La F1 che apre ad un rimescolamento tecnico senza precedenti cerca anche stabilità. In un contesto che offrirà pochi punti di riferimento, i nuovi parametri su cui operare saranno molteplici. Le vetture si baseranno sull’effetto suolo mettendo in soffitta i principi aerodinamici che guidano gli specialisti da decenni. Una sfida vera e propria che diventa ancora più serrata a causa delle ruote da 18 pollici (leggi l’approfondimento) che “pensioneranno” quelli da 13”.
Diametri maggiorati comportano una serie di problematiche correlate che gli ingegneri dovranno affrontare e risolvere. Ma anche degli innegabili vantaggi. Avremo, difatti, una risposta più diretta alle manovre effettuate col volante. Vi sarà maggiore sensibilità alla frenata. Il tutto unito ad un aumentato controllo dell’ammortizzamento dovuto alle spalle più basse. Cerchi più larghi permetteranno di ospitare dischi freno dall’area maggiorata offrendo, di conseguenza, una forza di arresto potenzialmente migliorata.
Tali benefici, è ovvio, possono concretizzarsi se e solo se le nuove coperture offerte dal fornitore unico, l’italo-sinica Pirelli, verranno comprese appieno. Non una cosa automatica quando le variabili sono tante. Cerchi dal diametro più ampio hanno ripercussioni sulle temperature d’esercizio della copertura stessa. Essendo la distanza maggiore, rispetto alla tradizionale coperture da 13”, tra i freni ed il cerchione si è previsto che ci sarà molto meno trasferimento di calore dai dischi incandescenti. Qualcosa influirà prepotentemente su come si riscalderà e raffredderà il compound durante il rotolamento.
Altro effetto derivante da pneumatici montati su strutture più grandi è che le vetture in configurazione 2022 registreranno un sensibile aggravio di peso. I gruppi ruota-cerchio, infatti, saranno più pesanti all’asse anteriore di circa 3 kg per singola unità; al posteriore di 4 kg. Ciò poiché sono necessari cerchi più grandi.
Elementi che modificheranno necessariamente il comportamento dinamico della vettura. Gli penumatici, infatti, costituiscono un terzo dell’area frontale di una monoposto. Le ruote anteriore, essendo sterzanti, si deformano in compressione, imbardata e beccheggio, causando il costante cambiamento di forma dei fianchi e delle zone di contatto con l’asfalto. Tutti elementi che generano nuove difficoltà visto che le reazioni delle 18 pollici sono diverse rispetto a quelle note delle gomme da 13.
In apertura alludevamo alla necessità di trovare dei punti ancoranti, degli elementi fissi intorno ai quali far ruotare questa nebulosa di dati da incatenare per incanalarli nella giusta direzione. Ossia nella massimizzazione delle performance. Proprio per questo motivo la FIA ha deciso di individuare un fornitore unico di cerchi.
E’ il produttore giapponese BBS ad essere stato nominato fornitore ufficiale per la F1. Pertanto offrirà il suo prodotto a tutti e dieci i team. A partire già da questa stagione. L’accordo è stato annunciato durante il Salone dell’Auto di Tokyo. In precedenza, le scuderie erano state libere di procurarsi ruote dai propri fornitori. Da questo momento, dunque, marchi come Oz Racing ed Enkei sono stati tagliati fuori.
Naturalmente questa decisione avrà effetti progettuali. Essendo il cerchio unico non vedremo più lavori specifici in quell’area come fece Mercedes con i tanto discussi mozzi forati abbinanti a ruote che presentavano dei micro-soffiaggi che avevano il compito di tenere sotto controllo le temperature delle gomme posteriori, da sempre uno dei punti problematici dei progetti della Stella a Tre Punte.
Tra l’altro, ciò che verrà fatto sui cerchioni sarà ampiamente mascherato da apposite coperture che qualche team potrebbe bardare con led che renderebbero le ruote stesse degli strumenti che veicolano informazioni. Siano esse di carattere tecnico siano esse di natura pubblicitaria. L’ennesima novità al vaglio di Liberty Media che va incontro ad esigenze televisive che, diciamocela tutta, stanno lentamente erodendo certi pilastri tradizionali che hanno connaturato la F1 fino a questo momento.
Durante le qualifiche sprint dell’anno passato, in TV, abbiamo potuto vedere delle infografiche molto simili a quelle presenti nel mondo videoludico. E le critiche non erano state proprio esaltanti. Questa sarebbe una nuova frontiera della comunicazione che, segno dei tempi, andrebbe a nascondere il contenuto tecnico per esaltare quello commerciale-mediatico. Non una bella deriva.