La rivoluzione è arrivata! La stagione di F1 2022 inizia con una clamorosa doppietta Ferrari, con la F1-75 unica in grado di convincere tra i top team sia a livello prestazionale che di affidabilità. Il lungo digiuno ha aumentato la fame degli uomini di Maranello, che non hanno sbagliato nulla nella prima uscita stagionale. Leclerc si presenterà infatti a Jeddah da leader del campionato, novità assoluta per il monegasco, con il bottino pieno di 26 punti. L’hat-trick ottenuto tradisce però la combattività di Verstappen, unico a mettere concretamente i bastoni fra le ruote ai sogni di gloria dei tifosi.
Il campione del mondo in carica si conferma l’uomo da battere, grazie ad una velocità neanche minimamente paragonabile a quella mostrata dal compagno di squadra messicano, mai veramente in lotta per il podio fino al ritiro dell’olandese. Il duello tra i due protagonisti tra il giro 17 e 19 è il perfetto biglietto da visita per una stagione che si preannuncia spettacolare almeno quanto la precedente. A tradire la Red Bull è stata però l’affidabilità, che ha lasciato a piedi entrambi i piloti negli ultimissimi chilometri.
I motori ex Honda, ora Red Bull Powertrains, sono stati in assoluto i più veloci nelle misurazioni degli speed trap, eppure 3 vetture su 4 non hanno visto la bandiera a scacchi. Nonostante un rinnovato supporto dei tecnici giapponesi insomma, non parte col migliore degli auspici l’avventura degli austriaci nella gestione delle Power Unit, con Verstappen e Perez a zero punti al termine di una gara che li ha visti stabilmente nelle prime quattro posizioni.
Viceversa, il nuovo corso ha portato al ritorno del “motorone” Ferrari, quello in grado di fare la differenza in stile 2019, come testimoniato dalla super performance di Haas e Alfa Romeo, rispettivamente quinta e sesta all’arrivo con Magnussen e Bottas. Fun fact: l’unica vettura motorizzata Ferrari fuori dai punti è stata quella di Mick Schumacher, laddove persino il cinese Zhou è riuscito a portare a casa un punticino al debutto assoluto. Complessivamente insomma, il primo weekend di gara ha rispettato la maggior parte delle aspettative, come da indicazioni generali dei test di cui scrivevo la scorsa settimana.
La Mercedes è apparsa effettivamente in difficoltà, anche se meno lontana dalla vetta di quanto si poteva ipotizzare, confermando dunque la loro tendenza al sandbagging durante i test. Hamilton come al solito ci ha messo una pezza, riuscendo a tenersi dietro Russell senza difficoltà e ad ottenere un podio insperato. A stupire però in negativo è stata la performance generale dei motorizzati Mercedes.
Gli ultimi 6 classificati in gara sono infatti i tre team clienti della stella a tre punte, con le frecce d’argento uniche a punti tra le vetture dotate della Power Unit di Stoccarda. Volendo esagerare un giudizio che potrà essere confermato soltanto nelle prossime settimane, sembra essersi totalmente ribaltato l’ordine delle forze in campo a livello motoristico, con la Mercedes fanalino di coda in termini di potenza pura.
Emblematica a riguardo la situazione McLaren, passata inspiegabilmente dalle stelle alle stalle nel giro di poche settimane, con Norris e Ricciardo inermi davanti alla pochezza del mezzo a loro disposizione. Altrettanto triste la situazione in casa Alpine, con Alonso che si troverà davanti all’ennesima stagione in cui dovrà combattere col coltello tra i denti per prendere punti con un catorcio da metà classifica, a meno di inaspettati sviluppi.
A proposito di campioni decaduti, meglio non andrà a Vettel al rientro dalla pausa covid, anzi. Se a questo aggiungiamo quanto abbiamo vissuto con il finale di carriera di Raikkonen, viene davvero da domandarsi se agli ex campioni del mondo non converrebbe piuttosto scambiare un ruolo da comparsa in guerra per un ruolo da protagonista in gabbia.
F1-Autore: Marco Santini
Foto: Mercedes AMG F1 Team – Scuderia Ferrari – McLaren