Previsioni, stime, impressioni, speranze. Sono giorni in cui si fa un gran parlare di cosa sarà la F1 in virtù delle regole 2022. Quanto incideranno sui valori in campo? Quanto saranno utili a rimescolare le carte? Quanto, non ultimo, contribuiranno a modificare il comportamento delle vetture specie quando si trovano in aria sporca? Una serie di quesiti ai quali solo la pista potrà dare risposta. Il momento della verità è sempre più vicino perché la prima sessione di test catalani, in calendario dal 23 al 25 di febbraio, darà riscontri attendibili.
Molti hanno detto che le monoposto non si discosteranno, nell’aspetto e nei principi, le une dalle altre. Situazione, questa, a cui sogna di arrivare Liberty Media che ha profuso ogni genere di sforzo atto mutare radicalmente il contesto regolamentare per avere un rimescolamento di valori senza precedenti. Ci riusciranno? Difficile dirlo, ma c’è qualcuno che ritiene che continueremo ad osservare grandi divari tra scuderie. Ve ne abbiamo dato conto in questo approfondimento: leggi qui.
Dalle factory delle scuderie di F1 qualche indiscrezione inizia a trapelare e si è capito, ad esempio, che alcuni team stanno prendendo strade tecniche divergenti tra loro. Si intende battere sentieri nuovi per arrivare ad avere vetture immediatamente più prestazionali. Una situazione di vantaggio che difficilmente si colmerebbe nel breve periodo anche per via delle limitazioni alle spese.
In un focus tecnico odierno (leggi qui) abbiamo spiegato come, ad esempio, la Ferrari stia puntando su uno schema sospensivo pull-rod all’anteriore con il dichiarato obiettivo di ridurre al lumicino il disturbo aerodinamico in una zona dell’auto decisamente critica sul fronte flussi.
Chi ha scritto le regole spera che si crei un vero e proprio pacchetto di mischia. L’obiettivo per rendere la categoria spettacolare è arrivare ad avere auto che siano vicine tra loro in termini di prestazioni. Una situazione vistasi nel 2021, all’apice dello sviluppo delle vetture “old gen“. Ma la realtà potrebbe dire altro e in FIA ne sono consapevoli dato che lo stesso Nicholas Tombazis si aspetta che, specie all’avvio della stagione, ci saranno tecnici che trovano soluzioni tali da far accumulare un discreto vantaggio prestazionale a determinati team. Ecco che, con ogni probabilità, si produrranno affinamenti regolamentari successivi che, nel tempo, faranno ridurre sensibilmente il gap tra i primi e gli ultimi della classe.
Proprio per una forbice prestazionale ampia che potrebbe palesarsi in prima battuta, è difficile aspettarsi che il 2022 sarà più spettacolare del 2021 che si è chiuso praticamente sulle sirena finale dell’ultimo GP. E’ solo quando ci sarà una certa convergenza tecnica che le performance si avvicineranno. Liberty Media sogna di giungere ad un contesto di maggiore variabilità. Come? Producendo vetture capaci di potersi seguire da vicino per periodi più lunghi e senza surriscaldare le gomme.
Sussistono, però, molti dubbi sulla realizzazione di questo “dolce scenario”, ve ne abbiamo parlato recentemente in un articolo basato su alcune informazione reperite dalla nostra redazione (leggi il focus tecnico). Ci sono molti elementi validi per ritenere le nuove regole inefficaci sull’eliminazione delle scie negative. Cosa che ci riporterebbe al via della faccenda. Se l’anno scorso tra Red Bull – Mercedes, le due vetture che hanno comandato le operazioni, e la Haas, fanalino di coda della categoria, c’erano circa tre secondi di distacco medio, la speranza delle teste d’uovo della FIA è che il gap si sia dimezzato.
Per ottenere questo risultato Liberty Media e la Federazione Internazionale dono disposte a tutto. Tombazis ha recentemente dichiarato che se notano che una squadra implementa un sistema o usa una tecnologia che non segue la direzione in cui vuole andare la F1 – per questioni di costo, per irrilevanza tecnologica, o perché si tratta di una scappatoia legale – la commissione tecnica può vietarlo. Viene subito alla mente il DAS della Mercedes che, seppur dichiarato più volte regolare, fu bandito l’anno successivo scrivendo delle norme che lo mettevano fuori legge.
Onestamente non è questo il miglior modo di risolvere le questioni. Se un team ha saputo lavorare meglio degli altri e per giunta nell’alveo del rispetto regolamentare non si capisce perché l’autorità debba mettere un bastone tra le ruote a chi si è dimostrato più bravo. Si spera che i decisori la smettano con un interventismo smodato che troppo spesso notiamo in pista.
Non vorremmo che lo stesso modo di agire si applichi anche alla sfera tecnica. Gli slanci di genio e le soluzioni innovative non andrebbero mai mortificate. Specie in presenza di un contesto normativo nuovo che dovrà necessariamente premiare chi è stato più capace.
F1-Autore: Diego Catalano– @diegocat1977
Foto e immagini: Mercedes AMG F1, F1, Francesco Verde – francescoverde_art
“Viene subito alla mente il DAS della Mercedes che, seppur dichiarato più volte regolare, fu bandito l’anno successivo scrivendo delle norme che lo mettevano fuori legge.
Onestamente non è questo il miglior modo di risolvere le questioni. Se un team ha saputo lavorare meglio degli altri e per giunta nell’alveo del rispetto regolamentare non si capisce perché l’autorità debba mettere un bastone tra le ruote a chi si è dimostrato più bravo.”
“Si spera che i decisori la smettano con un interventismo smodato che troppo spesso notiamo in pista.
Non vorremmo che lo stesso modo di agire si applichi anche alla sfera tecnica. Gli slanci di genio e le soluzioni innovative non andrebbero mai mortificate. Specie in presenza di un contesto normativo nuovo che dovrà necessariamente premiare chi è stato più capace.”
100 % agree,yessir. Completamente d’accordo su questo. Se uno non inframge il regolamento e ha avuto lo spunto migliore, non si capisce come possano penalizzarlo. Condivido ogni singola parola.
Il problema è che la F1, troppo spesso, ha limitato certi slanci tecnici quando le altre squadre erano incapaci di recuperare. E’ un modo di procedere che trovo errato. Ma temo che sarà applicato sempre più spesso. Ahinoi.