venerdì, Novembre 22, 2024

La rimozione di Michael Masi è una vittoria per la F1

F1 – L’epilogo più scontato. L’epilogo più giusto: la Formula Uno ha deciso di mostrarsi seria, risoluta e ferma nel rimuovere dai suoi incarichi Michael Masi dopo la pessima gestione delle ultime e delicatissime fasi del GP di Abu Dhabi. Non lo dice lo scrivente, lo ratificano i fatti nudi e crudi. Mohammed Ben Sulayem, appena insediatosi a Place de la Concorde, sede della FIA, ci ha voluto vedere chiaro approntando una profonda indagine interna che ha ieri ha prodotto i suoi frutti.

La notizia era nell’aria, ve ne avevamo dato conto in diversi approfondimenti pubblicati nelle scorse settimane. La certezza era giunta dopo che Peter Bayer, Segretario Generale del Motorsport per conto della Federazione Internazionale, aveva fatto manifeste allusioni alla possibilità che il dirigente australiano venisse sollevato dal suo compito a seguito di una ristrutturazione fortemente voluta dal neopresidente che, non più di 48 ore fa, aveva parlato dell’integrità morale della FIA da tutelare ad ogni costo. Non a caso si usano certe espressioni.

Evidentemente qualcuno aveva iniziato a dubitare della cosa perché l’applicazione del testo normativo, a Yas Marina, è apparsa piuttosto farraginosa, confusionaria e non degna di chi il diritto sportivo dovrebbe conoscerlo a menadito: norme invocate parzialmente e con estrema discrezionalità, giurisprudenza accartocciata e gettata nel cestino. Un guazzabuglio intollerabile.

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Mohammed Ben Sulayem nella conferenza stampa successiva alla sua elezione a presidente della FIA

Queste le colpe che probabilmente hanno inchiodato l’erede di Charlie Whiting ed hanno imposto una decisa sterzata che segue una serie di modifiche procedurali al sistema dei punteggi della sprint qualifying e delle gare non disputate nella loro interezza (leggi per approfondire). Perché va rimembrato che Masi era entrato nell’occhio di un mastodontico ciclone già per gestione della gara farsa di Spa Francorchamps che in qualche misura ha pesato nell’assegnazione del titolo piloti 2021.

In un video apparso sui canali ufficiali della Federazione Internazionale dell’Automobile, è stato lo stesso Ben Sulayem a motivare le sue decisioni che sono apparse forti ma necessarie. Il manager emiratino ha spiegato di aver preteso una radicale riforma per produrre la quale sono state necessarie analisi delle modalità con cui la direzione della gara ha operato. Ed evidentemente le fattispecie prese in considerazione sono state molteplici, non la sola Yas Marina. Nel definire i risultati delle indagini è stato necessario il pieno supporto dal CEO della F1, Stefano Domenicali, e dai team principal delle scuderie presenti nel paddock.

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Gp Abu Dhabi 2021: i doppiati presenti tra Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) e Verstappen (Red Bull Racing Honda) ricevono il permesso di sdoppiarsi

Ecco le novità che entreranno immediatamente in corso di validità: col fine di supportare il direttore di gara nelle sue decisioni verrà creata una Virtual Race Control Room che, come la VAR nel calcio, sarà a disposizione di tutti gli ufficiali FIA e sarà connessa in tempo reale con la race direction. Uno strumento che si prefigge di aiutare ad applicare il regolamento grazie alle migliori e più moderne tecnologie a disposizione.

Decisione, questa, che serve ad evitare episodi come quelli di San Paolo 2021 in cui, per ammissione dello stesso Masi, si è deciso di non procedere nei confronti di Max Verstappen perché non erano giunte le immagini delle telecamere on board al collegio giudicante. Un qualcosa che aveva destato polemiche e sollevato molti dubbi procedurali. Finalmente viene messa una toppa ad una situazione oggettivamente non ammissibile nell’era dell’informazione che viaggia a velocità spaventose.

