C’è qualcosa di grande che potrebbe verificarsi in un futuro non troppo lontano. Ed è qualcosa per la quale la F1 è disposta a fare un passo indietro sul versante motoristico. Le power unit così come sono concepite hanno sovente scoraggiato l’ingresso di nuovi motoristi. Complesse, a tratti cervellotiche, con poche e limitate ricadute sulla produzione di serie, i V6 turbo-ibridi spaventano chi ammicca alla categoria.
Ecco perché, dal 2026, con una sintesi quanto mai totale tra gli attori in causa, i propulsori dovrebbero subire una sensibile semplificazione tecnica che possa agevolare il compito di chi si affaccia alla massima categoria senza dover incontrare le difficoltà cui dovette far fronte Honda all’epoca del debutto con McLaren F1.
Ad osservare dalla finestra lo svilupparsi degli eventi c’è il gruppo Volkswagen in predicato di entrare in azione con uno dei suoi due marchi a maggior vocazione sportiva: Audi o Porsche. Sono giorni cruciali per la decisione definitiva che va presa necessariamente con largo anticipo per permettere al reparto corse del colosso tedesco dell’automotive di avviare i progetti e, via via, di colmare il gap tecnico che li divide da chi conosce e maneggia la tecnologia turbo-ibrida da un decennio.
La necessità, dunque, è quella di consentire a VW di essere ad un ottimo livello di performance e di affidabilità sin dalla prima gara del 2026. Esigenza sulla quale si è espresso Stefano Domenicali, CEO di Liberty Media, che, nelle settimane precedenti, ha riferito che l’eventuale impegno di Volkswagen sarebbe qualcosa di speciale per la F1.
L’azienda tedesca sarebbe molto attratta dalla parabola green che la F1 sta seguendo. La massima categoria adopererà sempre di più miscele sostenibili abbinate a nuovi motori ibridi con un maggiore contenuto elettrico. Si entrerà in una seconda fase della mobilità elettrica che avrà maggiori interconnessioni e migliori sbocchi sul prodotto commerciale. Da qui l’interesse di Volkswagen.
Ma nello specifico, chi potrebbe essere interessata a questa motorizzazione? In prima battuta si era detto della Red Bull orfana di Honda. Ma a Milton Keynes hanno fatto le cose in grande inaugurando un reparto powertrains nuovo di zecca. Come se non bastasse, per timore che il nascente comparto della Red Bull potesse essere l’apripista per un legame futuro con VW, Sakura ha fatto una mezza marcia indietro – per non dire totale – affermando che fino a tutto il 2025 continuerà di fatto ad essere il fornitore delle monoposto anglo-austriche. Uno scenario che raffredda notevolmente l’idea che il matrimonio possa concretizzarsi.
Chi non fa mistero di essere ammaliato dalla sirene teutoniche è la Williams, che di tedesco ha l’amministratore delegato. Quel Jost Capito che ha militato anche nelle fila della Volkswagen e che dunque ne conosce segreti, dinamiche e capacità operative. Il manager ha rotto gli indugi dichiarando che sarebbe felice se la Volkswagen decidesse di entrare in F1 con uno dei suoi brand. Ma non solo. In una recente intervista rilasciata alla RTL ha ammesso che se ricevesse una chiamata sarebbe ben disposto ad ascoltare la proposta.
Naturalmente questo non genera una notizia certa. Dà però un’indicazione. La Williams viene da anni difficili e quella con Mercedes è una partnership che difficilmente potrà produrre frutti maturi. Leggasi titoli mondiali. Diventare il team di riferimento, magari unico, di un costruttore ambizioso che non chiede soldi per la fornitura di V6 ma che investe nella crescita della squadra potrebbe essere la molla che rimette un glorioso team come quello di Grove al centro della F1. Le manovre sono solo all’inizio, ma la suggestione di vedere concretizzarsi questo legame è forte.
F1-Autore: Diego Catalano– @diegocat1977
Foto: Mercedes AMG F1