In questo particolare week-end di F1 gli ingegneri si troveranno di fronte ad uno dei set-up più complicati di tutta quanta la stagione. Considerando le caratteristiche del tracciato, composto da molte zone ad alta velocità di percorrenza e un paio di curve lente, Ferrari come gli altri team dovranno trovare e scegliere una precisa direzione per la messa a punto della vettura. Aspetto fondamentale sarà cercare di capire velocemente su quali aspetti concentrarsi per estrarre la performance, sia dal punto di vista aerodinamico che meccanico. Qui interverranno pesantemente i software di ottimizzazione, ne abbiamo parlato in uno scritto dedicato fruibile a questo link (clicca qui).
F1-Gp Arabia Saudita 2021-Anteprima Ferrari: Set-up aerodinamico e meccanico
Per quanto riguarda l’aerodinamica i vincoli saranno essenzialmente due: il livello di deportanza e la velocità di punta sviluppabile nei vari tratti rettilinei. Per chi possiede una maggior quantità di cavalli la ricerca dell’ottimo sarà meno complessa. Tenendo presente il deficit di potenza che Ferrari paga sul motore a combustione interna rispetto ad Honda e Mercedes, per raggiungere prestazioni velocistiche adeguate sarà probabilmente costretta ad adottare assetti scarichi.
Sotto questo punto la bravura dei piloti sarà cruciale. I due ferraristi, infatti, dovranno essere in grado di gestire una monoposto leggera soprattutto al posteriore. Charles, in una situazione simile come quella della Turchia, ha saputo adattarsi davvero molto bene. Tuttavia, a Jeddah, la sfida sembra essere maggiore essenzialmente per due ragioni: i tratti rettilinei sono molti di più e la percentuale di gas spalancato sarà decisamente più alta sfiorando quasi l’80%.
Dal punto di vista meccanico la situazione potrebbe essere ancora più complessa. Le tipologie di curve che compongono la pista araba sono diverse, da veloci a medio-veloci a molto lente. Anche qui la parola d’ordine sarà “sperimentare”. Ogni squadra porterà in pista un assetto studiato in quest’ultima settimana attraverso un software di simulazione chiamato “Driver In the Loop”. Detto questo, alla luce delle congetture effettuate nello scritto, la possibilità che diversi parametri possano essere radicalmente diversi da quelli stimati risulta più che plausibile.
D’altronde, malgrado gli scenari fossero senz’altro differenti, non sarebbe affatto la prima volta quest’anni dove Ferrari, ad esempio, è stata costretta a tornare sui proprio passi e rivedere le posizioni prese. Basti pensare ad Austin e al Messico, dove i dati relativi all’asfalto hanno presentato varie discordanze rispetto alle previsioni.
Tornando a Jeddah, per essere efficaci nelle curve veloci, le SF21 dovranno cercare di mantenere una piattaforma aerodinamica il più stabile possibile. Dall’altro lato, valutando un livello medio-basso di downforce, grande importanza sul rendimento delle vetture verrà ricoperta dall’aderenza sviluppata attraverso gli organi sospensivi, anche se ovviamente resta molto difficile prevedere ciò che peserà di più nel bilancio finale degli effetti. Al posteriore sanno presumibilmente valutate barre più morbide. Come abbiamo potuto osservare recentemente Qatar, avvantaggiare la trazione in uscita dalle curve medio-veloci combinando tale elemento ad un certo angolo volante, ha consentito all’auto italiana di abbassare i tempi sul giro.
Sull’asse anteriore, invece, verranno operati elementi più rigidi per avvantaggiare inserimento e cambi di direzione. Grazie all’esperienza maturata a Losail, l’approccio del team di Maranello in questo caso sarà sicuramente più cauto però. L’anteriore resta un punto debole della SF21 e come tale deve essere preservato il più possibile per non incappare in problematiche che di fatto inciderebbero negativamente sulla prestazione dell’auto penalizzano la gestione compound, vera e propria incognita al momento.
