domenica, Dicembre 22, 2024

F1 2022: La FIA diventa più magnanima…

La F1 continua nell’opera di rimodulazione del contesto normativo in vista del campionato 2022. Assisteremo a movimento tellurici veri e propri come quello relativo al regolamento tecnico che apre la stagione delle vetture ad effetto suolo. Ma ci saranno anche aggiustamenti di contorno per rendere la categoria più “intelligente”. Vi abbiamo dato conto, in tal senso, della novità relativa alla possibilità dei top ten del sabato di scegliersi la gomma per la gara senza dover ricorre al treno con cui hanno passato la tagliola della Q2 (leggi qui).

Ancora, sempre in materia di penumatici, Pirelli continuerà a decidere il numero di treni per pilota arrivando ad un standardizzazione tra i 20 protagonisti. Mosse che vanno in direzione di una maggior semplificazione che aiuta non solo i team nella gestione del weekend, ma anche i tifosi più distratti che sovente si smarrivano tra le pieghe di un regolamento cervellotico e ricco di cunicoli bui.

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Su questa scia arriva una modifica di non poco conto al regolamento sportivo. Nella sezione relativa alle penalità comminabili al pilota, si può infatti notare un cambiamento nel meccanismo delle ammende. Questo genere di provvedimento, lo ricordiamo, è una sorta di cartellino giallo che i Commissari Sportivi FIA operanti in F1 possono adoperare in luogo di sanzioni più afflittive che possono portare, ad esempio, alla penalità in griglia. Fino all’anno scorso un driver poteva accumulare due infrazione prima che, alla terza, scattasse l’arretramento in griglia.

La novità è che la Federazione Internazionale diventa più magnanina e porta da tre a cinque il numero di reprimende spendibili prima di giungere all’automatico arretramento sullo schieramento di partenza. Ma c’è un’ulteriore precisazione da fare: quattro ammende delle cinque complessive devono essere affibbiate per infrazioni relative alla condotta in pista.

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Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) e Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) finiscono larghi in curva 4 durante il Gran Premio del Brasile edizione 2021

In realtà, a ben vedere, non è che cambi molto. Né Place de la Concorde è improvvisamente diventata il banco del mutuo soccorso. Quando il sistema delle penalità fu introdotto, la F1 presentava un calendario di 17 gare. Oggi si è dilatato fino a contare 23 appuntamenti. Un incremento del 30% che aumenta il chilometraggio, le ore di attività su tracciato e i correlati rischi di infrangere le norme.

La ratio del provvedimento, dunque, è stata adeguarsi all’espansione del numero di GP. I decisori, in sostanza, vogliono ridurre il rischio che i piloti subiscano un handicap nel finale di stagione come stava per accadere con Lewis Hamilton che per due volte consecutive aveva avuto un “incontro ravvicinato” con Nikita Mazepin.

Diverso è il discorso dei punti di penalità alla Super Licenza. Sul quel frangente le cose restano inalterate nonostante l’ampliamento del calendario. Se un dato conducente accumulata 12 punti di penalità nei 12 mesi, arriva automaticamente alla sospensione per un GP. All’inizio del campionato di F1 2022 la situazione più allarmante si osserva nell’ecosistema Red Bull: Yuki Tsunoda con otto punti, Sergio Perez con 7 così, come Max Verstappen, sono coloro i quali devono stare più attenti perché la spada di Damocle della FIA che pende in maniera preoccupante sul loro capo.


F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1TV, Mercedes

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