martedì, Novembre 5, 2024

Gp Jeddah 2022 Fp3/Analisi on board Ferrari F1-75: studio sul set-up per puntare alla pole

La terza sessione di prove libere di F1 a Jeddah sta per iniziare. Tanti i temi caldi in casa Ferrari, con le monoposto del Cavallino Rampante impegnate nel verificare il lavoro svolto durante la notte al simulatore. Il deficit relativo alla mancanza delle prove high fuel non preoccupa i tecnici della rossa. Ne abbiamo parlato attraverso un scritto fruibile a questo link. L’obbiettivo dei tecnici italiani resta sempre il medesimo: dimostrare che il progetto F1-75 è vincente. Per farlo, si attendono conferme nella giornata odierna.

Prendendo in esame la nostra telemetria relativa ai giri push effettuati durante la seconda sessione di prove libere, notiamo un paio di discrepanze nette osservando la curva prestazionale. Anzi tutto, pero’, dobbiamo ricordare che Sainz ha ottenuto il suo miglior riscontro cronometrico con gli pneumatici Medium. Altra considerazione importante prima di commentare il grafico, riguarda il set-up utilizzato dagli alfieri della rossa.

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confronto telemetrico tra Charles Leclerc e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) sul giro push nelle Fp2 a Jeddah

Come sempre Charles Leclerc ha scelto una configurazione più scarica, in grado di offrire una maggior velocità sui rettifili. Al netto delle osservazioni d’apertura doverose, il monegasco riesce a portare più velocità nella chicane 9-10. Mentre in curva 22, è lo spagnolo ha percorrere il tratto addirittura 10 Km/h più rapido del compagno di squadra.

Tralasciando per un attimo le congetture tecniche, benché la situazione contingente non sia delle più facili dopo l’attacco terroristico a pochi chilometri dal tracciato arabo (clicca qui per saperne di più), i piloti, sebbene scenderanno normalmente in pista, non sono del tutto tranquilli malgrado le rassicurazioni arrivate in giornata. Tuttavia il “carrozzone” deve proseguire il proprio cammino spinto dal dio denaro.

Quando mancano pochi minuti all’inizio delle Fp3, vale la pena ricordare che oggi, visto l’orario nel quale si svolgerà la sessione, le condizioni del circuito non saranno del tutto indicative in relazione alla qualifica. Stesso discorso per la gara. Ciononostante, la pletora di dati raccolti sarà senz’altro utile per studiare il comportamento delle vetture.

Effettuati i consueti check a propulsore, parte ibrida, trasmissione e freni, le due monoposto modenesi sono pronte a scendere in pista. Lo fanno ora entrambe con le mescole Soft. Parte il primo giro push per i ferraristi con la consapevolezza che, rispetto a venerdì, il vento soffia dal quadrante sud ovest in maniera più decisa. Al momento le mappature del motore Ferrari restano blande.

Arriva il primo commento tecnico da parte di Marcos. Lo spagnolo fa sapere a Charles che deve migliorare il rendimento in curva 1-2-5-6-7-8. Inoltre, mettendo a confronto la tornata con quella di Carlos, sostiene che la numero 16 ha perso 3 decimi nel primo settore, mentre ha goduto di un rendimento maggiore nel resto della pista. Si passa ora alla posizione 10 sul manettino dell’Ers, prima di lanciarsi nuovamente.

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il monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) durante il primo run nelle Fp3 di JEddah

Dalle primissime impressioni la F1-75 sembra fornire un handling soddisfacente, malgrado gli alfieri della rossa non abbiamo sfruttato al massimo le potenzialità della monoposto nella configurazione attuale. Si torna ora ai box per effettuare una prova di partenza alla fine della pit lane. Il Drs resterà chiuso per tutto il giro per simulare l’in-lap durante la gara.

Nota a margine che riguarda Leclerc. Il suo ingegnere di pista commenta la posizione di arresto perfetta sulla piazzola davanti ai box, spesso tallone d’Achille del “primo cittadino di Monaco“. Nel mentre Carlos ha effettuato una tornata in più realizzando un paio di test sulla parte ibrida del V6 italiano. Attualmente entrambe le rosse sono dentro il garage.

