F1 – Belle (molto), veloci (in linea con le attese), aggressive (più di quanto ci aspettassimo)… Pesanti (oltremodo). Le vetture di F1 di nuova generazione si scoprono abbondanti nelle forme e nelle masse. Quel margine di manovra che i tecnici avevano per spostare quasi a piacimento le zavorre per bilanciarne l’assetto è praticamente sparito. Una cura all’ingrasso derivante da due elementi: sicurezza, in primis, che ha provocato un incremento di consistenza delle cellule di sopravvivenza e, in seconda battuta, nuove ruote da 18” che che conferiscono un aggravio di non poco conto.
Il nuovo testo normativo indica in 795 i kg di peso minimo entro cui i tecnici devono mantenersi per non incappare in sanzioni. Naturalmente l’obiettivo è quello di attestarsi sotto questa quota per poter meglio equilibrare le masse. Un’operazione che, stando ai bene informati, sarebbe riuscita a pochissimi. Alfa Romeo, con la sua C42 a passo cortissimo, e McLaren sarebbero le F1 con “fisico scultoreo”. Che darebbero ovvi benefici anche sul fenomeno del porpoising di cui abbiamo scritto in un focus dedicato: leggi qui.
Otto, dunque, le squadre che dovrebbero intraprendere una dieta dimagrante che difficilmente sarà seguita. Specie ora che le macchine sono definite dopo due anni di intensi studi; specie adesso che budget cap costringe a centellinare attentamente il danaro già destinato a sviluppi ben calendarizzati.
Da qui una proposta solo abbozzata ma che inizia ad aleggiare negli uffici tecnici della FIA: portare il peso minimo delle F1 ad 800 kg. Direte voi: chi è sotto questa soglia, ora, avrà più zavorra da sistemare a beneficio del car balance. Vero, ma avrà anche un aumento totale che li porterebbe a pesare quanto chi ora super a i 795 kg. Non un toccasana a progetti già deliberati.
Una specie di livella tecnica che mortificherebbe il lavoro di chi si è spremuto le meningi per produrre pacchetti più “light”. Per arrivare ad un eventuale mutazione del contesto normativo servirebbero otto voti su dieci. Quindi, teoricamente, ci sarebbero le condizioni per richiedere il cambio di passo. Ma la cosa non è poi così scontata come sembrerebbe.
Il timore di alcune scuderie è che un innalzamento della soglia potrebbe favorire qualche singola squadra a scapito di chi è molto fuori dagli 800 kg. Tra le compagini che spingono in maniera piuttosto convinta sulla modifica c’è, un po’ a sorpresa, la Red Bull. Adrian Newey si è sempre contraddistinto per la realizzazione di progetti estremi (la RB18 non devia da questa prerogativa) e soprattutto per auto molto leggere e miniaturizzate. Una sorta di filosofia concettuale da seguire ad ogni costo. E non vogliamo polemicamente ritornare ai tragici fatti di Imola 1994.
Non vi sono prove concrete che l’erede della RB16B che ha dato il mondiale a Verstappen si possa avvantaggiare delle succitata modifica, è la logica a farcelo ritenere. Helmut Marko, il gran consigliere del team anglo-austriaco, ha lasciato intendere che a breve ci sarà un incontro della F1 Commission nel quale, all’ordine del giorno, potrebbe esserci un ulteriore innalzamento del peso limite. Quando ne ha parlato lo ha fatto in termini di auspicio.
Ecco che qualche campanello d’allarme è iniziato a risuonare nelle factory di chi è interessato a che non si creino le condizioni per permettere alla vettura di blu dipinta di avvantaggiarsi. Potremmo dire che ad opporsi è Mercedes. Potrebbe essere la Ferrari.
Potrebbe anche trattarsi di qualche team più o meno direttamente controllato come Williams o Haas a far spezzare un equilibrio molto delicato. Fatto sta che l’ipotesi di una nuova “cura ricostituente” non sembra essere una sentiero così spianato come il mondo Red Bull si augurerebbe.
F1-Autore: Diego Catalano– @diegocat1977
Foto: Alessandro Arcari