giovedì, Novembre 21, 2024

Dalla parte di Max, questo titolo me lo sono meritato…

F1. Max non ci crede. Poi ci crede. E’ una girandola di emozioni violentissime che è impossibile spiegare a chi non la prova. Campione del mondo di Formula 1? Campione del mondo! Si!Dalla disperazione rabbiosa per una gara corsa ad inseguire inutilmente e forsennatamente, mentre stava cominciando a rassegnarsi, anche se cercava in tutti i modi di braccare quella sagoma nera chiedendo tutto al suo talento e alla sua monoposto, al sorpasso chirurgico fatto dopo la Safety Car. Quel crampo improvviso alla gamba, fottitene! Se lo avessero visto mentre stringeva i denti e diceva al suo corpo di far finta di niente… 

Ora, dentro l’abitacolo della sua RB16B motorizzata Honda è tutto dannatamente bello mentre rallenta e sente i boati della folla in delirio. Non vorrebbe essere da nessun’altra parte se non lì dentro. Gli frega meno di zero delle polemiche che, ne è certo, ci saranno. Lui non ha colpe o responsabilità. Alla fine si è ripreso tutto  quello che gli hanno tolto con gli interessi, e questa è la sua granitica certezza.

Vorrebbe spaccare il mondo dalla felicità. E’ stata una stagione tossica, caustica, unica e irripetibile. La gioia è talmente grande che non riesce a trovare un pensiero unico. E’ un fluire di emozioni. E’ in uno stato superiore. Ora capisce cosa significa arrivare sopra tutti e ottenere ciò che solo ad inizio anno era follia quasi pensare, figuriamoci sperare…

Quelli che si drogano non capiscono un cazzo…

Un attimo dopo, mentre il tempo dentro di lui si dilata, ripensa alla straordinaria stagione che lo ha visto protagonista e ripensa alla stampa britannica. Lo hanno trasformato quasi in un criminale, un appestato, ne hanno dette di tutti i colori per difendere il loro beniamino vip. Bullshit! 

F1
Gp Abu Dhabi 2021: Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) festeggia il titolo appena conquistato con il suo team

“Bene, ora io sono in alto, ho detronizzato il re. Cosa scriverete? Continuerete ad insultarmi, ne sono certo. Perdenti! Ok, fatelo, mi divertirò a leggervi durante le feste di Natale” pensa il neocampione del mondo. E’ un pensiero liberatorio e perfido. Poi pensa a suo padre. Suo padre che vede in lui la grandezza che non ha mai avuto. Suo padre che, come tutti i padri degni di tale nome, desidera che i figli siano migliori di loro. Suo padre che come solo alcuni padri, ossessivamente lo ha “forgiato” verso quel mondo assurdo e incredibile che è la F1.

Ha debuttato giovanissimo ma è anche un veterano Max. Questa è la sua settima stagione. Ora, forse, Jos si calmerà un pochino. O forse no. Perché il carattere non cambia, anzi peggiora con il tempo. Dentro di se Max sorride. Va bene così. Immagina cosa dirà Marko e come imiterà l’arcinemico Wolff. Sorride di nuovo dentro il casco. Immagini. Ripercorre la gara.

Ha toppato come un pivello la partenza. Dannazione! Una frazione di secondo e Hamilton lo brucia. Lo attacca subito, deve farlo. Hamilton taglia la pista, non restituisce la posizione e guadagna un secondo abbondante. Nessun ordine dalla direzione di gara. Figurati, vogliono farlo vincere, al solito… Poi a pochi giri dalla fine cambia tutto, quando c’è l’incidente fra Latifi e Schumacher jr.

Dai box lo inondano di informazioni. Box, box, box! Gomme fresche soft. Via. Prima il direttore di gara dice che i piloti non si devono sdoppiare. Dannazione, tutto inutile, è finita! Poi solo quelli fra Hamilton e lui. E’ una baraonda. Un giro! Un giro per trasformare la delusione in occasione.

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la sosta in regime di Safety Car di Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) durante l’ultima fase del Gran Premio di Abu Dhabi edizione 2021

Sa quello che deve fare. E, appena può, sorpassa il campione del mondo in carica. In quel momento capisce di avergli strappato la corona definitivamente. E’ una goduria ma non può non ammettere che Lewis è stato un avversario incredibilmente tosto. Sa di aver rotto un incantesimo che durava dal 2014. Il re resiste ancora qualche curva chiedendo tutto alla sua Mercedes, poi non può fare altro che desistere. Max sa di aver fatto qualcosa che resterà nella storia. E non solo perché anche lui ora può essere chiamato campione del mondo, fa parte dell’élite, della Storia con la S maiuscola, ma perché ha lottato con il suo team contro una corazzata. E ha vinto.

Un attimo dopo questi pensieri arriva il suo film della stagione, tutto rimescolato. Silverstone, quando Hamilton lo ha mandato allegramente a farsi un giro in ospedale, si è preso una sanzione ridicola e ha vinto la gara festeggiando come un ossesso con la Union Jack. E lui è ancora convinto che quel contatto Lewis lo abbia cercato con la giusta dose di malizia. La gara dopo ci ha pensato Bottas a centrarlo con cattiveria chirurgica, quasi fosse stato telecomandato.

La gomma esplosa a Baku, mentre dominava in solitaria, quel primo posto alla prima gara restituito non sa neanche lui perché dopo il sorpasso, con la direzione di gara che ci mette lo zampino, restituito proprio ad Hamilton. Sempre lui!

E oggi! Stava per perdere quel titolo che aveva assaporato per tutto il mondiale, che gli sembrava a portata di mano, ma che beffardamente si riallontanava lasciandolo con un pugno di mosche in mano…

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l’olandese Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) festeggia appena sceso dalle vettura con i propri meccanici

Non conta più. Tutto finito. Ha vinto. Conta solo questo. 

Mentre esce dall’abitacolo per prendersi l’abbraccio del suo team, si ferma un attimo e pensa: “Io il numero UNO lo metto sulla mia monoposto. Ora sei grande, ora fai parte dei grandi. Ora devi difendere il titolo”.

Ma questa è un’altra storia.


P.S. I pensieri del protagonista e il racconto in sé sono da considerarsi opera di fantasia.

F1-Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

foto: Red Bull Racing Honda

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