Facendo memoria sulla giornata di ieri, pare che il sovrasterzo sofferto in talune circostanze sia scomparso. A tal proposito, risulta scontato ricordare come la fiducia dei ferraristi data dall’asseto risulti fondamentale per sfruttare appieno la pista che, ricordiamo, comprende la vicinanza dei muretti. Da quello che mi sembra di aver carpito dagli on board, nel secondo run le auto italiane avranno una configurazione di carico all’anteriore leggermente differente.

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lo spagnolo Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) in azione durante le Fp3 di Jeddah

Si torna in pista con Charles. La numero 16 monta un treno di scrub soft. Arriva subito una practice start alla fine della pit lane per poi effettuare un ulteriore passaggio nella corsia box. Due minuti più tardi, lo stesso programma viene messo in pratica da Sainz. In questa fase di approccio si utilizza il K1 a piena potenza sino a curva 13.

Si passa ora a Engine 1 (ICE), per raccogliere info decisamene più probanti. Un solo giro e si torna ad una modalità sull’endotermico più banda, Engine 4, mappatura mediamente usata in gara. Sulla numero 55 si nota ancora, come ieri, un leggero effetto porpoising nel settore centrale. Le prove high fuel mancanti sono ora in atto. L’atteggiamento delle rosse pare buono a livello di bilancio.

Interessante notare come i riferimenti sui lap time vengano dati ad entrambi i pioti, messi al corrente del ritmo del proprio compagno. Carlos in questo momento sembra un pelo più in difficoltà. L’iberico parla addirittura di un leggero graining sull’asse anteriore. Sulla radio di Leclerc, invece, si disquisisce sul tema gomme. Marcos chiede un tyre saving in curva 6, 14 e 23, mentre Sainz si lamenta di un leggero disequilibrio di temperatura sull’anteriore sinistra e torna ai box. Una tornata più tardi lo segue il monegasco.

Questo secondo run ha portato alla luce la necessità di amministrare i compound. Benché l’handling sia parso pulito, l’attuale set-up non sembra ancora perfetto in relazione agli pneumatici. Ulteriori cambi sono in vista per centrare la configurazione ottimale.

Ancora una volta in pista con Charles, in questo caso con le Soft nuove di trinca. Si prepara il giro push dopo un ritocco all’anteriore. Il madrileño segue il compagno e prende la via del circuito. Pirelli a banda rossa nuove anche per lui. Giro abbastanza pulito per il monegasco. Ciononostante Leclerc paga un gap di 1 decimo nel secondo e terzo settore rispetto a Verstappen. Si è notato, infatti, una leggera difficoltà nel prendere l’apice in curva 13 e 27.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) nell’ultima fase delle Fp2 a Jeddah

Scatta un ulteriore provvedimento sulla numero 16. Il ferrarista chiede un cambio di carico all’avantreno: “minus 2” per scaricare la monoposto. Marcos, inoltre, chiede di portare più velocità alla 1. Al controre Sainz sembra più soddisfatto del balance e non chiede modifiche, malgrado debba migliorare necessariamente la prestazione in curva 16 e 17.

Chiusa l’ultima tornata per Leclerc si passa alla modalità slow, effettuando una correzione sull’elettronica agendo sul manettino del Multifunction: “Bravo 00 ON“. Si procede ora con le consuete prove di partenza sulla grigia, approfittando per realizzare un paio di constant speed. L’overboost K2 si mantiene sino a curva 14. Buono lo stacco per Charles sulla parte sinistra, ottimo per Carlos sulla destra.

La terza sessione di prove libere è terminata. Possiamo definire buoni i riscontri cronometrici, considerando che il set-up non è ancora del tutto perfetto. A livello propulsivo il muretto box ha concesso mappature medie senza cercare la prestazione. La voglia di “mascherare” il rendimento si palesa anche a Jeddah.

Senza dubbio nelle prossime ora in avvicinamento alla qualifica ci sarà del lavoro da svolgere. Al netto delle sensazioni emerse durante le Fp3, supportati dai feedback raccolti dai piloti, se gli ingegneri di Maranello raggiungeranno la quadra sull’assetto, la possibilità di lottare per la pole pare nuovamente possibile.


F1-Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: Scuderia Ferrari

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