Cordoli insidiosi, luci e sabbia in questo venerdì di F1. No, non siamo in Bahrain, bensì in Qatar. Il circuito di Losail ospita per la prima volta delle monoposto Formula 1. Un circuito interessante, pieno di curve veloci da alto carico aerodinamico che lo rendono molto tecnico e impegnativo. Si ripresenta la sfida Mercedes-Red Bull, sia in pista che non. Punti di forza differenti tra le due vetture rendono infuocata la lotta. Per Ferrari una giornata apparentemente negativa, ma tanto deve ancora essere scritto.
Gli ingegneri Mercedes devono ringraziare i colleghi di Brixworth, che hanno sfornato una Power Unit decisamente superiore. Per l’ennesima volta i tecnici hanno potuto avvalersi dei cavalli per costruire un buon setup. Innanzitutto hanno potuto adottare un pacchetto aerodinamico più carico rispetto a Red Bull per riuscire a recuperare nella zona in cui perdono maggiormente: le curve veloci. Un po’ di sottosterzo impone delle velocità di percorrenza leggermente più basse a centro curva. I due piloti rimangono però al comando delle classifica della speed trap. C’è anche da considerare che la pista è molto sporca e poco gommata.
L’esperienza ci ha insegnato che la W12 migliora di pari passo all’evoluzione della pista. Il sette volte campione del mondo non sembra essersi trovato completamente a proprio agio quest’oggi. Il gap dal compagno di squadra potrebbe però provenire anche da una differente mappatura della power unit. Sappiamo quanto le squadre siano al limite con l’utilizzo delle unità motrici, per cui non dovrebbe stupire se in Mercedes stiano cercando di capire la loro reale situazione utilizzando delle mappature più spinte con Bottas. Detto ciò, gli ingegneri di Stoccarda dovranno impegnarsi per cercar di mettere a posto l’ultimo settore, dove accusano il maggior distacco sul cronometro.
Come poteva essere prevedibile, in Red Bull ancora una volta hanno deciso di montare il pacchetto da medio carico sulla vettura che disputerà il gran premio del Qatar. Si è quindi rivista la ormai celebre ala a cucchiaio che spesso abbiamo visto durante il corso di questa stagione. Il motivo di tale scelta è sempre la carenza di cavalli della Power Unit Honda rispetto all’M12E di Mercedes. La bontà del telaio Red Bull riesce però a controbilanciare l’abbassamento forzato del livello di carico verticale. Su questa pista il fondo della monoposto austriaca, dotato di un rake estremo, riesce a dare un grande contributo.
Su questo genere di tracciati, nel confronto con Mercedes, la scuderia di Milton Keynes sembra riuscire a trovare molto facilmente il bilanciamento ottimale. Seppur davanti a tutti troviamo la W12 di Bottas, la RB16B sembra avere ancora qualcosa in più in tasca. Come anticipato, c’è una netta distinzione tra le due vetture rivali. Una guadagna nelle zone guidate, mentre l’altra sul dritto. Ciò potrebbe rendere le vetture molto simili in qualifica, ma sulla lunga distanza una vettura più bilanciata potrebbe dare dei vantaggi in termini di degrado. La RB16B dovrebbe quindi essere favorita in fatto di gestione gomme.
Una Ferrari misteriosa quest’oggi. Guardando la classifica odierna si potrebbe incappare in alcuni errori di valutazione. La SF21 sembra un po’ arretrata rispetto ad esempio alla McLaren, che diversamente da altri circuiti sembra essersi adattata bene e rapidamente. Tuttavia ci sono delle chiavi di lettura differenti, che ha senso valutare. In primis si potrebbe fare lo stesso discorso fatto per Mercedes, ovvero che il livello di grip in pista potrebbe aver penalizzato la prestazione pura della monoposto. Ogni team dovrà quindi progredire nell’ottimizzazione del setup tenendo ben a mente che la pista evolverà enormemente giro dopo giro. Oltre a ciò, bisogna ricordare che solo nella giornata di domani verrà montata l’unita nuova e aggiornata della Power Unit.
Un vantaggio non da poco, che negli ultimi appuntamenti ha concesso di fare un ottimo passo in avanti da una sessione all’altra. Gli aggiornamenti alla batteria hanno migliorato l’accumulazione e il rilascio della potenza elettrica durante l’arco del giro. Può sembrare poco, ma anche solo alcuni cavalli possono aiutare a trovare il miglior compromesso nell’assetto. Ciò consente infatti di aumentare il carico totale generato dalla vettura attraverso l’incidenza delle ali. In altre parole, aumenta il valore di efficienza della vettura.
Inoltre, diversamente da quanto ci si aspettava, il posteriore è risultato molto sollecitato. Quest’asse viene preso in causa durante la fase di trazione in uscita dalle curve veloci. Questo, combinato ad un certo angolo di volante, sembra mettere in crisi le mescole di quest’asse. Sarà quindi una sfida per Ferrari, che non può permettersi di ‘scoprire’ troppo l’asse frontale, da inizio di stagione un punto critico della monoposto italiana.
Dando uno sguardo alla classifica generale delle vetture in ogni settore, spicca l’AlphaTauri, quella di Gasly per lo meno. Prestazione ottima nei primi due settori, che culmina con addirittura il miglior tempo nel tratto finale della pista. Ovviamente dobbiamo ricordare che il crono è stato fatto più tardi rispetto agli altri, perciò la pista ha contribuito a questo risultato. Detto ciò nulla toglie che Pierre Gasly abbia piazzato un ottimo tempo, candidandolo a grande sfidante delle due Ferrari per la gara di domenica.
I primi due settori sono talmente simili che la classifica è quasi la medesima. A separare la Mercedes dalla Red Bull troviamo proprio la squadra italiana di Faenza. Nell’ultimo settore al momento i ruoli sembrano scambiarsi, con la Red Bull subito dietro all’AlphaTauri. Per Ferrari un’escalation positiva durante l’arco del giro. Da sesti in classifica passano addirittura in terza piazza alla fine del giro. Sul passo di qualifica per oggi dimostrano di essere alle spalle di McLaren e AlphaTauri, ma come detto precedentemente, le forze in campo domani potrebbero cambiare.
Andiamo ora a vedere cosa è successo nelle simulazioni high-fuel dell’ultima parte delle prove. Durante i long run le vetture hanno girato nelle condizioni più simili all’orario della corsa. Assenza del sole e temperature che vanno calando, una situazione che incontreremo anche ad Abu Dhabi. Abbiamo visto le squadre lavorare su diversi tipi di mescola per valutarne il degrado in ottica gara.
In Red Bull sono stati tra i pochi a testare esclusivamente la Soft. Con questa solo Verstappen ha girato vicino ai tempi di Hamilton con la medesima gomma. Bottas, con la Media, è restato sui tempi del compagno di squadra. La Soft tuttavia dovrebbe creare maggiore graining, per cui per la partenza potrebbe essere preferibile partire con la gialla.
La Ferrari di Sainz pare essere sugli stessi tempi di Norris. Tuttavia, confrontando i dati con i tempi degli altri piloti, smbra che qualcosa ci sia da recuperare. Magari proprio per il discorso fatto in precedenza. Per preservare il posteriore si potrebbe perdere di vista l’anteriore, punto critico di questa SF21. Peggio Gasly nel passo gara, che con la Hard ha girato a qualche decimo dalle rivali. Da questo punto di vista c’è qualcosa da mettere in ordine. Ottime anche le Alpine, che in gara sembrano comportarsi decisamente meglio che in qualifica.
F1-Autore : Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Foto: Scuderia Ferrari