Prima giornata di prove libere andata in archivio in quel di Jeddah (leggi qui l’analisi prestazionale). I team di F1 si sono trovati ad affrontare – e dunque a comprendere – un tracciato inedito che evidentemente presenta sfide peculiari. Tutti erano più o meno concentrati su due questioni: da un lato quella relativa alla Mercedes in predicato di rimontare la power unit che in Brasile ha spaventato la concorrenza; dall’altro quella che investe la Red Bull chiamata a risolvere i problemi manifestati all’ala mobile nelle ultime gare di un campionato equilibratissimo.
Le vere protagoniste del venerdì saudita sono invece state le gomme Pirelli il cui comportamento sull’asfalto posato da poche settimane ha destato più di un grattacapo agli ingegneri delle scuderie impegnate in pista. Gli uomini di Brackley non sono stati esenti da qualche problema che si pensa – e spera – di risolvere nella notte mediorientale che dovrà portare consiglio e soluzioni.
L’attivazione e la gestione dei compound più morbidi scelti del costruttore italo-sinico sono stati il cruccio dei protagonisti del team campione del mondo. La mescola soft è quella che ha destato maggiori ansie. L’impressione è che la P “Lunga” abbia portato una gamma di mescole fin troppo morbida per una pista che ha sorpreso circa i livelli media di aderenza. Lo pneumatico a banda rossa, almeno nelle prime due sessioni di prove libere, pare essersi comportato peggio di quello duro. E questa dinamica è oggetto delle analisi dei protagonisti.
“Dobbiamo fare attenzione al livello di aderenza degli pneumatici, specialmente per quanto concerne la gomma morbida“. Così ha esordito Adrew Shovlin, trackside engineering director di Mercedes AMG F1, che ha specificato che l’obiettivo è quello di ottimizzare il pacchetto in vista della domenica: “In gara i sorpassi saranno difficili, quindi sarà necessario gestire il consumo delle gomme e la vettura in generale”.
Data la conformazione piuttosto singolare del tracciato disegnato da Hermann Tilke, i sorpassi potrebbero essere un problema serio. Shovlin ne è ben conscio: “La questione è molto semplice, Lewis deve vincere le restanti prove. Noi ingegneri avremo il compito di realizzare una vettura che possa conquistare la pole e che si dimostri anche la più veloce in gara. È ciò che faremo nel corso della notte, ma se riuscissimo a raggiungere il nostro scopo, Lewis farà il resto. Abbiamo qualche idea: abbiamo individuato delle imperfezioni che cercheremo di risolvere stanotte. Siamo contenti di come la macchina si sia comportata nel corso del long run. Nel giro secco, invece, eravamo più soddisfatti questa mattina rispetto al pomeriggio“.
Il cambio tra una sessione e l’altra del comportamento della W12 – che anche per questo appuntamento si è presentata con un’ala posteriore più carica rispetto a ciò che ha fatto la concorrenza – è stato un tema attenzionato anche dal campione del mondo in carica che ha espresso anche qualche considerazione sul layout della pista saudita: “Jeddah è incredibilmente veloce. C’è anche molto grip, qualcosa che si è notato fin da subito, e se riesci a prendere il ritmo è molto divertente. Non so se siamo stati molto più veloci in questa sessione di FP2 rispetto alla precedente. Penso che il nostro ritmo in termini di passo gara fosse molto simile”.
Segnali postivi sembrano giungere sul ritmo gara: “Non siamo così veloci sul giro singolo rispetto agli altri, ma i long run non sembravano niente male – ha specificato Hamilton – Cos’è successo? Abbiamo apportato alcune modifiche tra le due sessioni e non sono sicuro di sapere quale preferisco al momento. Studieremo i dati e valuteremo il tutto con i ragazzi in fabbrica per cercare di assicurarci di avere l’assetto giusto domani. Sicuramente non siamo in una brutta situazione. Abbiamo comunque del lavoro da fare“.
Valtteri Bottas, nelle consuete dichiarazioni post sessione, si è invece focalizzato sulle sensazioni rilasciate dall’inedito circuito saudita: “Non abbiamo avuto un brutto avvio di weekend e devo dire che la più grande sorpresa oggi sono state le gomme: si comportano abbastanza bene e credo che non vedremo molte soste in gara. Hanno fatto un buon lavoro con l’asfalto: garantisce aderenza anche se è nuovo. Non presenta molte sconnessioni tranne forse nelle curve 22 e 27. Ma per il resto è davvero molto fluido. Penso di averlo già detto alla radio quanto mi piaccia guidare qui. L’adrenalina è piuttosto alta quando si passa vicino alle pareti ad alta velocità ed è questo che vogliamo“.
Un bilancio tutto sommato positivo quello fatto dagli uomini di Brackley. Sensazioni che devono essere confermate nelle giornata odierna poiché la qualifica, nell’economia di un GP che potrebbe essere avaro di sorpassi, dovrebbe ricoprire un ruolo chiave. Sulla W12 di Hamilton, in tal senso, è atteso il montaggio della power unit vista a San Paolo del Brasile. Un’arma importante nell’interminabile duello con Max Verstappen.
F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes AMG F1