F1 – Dopo due settimane consecutive di gran premi densi di colpi di scena, rimanere a digiuno questo weekend porta la memoria subito alla medesima sensazione di stallo percepita durante l’infinita pausa invernale. Fortuna che stavolta sia ben diverso: toccherà attendere il prossimo venerdì 8 aprile per scoprire il fine settimana australiano cosa ci porterà.
Piccola parentesi da tifosa: dopo due anni di assenza, quanto bello sarà impostare di nuovo la sveglia ad orari improbabili per assistere a prove libere, qualifiche e gara ad orari improbabili?! Tralasciando magari le FP1/2/3, al sabato la sveglia per le qualifiche suonerà alle 8, mentre domenica già alle 7; ma considerando la piega che sta iniziando a prendere questo mondiale, direi che ne varrà proprio la pena.
Come già anticipato in precedenza, il campionato si è aperto con dei presupposti quantomeno presunti che poi in concreto non hanno avuto il riscontro effettivo che ci si aspettava: se dunque da un lato si può essere ancora abbastanza perplessi per le pallide prestazioni della Mercedes o quelle “incostanti” della Red Bull (dopo il doppio ritiro, in ripresa nel secondo appuntamento), dall’altro lato stupisce ancora di più l’inaspettata solidità della Ferrari.
La F1-75 infatti sta dando buona prova di sé, ed al netto dei due gran premi pare proprio che, insieme con la RB18, rappresentino entrambe le due monoposto migliori: certo, molto probabilmente in casa Red Bull sono già avvezzi a questo tipo di risultato, avendo conquistato lo scorso titolo mondiale con la RB16B. Ma è chiaro che invece la scuderia del cavallino rampante percepisce questa sensazione di sicurezza e stabilità ancora come “nuova”, dunque è normale conseguenza lo stupore del team stesso e dei suoi tifosi.
Insomma, entrambe le vetture sembrano avere dei propri punti di forza: la F1-75 pare essere affidabile sotto tutti i punti di vista, mentre la RB18 ha mostrato una indiscutibile velocità sul rettilineo (a parer mio e sono certa che in molti concorderanno, nella fattispecie questo dettaglio è emerso in maniera lampante nelle battute finali dello scorso gran premio, cioè durante l’accesa bagarre Leclerc–Verstappen).
Sicuramente non sono stata l’unica a notare questo dettaglio: il fatto che Max sia riuscito letteralmente a bruciare Charles chiudendo quel decisivo sorpasso, ha dato palese prova che la Rossa proprio non ne aveva per far più di così, mentre al contrario il Toro in quel frangente ha potuto sfoggiare il meglio di sé.
Tuttavia questa promettente velocità ha sollevato qualche dubbio: in particolare Jarno Trulli, pilota italiano di F1 classe 1974, si dice parecchio sospettoso in proposito. A suo avviso infatti, se l’attuale campione del mondo in carica è riuscito a conquistare la vittoria, è stato solo ed esclusivamente grazie a questo vantaggio in rettilineo, cosa che chiaramente la Ferrari non aveva affatto.
Ed anzi, arriva addirittura a considerare che dovrebbero essere gli altri team a porsi qualche domanda sul perché la RedBull sia così esageratamente veloce rispetto a tutte le altre monoposto in griglia (anche e soprattutto perché in quella circostanza erano proprio le due vetture migliori a scontrarsi, dunque tutt’altro che una lotta impari).
In ogni caso, quella di Trulli è un’esortazione ad indagare basata solo su mere osservazioni, poiché di fatto non è stato mosso un dito in proposito: personalmente non credo ci sia ancora nulla di cui preoccuparsi, ma qualora eventualmente dovessero essere scoperti risvolti “inadeguati”, sono certa che nel corso del lungo mondiale (ancora 21 tappe da disputare) avranno modo di venire a galla.
F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing