F1 – Che la scuderia Ferrari abbia effettuato un buon lavoro in vista dei test prestagionali di Barcellona terminati lo scorso 25 febbraio, non desta più alcuna sorpresa: difatti coloro che si sono interessati allo svolgimento delle prove nonostante si siano svolte a porte chiuse (tra cui noi di FUnoAnalisiTecnica), hanno potuto ben constatare che, probabilmente anche contro ogni rosea aspettativa del più devoto dei tifosi, il team di Maranello abbia ben svolto i “compiti per casa” assegnati durante questo inverno.
Dunque il risultato portato a casa finora, specifico solamente momentaneo, sembrerebbe promettere bene sia per la prossima sessione di test (come anticipato, in Bahrain dal 10 al 12 marzo) sia per l’imminente inizio del mondiale. Ed è proprio lo stesso Laurent Mekies, direttore sportivo della scuderia rossa, ad affermare di potersi ritenere soddisfatto per il buon lavoro svolto e per il risultato raggiunto.
Innanzitutto specifichiamo che la F1-75 rispetto alle altre rivali è stata l’unica vettura in pista a portare a termine il maggior numero di giri in assoluto: ben 439 giri completi effettuati, per un monte totale di 2.052 km (il che per rendere l’idea in parole più semplici, rappresenta il corrispettivo di circa 6 gran premi in termini di equivalente chilometraggio).
Il piano “d’attacco”, se così può essere definito, degli uomini della Rossa è stato articolato secondo tre punti fondamentali. Il primo, affidabilità: un tale quantitativo di giri ha fatto in modo che il binomio pilota–vettura avesse modo di venire alla luce mostrando tutte le sue sfaccettature, permettendo così un’attenta valutazione dei dati registrati.
Il secondo, mappatura dei parametri della monoposto, diretto risultato del punto precedente: infatti chilometro dopo chilometro è stato possibile analizzare ogni singolo dato fornito (come per esempio, dalle prestazioni dinamiche/aerodinamiche dell’auto, alla resistenza degli pneumatici).
Infine terzo, “rapporto” effettivo instauratosi tra la monoposto ed entrambi i piloti: tenendo in considerazione il fatto che la F1-75 si presenta come una vettura del tutto nuova, è prevedibile che possano sorgere alcuni intoppi nei primi momenti di approccio alla guida. Pertanto è chiaro che l’elemento fondamentale per gettare le basi di una discreta stagione competitiva, è senza dubbio il presupposto che possa crearsi metaforicamente un buon feeling tra la vettura stessa ed il pilota, il quale in un certo qual modo deve sentirsi a suo agio nel correre in sintonia con “la sua lei”.
Insomma, in buona sostanza il direttore sportivo della Ferrari, si dice soddisfatto del lavoro svolto col suo team in questi primi tre giorni di “carte scoperte” (o quasi); ed inoltre ci tiene molto anche ad esprimere la sua massima gratitudine nei confronti del lavoro svolto nel retroscena di fabbrica dagli uomini che si celano dietro questo buon risultato.
Chiaramente precisa anche che c’è dell’ulteriore lavoro da fare e che anzi, proprio perché i presupposti sono così positivi, forse il carico di responsabilità è ancora maggiore rispetto a quello che probabilmente credevano di avere.
Dunque non resta che attendere il Bahrain, quantomeno per comprendere se sarà possibile tracciare una sorta di continuità tra le “promesse” fatte in Spagna, per poter constatare se potranno essere concretamente mantenute anche lì.
F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: Alessandro Arcari, Scuderia Ferrari F1