domenica, Dicembre 22, 2024

Ferrari 2022: gli elementi per un mix vincente

F1 – Adattarsi al cambiamento. Trarne giovamento. Usarlo per per uscire da una situazione di difficoltà. Il 2022 della Ferrari sta tutto nella necessità di cavalcare quest’ondata impetuosa di novità rappresentate dal nuovo testo di riferimento tecnico. Non è un mistero che, dopo il brusco stop nell’ascesa del Cavallino Rampante a fine 2019, i maggiorenti della Scuderia abbiano deciso di affrontare due anni in una consapevole transizione per presentarsi ai nastri di partenza delle “nuova era” pronti a vestire i panni dei protagonisti assoluti.

Il 2020, soprattutto, e il 2021 sono stata annate di bocconi amari e di delusioni sportive. Un processo necessario sulla strada che deve portare alla vetta del motorsport. In maniera stabile, continuativa, senza vivere di quegli alti e bassi che hanno caratterizzato la storia della gloriosa compagine italiana. Opera ardua perché certe caratteristiche sono dure da sconfiggere. Ma non impossibili come il quinquennio d’oro 2000 – 2004 ha dimostrato. Anche quel lustro, di nome e di fatto, fu preceduto da un incedere claudicante che fu corretto da una riorganizzazione meticolosa, quasi scientifica. Un cammino che, con i doverosi distinguo del caso, ricorda quello attuale.

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Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) studia la telemetria durante le sessioni di prove libere

Ferrari, quindi, ha messo in cima alle sue necessità operative lo sviluppo di tutto ciò che serve per ritornare in carreggiata nel 2022. Mentre Red Bull e Mercedes se le suonavano di santa ragione – e l’hanno fatto fino all’ultimo centimetro d’asfalto del tracciato di Yas Marina – gli uomini della Gestione Sportiva potevano dedicarsi al campionato che verrà senza profondere troppi sforzi in un mondiale chiuso comunque al terzo posto nel costruttori ed al quinto nel piloti con Carlos Sainz nel ruolo del “primo tra gli umani”.

La mancanza di pressione a vincere ha giocato a favore della Scuderia. Che avrà un altro vantaggio offertogli dal regolamento tecnico e dal balance of performance: potrà infatti contare su un numero maggiore di ore in galleria del vento rispetto ai due team che hanno tirato il plotone l’anno scorso. A Maranello hanno lavorato con un approccio “aperto” al concept dell’auto 2022. Ciò sia per quanto riguarda le forme esterne, ma anche per quanto è stato fatto sotto la carrozzeria dove, nelle parole di Mattia Binotto, sono arrivate innovazioni significative.

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il render della Ferrari versione 2022

Che basteranno a colmare la distanza con Mercedes e Red Bull? Il team principal occhialuto ha gettato acqua sul falò dell’entusiasmo parlando di crescita necessaria ma di nessuna certezza sull’aver raggiunto i rivali che, nonostante la corsa serrata del 2021, si sentono abbastanza sicuri sull’aver svolto un ottimo lavoro in chiave 2022. C’è fiducia in quel di Modena, ma è un sentimento ben definito nei confini del buon senso. In Ferrari non possono permettersi proclami dopo anni comunque difficili.

Per compiere passi in avanti decisivi a Maranello hanno dovuto anche aggiornare le strutture. Tutto il comparto simulazione era un’area in cui la Ferrari era oggettivamente rimasta attardata. Una fattore determinante nelle difficoltà palesate nel recente passato. Ecco che, dopo oltre 24 mesi di lavoro, un nuovo simulatore all’avanguardia è entrato in funzione a Fiorano. Gli ultimi mesi sono serviti a tarare il preziosissimo strumento che è stato usato per preparare il GP di Jeddah. Pare con riscontri positivi.

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Il “Ragno”, il simulatore della Ferrari a Maranello

Ferrari aveva la necessità di mettere a punto la correlazione tra i dati scaturenti dalla pista e quelli prodotti dalle analisi al simulatore. In passato s’è sovente verificata una discrepanza tra il reale e il virtuale che ha mandato fuori pista gli ingegneri. D’ora in poi, quindi, si potrà comprendere il comportamento dell’auto, affrontare e superando le debolezze, prima di scendere in pista. Il modus operandi che, in parole semplici, ha consentito a Mercedes e Red Bull di primeggiare. Il Cavallino si adegua a questa mutata necessità che ormai è intrinseca alla F1.

Dici Ferrari e pensi al motore. La power unit è il cuore pulsante del progetto futuro ed è l’elemento che negli ultimi tempi ha mostrato qualche debolezza di troppo. Tra il 2020 e il 2021 il propulsore è sensibilmente migliorato in termini prestazionali. Durante l’anno, per la precisione a Sochi, è stato introdotto un nuovo sistema ibrido che era stato inizialmente schedulato per il 2022. E’ anche grazie a questo decisivo update che la Ferrari ha vinto la guerra sportiva nei confronti della McLaren che nella prima metà del campionato sembrava essere più consistente.

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Uno scatto dell’ultima specifica della power unit italiana, dotata della nuova tecnologia ibrida che verrà implementata nella versione 2022

Il propulsore del 2022 sarà significativamente diverso da quello dell’anno scorso, ad eccezione dell’ibrido cui facevamo riferimento. Anche alla parte elettrica, comunque, saranno apportate delle modifiche poiché la FIA richiede l’installazione di ulteriori sensori di controllo. Ma il sistema generale è molto simile a quello che Charles Leclerc potette saggiare in anteprima in Russia.

A cambiare più radicalmente sarà l’Internal Combustion Engine. Ciò per adeguarsi al nuovo carburante che è composto dal 90% di parte fossile e dal 10% di etanolo. Un fattore che determina una modifica radicale alla camera di combustione. Il carburante E10, si stima, farà perdere più o meno 20 cavalli. Ed è su questo aspetto che Ferrari e Shell stanno lavorando per evitare questo cliff prestazionale.

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Uno scatto del team principal della Ferrari, Mattia Binotto (Stagione 2021)

In Ferrari, dunque, hanno “acquistato” tutti ingredienti di qualità per produrre una ricetta vincente. Sebbene, qualche tempo fa, il 2022 fosse stato individuato come l’anno del ritorno alla vittoria, oggi, nelle dichiarazioni, si cerca di volare un pelino più bassi. Non si parla di conquistare i titoli ma di continuare nel processo di crescita e colmare, via via, la distanza che l’anno scorso ancora si palesava importante nei confronti di chi si è diviso i due campionati in palio.

Un approccio apparentemente mesto ma che, dopo anni di vacche magre, risulta quanto mai calzante. Ovviamente Binotto si gioca una bella fetta di credibilità (leggi qui)perché un altro anno senza vittorie e senza prestazioni convincenti difficilmente potrebbe essere tollerato dalla fan base e soprattutto dalla dirigenza rossa che si aspetta un deciso e irreversibile cambio di passo.

F1-Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: Ferrari, F1

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1 commento

  1. Questo approccio “mesto” risulterebbe “calzante”?!?
    Ma dove?!?!
    Dopo tutto quello che è successo e dopo tutto quello che si è detto negli ultimi 2 anni, nel 2022 visto che cambia TUTTO bisogna lottare per il MONDIALE.
    UN PAIO DI VITTORIE NON BASTANO.
    Binotto è a un bivio secco: o la Ferrari lotta per il campionato (basterebbe anche solo lottare) oppure può veloce veloce preparare le valigie.

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