venerdì, Novembre 15, 2024

Red Bull RB18: i problemi e le scelte effettuate relative al progetto 2022

Il nuovo corpo normativo vigente della stagione di F1 2021 ha messo in seria difficoltà i team della massima categoria del motorsport. Dato di fatto non opinabile. Tra le scuderie che hanno sofferto tale cambio spicca la squadra vice campione del mondo. A Milton Keynes il lavoro di progettazione della RB18 è ultimato da tempo. Ciò nonostante si opera con frenesia per garantire la massima performance alla vettura che, nel desiderio collettivo dell’organismo tecnico, deve necessariamente dare continuità alla passata stagione e attestarsi come punto di riferimento.

Secondo le informazioni raccolte dalla redazione di FUnoAnalisiTecnica, sono stati due gli scenari dove gli anglo-austriaci hanno sofferto. Il primo riguarda il limite di presupposto monetario (dai un’occhiata qui) che, in automatico, ha spinto gli uomini vestiti di blue racing a realizzare scelte ben precise. Sotto questo punto di vista, almeno in parte, si giustifica la decisione di presentare un render privo di dettagli. Questo perché si stanno ancora ultimando i preparativi per la monoposto e il tempo a disposizione sarà sfruttato sino all’ultimo.

In seconda battuta va attenzionato il contesto con una visione di insieme molto più ampia. Parliamo di motore e meccanica. Le “inquietudini” relative al propulsore erano parecchie. Il congelamento imposto e la composizione dei nuovi carburanti hanno consumato parecchie risorse della scuderia austriaca, consapevole che tale punto risulterà di vitale importanza negli anni a seguire. Partire con un handicap sotto braccio, infatti, con ogni probabilità significherebbe trascinarsi dietro un ritardo incolmabile. 

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La Red Bull RB18 che affronterà il campionato del mondo di F1 2022

Altro punto chiave dove Red Bull ha speso tempo, denaro e sudore si riferisce come detto alla meccanica. Se le nuove regole hanno tarpato decisamente le ali sotto il profilo squisitamente aerodinamico, lasciano un pelo più aperto il contesto sopracitato. Scenario dove lo spazio di manovra consente un studio maggiore. Alcune fonti interne al team ci informano di come il progetto abbia subito diversi rallentamenti nel corso della passata stagione, sino a quando la quadratura del cerchio è arrivata.

L’attuale consapevolezza scevra da patemi racconta una monoposto pronta a stupire. La fulgida mente britannica a capo del reparto tecnico ha dato fondo alle sue potenzialità. L’obbiettivo di Newey, oltre quello di presentare una vettura da subito competitiva, prevede un progetto facilmente sviluppabile nel breve termine. In un campionato dove gli up-date, al contrario dello scorso, certificheranno la bontà del lavoro svolto e daranno modo di sbloccare le performance eventualmente inespresse.

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un pensierioso Adrian Newey, direttore tecnico della Red Bull Racing Honda, all’interno del garage

A tal proposito, come riportato la settimana scorsa sulle nostre pagine (leggi qui per saperne di più), un pacchetto di aggiornamenti al vaglio sgomita per essere testato in pista in Bahrein prima che il mondiale 2022 prenda corpo. Ma da quello che abbiamo recentemente appreso, anche per la prima sgambata stagionale a Barcellona dovrebbero essere presenti alcune novità.

Il countdown verso la nuova era della F1 sta per esaurire le proprie forze e in Red Bull, ne sono certi, malgrado gli intoppi subiti nella concezione del progetto, la convinzione di far parte del gruppo dei papabili duellanti per il titolo è netta. Per la conferma non ci resta che attendere…


F1-Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: Oracle Red Bull Racing

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