F1-Gp Arabia Saudita 2021-Anteprima Ferrari: pneumatici
Benché Pirelli abbia cercato di fornire quanti più dati possibili alle scuderie, anche sotto l’aspetto delle coperture le incognite sono diverse. La scelta del costruttore italiano ricade ancora una volta sui tre set intermedi, come accaduto anche nei recenti appuntamenti del Messico e del Brasile. L’asfalto dovrebbe essere piuttosto liscio considerando la giovane età e pertanto non dovrebbe rivelarsi molto aggressivo sulle gomme. Senza dubbio, però, risulterà piuttosto sporco e quindi dobbiamo aspettarci una grossa evoluzione della pista. Di conseguenza assisteremo anche ad un innalzamento del grip generale con lo scorrere delle sessioni e come sappiamo potrebbe aiutare alcuni team a trovare l’assetto più facilmente.
Le forze sviluppate saranno prevalentemente laterali e il degrado fisico degli pneumatici sarà tutto da scoprire. Da un punto di vista prettamente termico, l’alternarsi di alcuni rettilinei molto lunghi potrebbe contribuire a un abbassamento della temperatura soprattutto all’anteriore, aspetto che in fase di frenata andrebbe a complicare le staccate. Un problema comune, quindi, potrebbe essere quello di mantenere nella giusta working range gli pneumatici frontali, un po’ come succede tipicamente a Baku.
Se tale elemento si rivelasse effettivo Ferrari potrebbe trovarsi tra le mani un bel vantaggio. È ormai risaputo e ne abbiamo parlato molte volte di come la SF21 riesca a immettere molta energia negli pneumatici. Ciò si traduce direttamente in una maggiore temperatura della gomma. In altre parole, la vettura del Cavallino è molto capace nell’attivazione delle mescole. Caratteristica che diventa un cruccio solamente nei circuiti dove di base le gomme tendono ad andare in overheating. Sono quindi questi i tipi di tracciato in cui, soprattutto in qualifica, la vettura italiana potrebbe avere una marcia in più.
F1-Gp Arabia Saudita 2021-Anteprima Ferrari: propulsione
Il nuovissimo tracciato di Jeddah metterà sotto serio stress la parte endotermica delle moderne power unit. La farfalla dell’acceleratore, di fatti, resterà aperta per una percentuale altissima. La mancanza di cavalli che tuttavia esiste rispetto ai competitor andrà in qualche modo compensata dal sistema ibrido della monoposto italiana. Il nuovo pacco batterie e la rivisitazione dei due moto generatori ha di fatto innalzato l’efficienza rendendo le fase di accumulo e rilascio dell’energia decisamente più redditizie.
L’abilità nel settare tale sistema per “distribuire” i 120KW disponibili nell’arco della tornata rivestirà un ruolo chiave nel supportare il motore a combustione interna nei punti dove la potenza “sostiene” i riscontri cronometrici. Al riguardo la storica scuderia italiana ha studiato una particolare configurazione pre-mappata che testerà sin dai primissimi giro del venerdì.
L’obbiettivo è quello di ottimizzare il supporto dell’ERS per sfruttare appieno tutte le potenzialità della vettura dal lato motoristico. Come sottolineato nell’anteprima del Gran Premio dell’Arabia Saudita 2021 (leggi qui per tutti i tagli tecnici) il supporto dell’MGU-H attraverso il recupero dell’entalpia dei gas di scarico sarà più che decisivo.
Senza dubbio possiamo definire il layout arabo come il più probante in assoluto per testare appieno tutte le potenzialità del sistema ibrido che, come sappiamo, utilizza una tecnologia che verrà implementata sulle PU dalla prossima stagione. Resta da capire se, in qualifica, il distacco chilometrico resterà tale o si potrà realizzare un passo avanti in tal senso come successo in gara.
Va poi ricordato, inoltre, come da tre Gran Premi a questa parte i tecnici in rosso stanno testando delle particolari componenti legate all’endotermico, non regolate dalle attuali norme tecniche, allo scopo di studiare il rendimento in ottica 2021. E a quanto pare, secondo le informazioni raccolte, sono diverse le note positive riscontrate.
In ultima istanza, attenzionando il duello con McLaren per il terzo posto nel mondiale costruttori, è chiaro come il team di Woking godrà di un vantaggio. Il propulsore Mercedes è il migliore del lotto e su questo tracciato potrà esprimere tutte le sue qualità. Eppure, in casa Ferrari, hanno dimostrato di poter lottare ad armi pari con i giusti provvedimenti e anche a Jeddah, l’occasione per dimostralo sembra essere a portata di mano.
Autori: : Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich – Alessandro Arcari – @berrageiz
foto: Scuderia Ferrari