Sono passate sette settimane dall’ultimo gran premio della stagione disputatosi ad Abu Dhabi e che ha consacrato Max Verstappen come il nuovo campione del mondo di F1 spezzando l’egemonia di Lewis Hamilton. L’olandese, è cosa nota, ha sorpassato all’ultimo giro il sette volte campione del mondo vincendo gara e titolo iridato. Quello che però ha fatto storcere il naso a molti é stata l’errata gestione dei doppiati da parte di Michael Masi in regime di Safety Car.
Infatti il Race Director aveva consentito, al penultimo giro, che le vetture doppiate potessero sdoppiarsi. Ma lo ha permesso solamente a quelle tra i due contendenti al titolo. Errore duplice: decisione arrivata in ritardo e per di più valida non per tutti. Hamilton era primo ma alla ripartenza, Verstappen, dietro di lui, aveva gomme morbide e fresche potendo così cogliere l’occasione per sopravanzare il rivale alla corona iridata. Alla curva 5 il sorpasso decisivo, con il ventiquattrenne di Hasselt che è riuscito a resistere al ritorno del trentaseienne di Stevenage che ha provato un sorpasso impossibile all’esterno della curva 9.
Nel post gara, Lewis si è complimentato con Max, abbracciandolo anche e mostrando, dunque, grande sportività. Un gesto difficile da immaginare se si considera l’andamento e lo sviluppo della loro rivalità nell’arco dell’annata. In seguito al GP che s’è disputato al Yas Marina Circuit, il pluri-iridato della Mercedes si è chiuso in un silenzio che ha invero generato molto rumore tra gli appassionati e gli addetti ai lavori. Lewis, difatti, non solo non ha più rilasciato interviste o dichiarazioni ai media, ma è anche sparito dai social da lui usati come mezzo di comunicazione per lanciare messaggi a sostegno della società e dell’ambiente.
La delusione per l’epilogo di Abu Dhabi è stata un contraccolpo psicologico duro per il fuoriclasse britannico. Oltre a questo, il silenzio dell’inglese potrebbe celare una strategia comunicativa finalizzata al mettere sotto pressione la FIA, la quale sta facendo tutte una serie di indagini approfondite del caso per analizzare ciò che non ha funzionato nel controverso finale di Yas Marina. Più il mutismo di Hamilton persiste, più in modo direttamente proporzionale il clamore mediatico viene amplificato. È chiaro che l’imputato principale di quanto avvenuto nelle battute conclusive del GP Abu Dhabi sia Michael Masi, che già a Jeddah non era stato impeccabile.
Lunedì 29 gennaio, la FIA ha diramato un comunicato nel quale spiega come si sta svolgendo l’indagine condotta da Peter Bayer, segretario generale per lo sport della Federazione. Al momento non è stata presa alcuna decisione. Gli esiti saranno presentati nel corso del summit della F1 Commission previsto il prossimo 14 gennaio a Londra dopo averne discusso con tutti i piloti. Eventuali provvedimenti saranno successivamente approvati dal Consiglio Mondiale del Motorsport nel meeting del 18 marzo in Bahrain sotto l’autorità di Mohammed Ben Sulayem, presidente della FIA.
Probabilmente, sino al momento in cui non arriverà una decisione definitiva per chiarire i controversi fatti dell’ultima gara della F1 nel 2021, Hamilton non interromperà il silenzio stampa personale. Ciò per evitare di sbilanciarsi sulla questione. Comunque sia, personalmente, non ritengo che Lewis stia pensando al ritiro.
Anzi, per lui l’obiettivo di arrivare a 8 titoli iridati è sempre alla portata, anche se molto dipenderà da quale sarà livello di competitività della Mercedes W13 che verrà svelata il 18 di questo mese. L’altra incognita sarà rappresentata dal rendimento del nuovo compagno di squadra George Russell. Se l’ex Williams dovesse essere al suo livello, condizionale obbligatorio, potrebbe minare le sue certezze più di Masi e della FIA.
F1-Autore: Dennis Ciracì – @dennycira
Foto: F1
Sara sempre a ???? piangere.
Ma veramente chi se ne frega se parla o sta zitto è solo gossip a noi interessano i motori
E di motori si parla. Perché la F1 è composta anche da piloti. La cronaca impone di parlarne.
Perchė dici cose che non stanno nė in cielo nė in terra? Molti credevano che se la fosse presa,mentre pochi giorni fa è stato visto a LA. In assenza di informazioni esatte, ciò che tu hai detto rappresentano soltanto illazioni.
Il fatto che si parli molto più di Lewis che di Max dimostra già molto; anche piloti come Ogier han detto “chiatamente” che LH sia stato derubato, quindi…ora la F1 sta diventando sempre più “americana”,il cupmine lo si è raggiunto nel finale gestito da Masi ad AD.
Non è un caso che dopo la vittoria di Verstappen alcuni sponsor abbiano guadagnato parecchio, ora si bada più al denaro che alla condotta in pista. Per Russell, lui ha 23 anni (Lewis 28 quando si unì alla MB), LH 37: tra poco si ritirerà, quindi mi sembra giusto provare a fargli vincere il titolo.
Russell farà esperienza quest’anno, e penso che con la macchina giusta (come tutti, del resto), possa anche lui vincere molti mondiali,magari non 7, ma 5 o 6 sì. Già mentalmente è molto forte e si esalta sotto pressione,se poi impara bene da Lewis allora è pronto per vincere.