giovedì, Novembre 21, 2024

Verstappen ha vinto nella testa prima che in pista

Da Nino Farina, nel 1950, a Max Verstappen, 2021, sono stati in tutto 34 i piloti che si sono potuti fregiare dell’etichetta di Campione del Mondo di F1. 34 in 72 anni di storia della massima categoria che ha visto diverse centinaia di driver sfidarsi senza riuscire ad ottenere una singola vittoria di tappa. Figurarsi un mondiale.

Arrivare in cima al mondo non è dunque semplice. Serve tutto. Ma proprio tutto. Dalle ovvie doti di pilotaggio ad una monoposto efficace gestita da un team strutturato. Ma è necessaria anche una certa dose di buona sorte. Audentes fortuna iuvat sosteneva Virgilio. Mai motto fu più indicato per i cavalieri del rischio.

Ma per primeggiare è necessario possedere anche un controllo mentale totale e una forza interiore probabilmente innata, che negli anni si può perfezionare. Ma non inventare. In questo 2021 Max Verstappen ha mostrato con chiarezza tutti questi elementi. Non si sconfigge a caso, seppur all’ultimo giro e con quella fortuna cui alludevamo in precedenza, un sette volte iridato come Lewis Hamilton.

F1
Max Verstappen (Red Bull Racing Honda)

La sfida tra i due protagonisti è durata un’intera stagione e non è stata avara di colpi poco nobili. Dieci mesi passati a darsele di santa ragione sia in pista che fuori. Un periodo sfiancante come lo stesso olandese ha ammesso: “Molte cose ti passano per la mente ogni singola gara. Sia che stia andando bene che non. Ti chiedi continuamente se andrà bene e temi che non possa succedere“.

L’ansia che normalmente accompagna prestazioni sportive al limite che viene gestita e calmierata dalla voglia di imporsi: “Anche nei momenti più difficili continuo a ripetermi – ha spiegato il neo-iridato a CarNext – di non mollare, di continuare a spingere, a cercare di essere fluido in ogni giro impostando bene le curve e provando ad essere gentile con le gomme“.

Quella medesima determinazione che ha permesso al talento di Hasselt di credere nel titolo anche quando i giochi erano praticamente chiusi. “Dicevo continuamente a me stesso di non mollare e di continuare a crederci. Come all’ultima gara, quando non eravamo troppo veloci e non riuscivo a tenere il passo. Insistevo nel ripetere a me stesso che sarebbe potuto ancora accedere qualcosa. Non si sa mai fino all’ultima curva dell’ultimo giro. Quindi continuavo a ripetermi di fare del mio meglio, di spingere“.

F1
l’olandese Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) festeggia appena sceso dalle vettura con i propri meccanici

L’aver trionfato “sulla sirena” di certo avrà dato ulteriore consapevolezza e solidità ad un pilota che sin dal suo debutto ha messo le cose in chiaro dimostrando una qualità fuori dal normale. Anche per questo il 2022 si preannuncia un mondiale avvincente, con una pletora di professionisti dal talento indiscusso e anagraficamente giovani che, come Max, vogliono imporsi a Lewis Hamilton che, a 37 anni, è il secondo conducente più anziano in attività dopo il ritiro di Kimi Raikkonen.

F1-Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: Red Bull Racing

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1 commento

  1. Se si fosse applicato il regolamento avrebbe perso il mondiale anche quest’ anno, nonostante avesse la monoposto più azzeccata con le nuove regole perché con un angolo di rake maggiore. È sicuramente migliorato rispetto agli anni precedenti, anni in cui regalava punti all avversario, ma credo non sia ancora al livello di Lewis Hamilton.

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