Oramai assodato anche per i meno esperti in materia di F1, il numero complessivo di team partecipanti alle competizioni di massimo livello tra le varie “formule” esistenti, consta di 10 scuderie (per un totale di 20 piloti ufficiali). Nella maggior parte dei casi, si finisce inevitabilmente col parlare di quale sia il team più forte e competitivo oppure quale sia il pilota più veloce, perdendo spesso di vista una variabile tutt’altro che trascurabile in questo sport (purtroppo, verrebbe da aggiungere): il cosiddetto “vil danaro”.
La F1 difatti, è un carrozzone che gira per il mondo di gara in gara con al suo seguito introiti dalle cifre esorbitanti; non è un caso che sia stato imposto da regolamento un budget cap a cui sottostare per l’intera durata di ogni stagione.
Nel concreto, ciò significa che ogni scuderia deve obbligatoriamente rientrare all’interno di una cifra prestabilita e cercare di gestire tutte le spese previste ed impreviste per le proprie vetture: parliamo di una somma che per la stagione appena conclusa ammontava a 145 milioni di dollari, che al momento sono diventati 140 mln$, e che l’anno prossimo diminuiranno ulteriormente sino a raggiungere i 135 mln$.
Qual è l’obiettivo? Rendere più sostenibile questa categoria sportiva (come se fosse realmente possibile…). Attualmente è molto complesso poter stabilire con certezza il valore di ogni singola scuderia, ma basti pensare oltre al valore del budget cap in sé, anche al fatto che per ammettere un team alla massima Formula bisogna versare una tassa di 200 milioni di dollari soltanto per l’iscrizione; ciò comporta come ovvia conseguenza, un indubbio aumento di valore per tutte le altre scuderie che invece fanno già parte del Circus.
Tuttavia al netto del lungo anno motoristico concluso, quello che conta è che ogni team possa aver raggiunto un effettivo pareggio di bilancio: questo è quanto sostiene Wolff, che con la scuderia Mercedes non ha riscontrato alcuna discrepanza tra spese profuse e ricavi guadagnati dalle competizioni di un’intera stagione.
Ma anzi, se per una mera supposizione avanzasse l’ipotesi che possano essere presi in considerazione all’incirca dodici scuderie, Toto non avallerebbe affatto questa proposta: a suo avviso infatti, il numero ottimale di team si aggira sempre intorno all’attuale decina, poiché un maggior numero di partecipanti implica automaticamente una somma inferiore di proventi.
In effetti ha ragione, una stagione pranzi in cima al Burj Khalifa e la stagione successiva stando così le cose potresti anche essere costretto a pranzare alla Caritas, chi può dirlo. Scherzi a parte, magari oltre quello che effettivamente è l’aspetto economico, la sua è anche una sorta di voglia di marcare il territorio, andando a sottolineare chi è che ha ancora voglia di dominare senza lasciar spazio ad altri, nonostante tutto. Specie se si considera quanto scompiglio abbia generato la consegna dell’ultimo titolo mondiale piloti.
F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Ferrari, Mercedes
“La sua è anche una sorta di voglia di marcare il territorio, andando a sottolineare chi è che ha ancora voglia di dominare senza lasciar spazio ad altri…” . Mi sembra che anche la Ferrari nel 2002 avesse questa intenzione (considerando che Schumacher vinse il mondiale a LUGLIO), e che anche la F2004 sia nata con la medesima intenzione.
“Nonostante tutto”: se al posto di HAM ci fosse stato un pilota della SF, ora TUTTI avrebbero criticato l’operato di Masi. Se il GP si fosse disputato a Monza, Masi non sarebbe nemmeno riuscito ad uscire dal paddock vivo. Ma su Ferrari, ovviamente, non si dice nulla, mentre ogni occasione è buona per tirare delle frecciatine a Mercedes.
La quale fa tutto ciò che si è sempre fatto bel calcio e/o nell’NBA: si aggiorna sempre, continuamente. Lebsquadre che non fanno ciò (vedasi la “bene amata e mai criticata” SF) perdono. È una sorta di selezione naturale: chi si adatta meglio vince, gli altri soccombono.
A quanto pare, anzichė vedere la realtà delle cose, si preferisce dare la colpa dei propri fallimenti a un’altra scuderia come la Mercedes, che fa tranquillamente il proprio lavoro,al pari di una qualsiasi squadra.
Come fu scritto in un articolo dei mesi scorsi, “I *nuovi* tifosi di Verstappen hanno la data di scadenza”. Attendo con ansia come verranno commentate le azioni di Verstappen quando magari, chissà, invece di buttare fuori Hamilton, butterà fuori un pilota della SF. ????
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