F1 – E’ uno scorcio di mondiale entusiasmante, c’è poco da aggiungere a riguardo. Ferrari e Red Bull stanno dando vita ad uno spettacolo che quasi riesce ad oscurare tutto il resto. Le rispettive vetture sono molto vicine nelle prestazioni tanto che, se potessimo cancellare il ritiro di Verstappen a Sakhir, parleremmo di un totale appaiamento nella classifica piloti tra l’olandese e il Charles Leclerc.
La RB18 e la F1-75 sono macchine concettualmente diverse, ovviamente nei limiti di un regolamento tecnico abbastanza incatenante, che arrivano ad avere performance praticamente identiche. Gli ingegneri di Milton Keynes e quelli di Maranello hanno seguito filosofie contrastanti: i primi hanno puntato su un’auto dalla massima efficienza che si esalta nei tratti veloci.
I secondi hanno basato il concetto aerodinamico su un carico abbondante a cui fa da corredo una trazione spaventosa favorita da un motore tornato ad svettare nel rapporto coppia-potenza e su un sistema sospensivo che riesce a far scaricare a terra in maniera efficace la cavalleria.
Lanciarsi ora in previsioni di lunghissimo periodo sarebbe un esercizio spericolato dal quale ben volentieri ci chiamiamo fuori. Dopo due gare, una delle quali sviluppatasi su un tracciato profondamente anomalo, è impossibile definire che precisione i valori.
Anche perché, all’alba di una rivoluzione regolamentare che da poco i tecnici stanno maneggiando, la partita si giocherà sul campo della capacità di progressione delle singole equipe. Competenze che potrebbero addirittura e clamorosamente rimettere nei giochi chi oggi è calato nello scomodo ruolo dello spettatore non pagante. Leggasi Mercedes (qui per approfondire il momento della Stella a Tre Punte).
Adrian Newey lo sa. Ne ha viste tante nella sua lunghissima e vincente carriera in F1. Proprio del tema update ha voluto esprimersi subito dopo la tenzone sportiva del Corniche Street Circuit che ha visto il suo pilota uscire vincitore: “Abbiamo assistito al duello tra noi e la Rossa in Bahrain. Ora si è presentato anche qui a Jeddah. La F1-75 e la RB18 sono molto vicine in termini di prestazione ed è difficile in questo momento indicare quale scuderia è la più veloce“.
Alla scontata fotografia di questa fase della stagione segue quello che è il concetto chiave che è stato espresso a più riprese anche dai legislatori del motorsport: “Penso che sarà una guerra di sviluppi. Oltretutto, con il budget cap, dovremo essere molto attenti su cosa portare e su quando farlo. Finalmente la nostra stagione è partita dopo la delusione della scorsa settimana”.
In questo confronto diretto individuato dal sessantatreenne ingegnere inglese “fa rumore” l’assenza della Mercedes che, evidentemente, non viene ritenuta essere un competitor capace di incunearsi in una lotta tecnica che al momento la vede in una posizione decisamente debole. Nella comunicazione, si sa, a volte sono più pesanti le cose non dette che i pensieri manifesti.
Tornando alla compagine di Milton Keynes, va sottolineato che, in questo confronto serrato all’ultimo sviluppo che è appena agli albori, uno step evolutivo è già stato portato. Ci riferiamo ovviamente al pacchetto installato nel secondo giorno dei test del Bahrain che ha mostrato una drastica riduzione degli ingombri nell’area del cofano motore. Un update aerodinamico che anticipa quella che sarà la vera sfida che gli ingegneri britannici dovranno vincere: far dimagrire la RB18.
La vettura è in sovrappeso. Al momento supererebbe di una decina di kilogrammi la massa minima individuata dal regolamento tecnico della F1. Si tratta di stime approssimative perché i team sono molto gelosi di certi numeri sensibili. L’obiettivo è quello di abbassare questa soglia per portare la macchina sottopeso e per poterla zavorrare meglio nella ricerca del più efficace bilanciamento aero-meccanico. Una sfida ardua che potrebbe non essere vinta nell’arco di una sola stagione.
Newey non a caso si riferisce al budget cap. Il regolamento finanziario è piuttosto stringente e non dà molto margine di manovra soprattutto a squadre che hanno apparati gestionali di una certa grandezza e complessità. Inoltre, Red Bull deve far fronte anche alle limitazioni che arrivano sul versante tecnico che “puniscono” le scuderie più avanti in classifica costruttori.
La Ferrari, che non è esente da queste problematiche, al momento non si è mossa ancora nella guerra tattica agli sviluppi. Tranne un paio di diverse configurazioni del fondo, per ora ha presentato solo adeguamenti alari alle diverse conformazioni delle piste incontrate. Ecco che potrebbe avere più margine di manovra in un duello che, nel lungo periodo, potrebbe contare più di quello tra i piloti.