirebbero loro di essere competitivi fin da subito senza cadere in una sorta di imbarazzo tecnico.
Gli alti esponenti delle altre squadre presenti all’interno della categoria non sembrano però intenzionati ad assecondare tale richiesta. Secondo Mattia Binotto, ad esempio, i nuovi arrivati godranno già del vantaggio di potersi concentrare totalmente sul nuovo progetto senza dover dividere risorse tra le operazioni riguardanti gli impegni stagionali correnti e lo studio di quella che sarà la nuova power unit.
Il team principal del Cavallino sottolinea che il solo fatto di eliminare l’MGU-H porterà tutti a dover ragionare su un progetto nuovo di zecca. Tutti partiranno da zero e saranno nella stessa situazione. Ferrari, Mercedes, Renault e Red Bull Powertrains non avranno alcun vantaggio derivante dall’esperienza acquisita in questi anni. Inoltre, il tecnico italo-svizzero crede che Volkswagen Group abbia tutte le competenze necessarie per esser considerato allo stesso livello degli altri produttori, sia per quanto riguarda le conoscenze su combustibili rinnovabili che sulla propulsione ibrida.
Andreas Seidl, sostenitore del pensiero Ferrari, è sembrato spostare la questione addirittura sul piano ‘personale’. L’approccio del tedesco, riferisce, è sempre stato quello di voler competere con gli avversari mediante le stesse regole e pari opportunità. Nessuna garanzia o rassicurazione. Questo anche quando, alla guida del progetto Le Mans ha condotto la Porsche al successo nella serie LMP1 nel 2015, 2016 e 2017.
Quando si decide di prendere parte ad una competizione, secondo l’attuale team principal della McLaren, si dovrebbe accettare anche il rischio di non esser competitivi sin da subito ed avere la consapevolezza che potrebbe volerci del tempo prima di riuscire a lottare per dei risultati di rilievo.
È infine assoluta convinzione del manager teutonico che godano tutti del tempo necessario a sviluppare un propulsore in grado di poter essere in una posizione ragionevolmente competitiva sin dall’introduzione dei nuovi regolamenti. Volkswagen Gruop ha tutte le conoscenze per riuscirci.
Il braccio di ferro tra le parti continua…
F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Nicolas Carpentiers – Scuderia Ferrari – McLaren F1 Team