Quante regole cervellotiche, negli anni, si sono affastellate nei regolamenti tecnici e sportivi della F1? Una di quelle più invise ai tifosi è di certo quella relativa all’obbligo dei primi dieci qualificati al sabato, di “calzare”, in occasione della partenza del GP, il medesimo treno di gomme con cui hanno ottenuto il giro migliore in Q2. Una condizione generalmente limitante perché, sovente, svantaggiava chi era nella parte bassa dell’ultima decina e vedeva una vettura immediatamente fuori la zona calda poter usare una mescola più adatta per affrontare il primo stint di gara.
In un’annata pregna di novità ecco che la FIA, finalmente, pare aver voluto dare una spallata ad un regola cervellotica e i cui effetti sullo spettacolo sono stati prossimi allo zero. Durante l’ultimo Strategy Advisory Committee della F1 è stata affrontata l’annosa questione e si è deciso di superare il vecchio contesto permettendo anche agli apripista di poter sceglie in autonomia la mescola che meglio si sposa con le strategie di gara decise insieme al team.
Questa disposizione fu introdotta nel 2014 in un processo che negli anni ha modificato fin troppo spesso il format della qualifica che un tempo si svolgeva su due turni. Uno al venerdì ed uno al sabato. La ragione di “incatenare” i top ten non è mai stata molto chiara né ha prodotto effetti sensibili poiché, in definitiva, chi aveva a disposizione le vetture migliori riusciva in scioltezza a sopperire ad una partenza con gomma più morbida. O, addirittura, riusciva a superare la tagliola della Q2 con una mescola non del tutto performante sul giro secco.
Evidentemente, dopo riflessioni sin troppo lunghe, macchinose e lente, si è deciso di invertire la rotta per abolire una regola con un evidente scarso costrutto concettuale. Meglio tardi che mai sarebbe il caso di dire. La modifica, in ogni caso, si in quadra in una più ampio processo di riassetto della questione gomme in F1.
Nei giorni scorsi, difatti, la Pirelli ha comunicato che continuerà a decidere l’assegnazione delle coperture. Vi sarà una standardizzazione dei compound per i piloti che avranno a disposizione lo stesso numero di unità per ogni mescola.
Il sistema è stato introdotto nel 2020 per rispondere alla pandemia. Si è inteso offrire una reazione più rapida ad un calendario, lo ricorderete, iper-compresso e rimodulato di settimana in settimana per aggirare il diffondersi del virus. In prima battuta i team avevano accettato con riserva il nuovo scenario ma, nel breve volgere di poche gare, apprezzarono la novità sostenendo che tal sistema fosse valido e replicabile per il futuro. Ecco che nel 2021 si è proseguito sulla medesima scia per confermare l’impianto anche nella stagione che sta per nascere (leggi per approfondire).
Finalmente, almeno su questo frangente, la F1 inizia a dimostrarsi più pragmatica e decisamente più logica. Ne gioverà la Pirelli che potrà gestire con maggiore rapidità la fornitura dei treni di gomme. Ovviamente bisognerà verificare se il passo indietro frutterà in termine di spettacolo e di individuazione delle corrette strategie. Forse la FIA ha voluto fissare dei paletti per evitare che tecnici e piloti, alle prese con tante novità da gestire a partire proprio dalle ruote con cerchi da 18 pollici e pneumatici a spalla ribassata, possano smarrirsi nella definizione dei corretti e più efficaci assetti.
F1-Autore: Diego Catalano– @diegocat1977
Foto: Mercedes AMG F1, Ferrari, Pirelli