domenica, Dicembre 22, 2024

Una bocciatura continua…

Quella che si conclude oggi è stata una settimana importante per la F1. Oltre ad aver visto le probabili grandi protagoniste del campionano 2022, ossia Ferrari, Mercedes e Red Bull di cui sono iniziate a filtrare le prime immagini a seguito dello shake down ormai non più segreto di Silverstone, abbiamo assistito ad una serie di movimenti tellurici non di poco conto nella struttura operativa della categoria.

Dopo attente e ponderate riflessioni, il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem, ha sciolto le riserve ad ha presentato il programma di riforme annunciato pochi giorni dopo i fatti di Abu Dhabi. Lo avevamo anticipato: il ruolo di racing director è stato “spacchettato” (leggi qui). E la ratifica, come puntualmente avvenuto, è giunta puntuale prima dei test di Barcellona perché anche le sessioni di prova necessitano di una direzione gara.

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Michael Masi, F1 race director

Ovviamente, lo ripetiamo per completezza di informazione, Michael Masi è stato rimosso dal suo incarico. Quindi, in una costituitasi triade di professionisti, non figurerà più. Il suo posto è stato preso da Niels Wittich – ex direttore del DTM – ed Eduardo Freitas – race director del WEC – che si alterneranno come manager di corsa e saranno assistiti da Herbie Blash come consigliere anziano permanente. Più voci per arrivare ad un processo decisionale condiviso evitando derive autoritarieCon buona pace di chi per mesi ha parlato di piena discrezionalità garantita dall’articolo 15.3 del codice sportivo.

All’orami ex manager sportivo australiano è stato proposto un nuovo ruolo in FIA. Quale sia non è dato sapere né si è compreso se accetterà l’offerta, probabilmente di minor valore, o se sparirà definitivamente dai radar della Formula Uno. Quel che è certo è che Masi non ha ancora proferito verbo dopo il dodici dicembre. Giorno in cui, suo malgrado, è divenuto assoluto ed inatteso protagonista. Nonché primo imputato.

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F1 – Mohammed Ben Sulayem, presidente della FIA

La ratifica della FIA certifica senza ombra di dubbio che quello di Yas Marina è stato un errore abbastanza marchiano e che l’ente dirigente non vuole che altri se ne verifichino di qui in avanti (leggi il focus). Da ciò una profonda revisione nelle cariche e nelle procedure. Il membro più anziano del triumvirato è Michael “Herbie” Blash. Il 74 enne britannico non è un nome nuovo per il motorsport. I più attenti lo ricorderanno come vicedirettore di gara. Un ruolo ricoperto dal 1995 al 2016 e che l’ha portato a lavorare a stretto contatto con Charlie Whiting.

Esperienza di lunghissimo corso visto che il suo esordio nelle ruote scoperte arriva nel lontanissimo 1968 quando operava come meccanico della Lotus sulla vettura di Graham Hill. Saggezza da vendere che, probabilmente, avrebbe aiutato Masi a muoversi in maniera corretta durante le concitate fasi del gran premio di Abu Dhabi che gli sono fatalmente costate il posto di lavoro.

E’ lo stesso Blash che ha confermato che avrebbe operato in maniera diversa dall’australiano: “Ero alle Barbados a guardare la gara. Mi trovavo con alcuni amici ed ero ovviamente senza alcuna pressione. Cosa avrei fatto? Sarebbe stato ideale – ha riferito il dirigente – fermare la gara per poi ripartire con una fantastica sprint race. L’avrei fatto se fossi stato ad Abu Dhabi? Non lo so. Seduto lì con gli amici è esattamente ciò che ho detto. Ma Masi era sotto una pressione enorme. Mi è dispiaciuto molto per Michael e per Lewis“.

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F1 – Herbie Blash, consigliere anziano permanente FIA

Un punto di vista autorevole che ovviamente non può passare inosservato. Blash sottolinea come la soluzione più coerente, con la giurisprudenza e con le scelte precedenti operate dallo stesso Masi, era quella di fermare subito la gara e provvedere ad un restart con conseguente mini-corsa in cui tutti avrebbero potuto gareggiare in condizioni paritarie. L’anziano uomo FIA ha evidenziato come ad aver giocato un tiro mancino al dirigente di Sydney sia stata la pressione che è sfuggita totalmente da ogni possibilità di controllo.

Un fattore, questo, che la FIA ha attenzionato e pensa di aver risolto spezzettando la catena decisionale ed individuando figure di raccordo tra i team principal e la direzione che non sarà più subissata da richieste radio provenienti dai muretti box. L’introduzione di una sorta di sala VAR, ancora, sarà quello strumento tecnologico che servirà a meglio orientare il lavoro dei decisori. Una nuova alba per la F1 per allontanare polemiche, risse verbali da bar e montagne di carte bollate da ricorso.


F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, FIA

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