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Gp del Brasile 2021: Verstappen (Red Bull) ritarda la frenata in curva-4 trascinando Hamilton (Mercedes) nella via di fuga (48° giro dei 71 previsti)

La seconda deliberazione si riferisce all’interlocuzione tra muretti box e direzione gara. Le comunicazioni radio trasmesse in diretta dalle TV durante le gare saranno abolite. Ciò per tutelare il direttore di gara che deve poter lavorare senza subire pressioni in modo che possa giungere alle proprie decisioni in maniera autonoma, serena ed efficace. I team principal, lo avevamo anticipato settimane fa, potranno porre delle domande al direttore, ma potranno farlo secondo un processo schematico che prevede l’approvazione della richiesta da parta di figure intermedie. Dei veri e propri vagliatori.

La nota di Ben Sulayem fa riferimento alla gestione dello sdoppiaggio delle auto sotto regime di safety car. Yas Marina, al di là di qualche interpretazione di comodo atta a giustificare una procedura irrituale e non minimamente aderente alle norme, è stato un precedente pericolosissimo che la FIA ha messo sotto i riflettori e per il quale sta operando perché non accada più. Come si dovranno comportare le “lapped car” in regime di auto di sicurezza è un tema ancora in fase di delibera.

Le sequenze, ha fatto sapere il presidente della FIA, verranno ridefinite dal F1 Sporting Advisoring Committee e saranno presentate alla F1 Commission prima dell’avvio della stagione 2022. Altro elemento che ha pesato nella sacrosanta decisone di rimuovere Masi da un incarico più grande di sé.

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Michael Masi, ormai ex-direttore di gara della F1

A tal proposito la FIA ha preferito attraccare il natante ad un atollo sicuro. Vi avevamo anticipato anche questo: il ruolo di racing director sarà “spacchettato” (leggi qui). E la ratifica, come puntualmente avvenuto, sarebbe arrivata prima dei test di Barcellona perché anche le sessioni di prova necessitano di una direzione gara.

Niels Wittich – ex direttore del DTM – ed Eduardo Freitasrace director del WEC – si alterneranno come manager di corsa e saranno assistiti da Herbie Blash come consigliere anziano permanente. Più voci per arrivare ad un processo decisionale condiviso evitando derive autoritarie. Con buona pace di chi per mesi ha parlato di piena discrezionalità garantita dall’articolo 15.3 del codice sportivo.

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Eduardo Freitas, direttore di gara del WEC

L’avvertenza del n°1 di Place de la Concorde fa anche esplicito rifermento a Michael Masi al quale, si legge testualmente, “verrà offerto un ruolo interno alla FIA“. Un futuro avvolto ancora in una nebulosa con l’australiano messo alle strette e in condizione di essere parte debolissima in un rapporto che non prevede contrattazioni. Ma imposizioni. E solo questo basterebbe a certificare il fallimento dell’ex collaboratore di Charlie Whiting nella gestione dei momenti critici.

L’intervento di Ben Sulayem si chiude con parole eloquenti che riportiamo integralmente: “Senza arbitri non c’è sport: rispettare e supportare chi ha questo compito è l’essenza della FIA. Ciò spiega il motivo di cambiamenti cruciali come questi, mutazioni necessarie a legittimare le aspettative dei piloti, dei team, dei costruttori, degli organizzatori e ovviamente dei fan“.

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Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1), Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) e Max Verstappen (Red Bull Racing)

Un percorso obbligatorio, dal quale non si poteva più sfuggire, che non si compie per i desiderata della Mercedes che, secondo molti, avrebbe chiesto la testa di Masi dopo i fatti di Abu Dhabi. Non vince il team anglo-tedesco. Non vince Lewis Hamilton che oggi ritornerà a parlare dopo mesi di autoimposto silenzio. Non perde Red Bull che di Masi si era fatta araldo e protettrice. Non è una guerra tra titani con altri otto team ad osservare inerti.

C’è un solo, vero, trionfatore in questo processo di restyling: la F1. E’ la categoria che ne esce fortificata e sollevata. Per una stagione intera non abbiamo fatto altro che parlare di applicazione del diritto e delle procedure giurisprudenziali perdendo di vista il fattore essenziale: lo sport. Che deve ritornare al centro delle nostre attenzioni e della narrazione di questa disciplina. Ecco che le polemiche che si sono solevate in queste ore per un atto dovuto vanno prese per quello che sono: inutili esercizi verbali che probabilmente arrivano da chi questo sport non ce l’ha veramente a cuore.


F1-Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG F1, F1TV, FIA

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