Dopo il termine del GP di Abu Dhabi il mondo della F1 è rimasto col fiato sospeso. E non per quanto la pista aveva decreto in un ultimo, rocambolesco e criticato giro che, di fatto, ha scippato il mondiale dalle mani di Lewis Hamilton per consegnarlo ad un Max Verstappen che ha capitalizzato il vantaggio di gomme in cui si è trovato grazie al guazzabuglio procedurale messo su da un Michael Masi in totale confusione (leggi qui per approfondire). Tifosi ed osservatori hanno infatti trattenuto il respiro per la possibilità di vedere un titolo decretato e ratificato essere rimesso in discussione dal ricorso annunciato dalla Mercedes.
Sono serviti giorni di profonde riflessioni e lunghe ore avvolte in un silenzio quasi surreale per convincere gli uomini di Brackley, i vertici di Stoccarda e i co-proprietari di INEOS a giungere alla decisione di desistere da un appello che avrebbe potuto generare uno sconquasso senza precedenti al mondo della F1. Di questo ritorno sui propri passi, forse arrivato anche per la volontà dello stesso Lewis Hamilton, ha parlato Toto Wolff che in una precedente conferenza stampa aveva lanciato stilettate di fuoco nei confronti del direttore di gara australiano.
“È un’ingiustizia che sta sicuramente alla pari con la Mano de Dios di Diego Armando Maradona o il gol di Wembley del 1966 – ha tuonato il plenipotenziario austriaco ai taccuini della Bild – Una decisione incoerente del direttore di gara ha tolto il titolo a Lewis. Potevamo appellarci? Certo che potevamo farlo! Avremmo vinto in qualsiasi tribunale. Ma non era il nostro intento vincere il titolo così“.
Perché la “svolta a U”? Perché mostrarsi deboli dopo aver ruggito? E’ lo stesso Wolff a spiegare che un’anomalia procedurale avrebbe potuto abbattersi come una scure sulle velleità di successo della Mercedes in sede di appello: “La FIA sarebbe stata al tempo stesso l’imputato e il giudice – ha arringato l’ex pilota – Saremmo stati in una situazione di impotenza, esattamente come domenica. Non mi sentivo così da quando ero un bambino. Io e Lewis siamo disillusi, ci piange il cuore“.
La gestione da parte di Masi degli ultimi istanti dell’atto conclusivo del Mondiale di F1 2021 ha lasciato evidenti segni nell’ambiente AMG. Wolff non ne fa mistero: “Quando i principi dello sport non sono rispettati e il cronometro non vale più nulla si comincia a mettere in dubbio se tutto il lavoro, il sangue, il sudore e le lacrime valgono la pena di essere versati. Se c’è stato uno scambio di congratulazioni con Max? Sì, posso confermare. Mi ha risposto ‘Grazie mille, è stata una lotta dura, non vedo l’ora che arrivi il prossimo anno‘. Anche con Christian Horner ci siamo sentiti, mi ha scritto che è stato un bel duello e che non dobbiamo dimenticare che siamo otto volte campioni del mondo tra i costruttori“.
Magra consolazione quest’ultima visto che la festa per il record di otto titoli costruttori consecutivi è stata una cerimonia in tono minore, dal registro quasi dimesso. Ma è da questa batosta che l’ambiente della Stella a Tre Punte ripartirà per cercare di allungare ulteriormente una striscia di vittorie senza precedenti. La F1 del nuovo corso è prossima ad arrivare, ci sono nuove sfide da vincere ed inediti e più solidi stimoli da trovare. Hamilton e Russell saranno chiamati a riscattare ed a ricucire, a suon di prestazioni, una ferita che potrebbe pulsare ancora per molto tempo.
F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes AMG F1, F1
La Red bull a vinto xchè il presidente della dia nn voleva far vincere 8 titolo alla mercedes.cosi superando shiumacher.