lunedì, Novembre 18, 2024

Gp Jeddah 2022 Gara/Analisi on board Mercedes – Red Bull. Max è tornato, Mercedes pasticcia con Hamilton

Con l’immagine della Red Bull ferma nella piazzola del vincitore si chiude la nostra cronaca.

Festeggiamenti di rito per l’olandese che chiede del compagno di squadra dicendosi dispiaciuto perchè voleva un 1-2

Max taglia il traguardo per primo con un ultimo settore record!

Final lap” avvisa l’ingegnere italiano. Che poi comunica la doppia gialla nella 9-10.

C’è una bandiera gialla nel settore uno che fa il gioco di Verstappen.

Max guarda compulsivamente negli specchi. La Ferrari ha DRS ma per ora l’extra speed della RB18 aiuta il campione del mondo in carica.

‘olandese chiede il gap “Point eight” dice Lambiase che ribadisce “fuel free

Stavolta il giochetto di rallentare non riesce a Leclerc. Verstappen lo uccella e prende la prima posizione.

Fase di totale silenzio a bordo della n°1. Max sto lanciando l’ultimo assalto alla vetta. Lambiase rompe il mutismo solo per dire che mancano cinque giri.

Nel frattempo Verstappen e Leclerc iniziano a duellare come in Bahrain. Max passa, Ma Charles restituisce il favore e lo ripassa sul rettilineo.

L’inglese precipita in dodicesima posizione. Perde anche la posizione su Magnussen.

Rientra la VSC. Chiamano Lewis che monta media nuova.

La pit lane è chiusa per permettere agli addetti di togliere la vettura di Ricciardo. Lewis chiede furiosamente se il semaforo è ancora rosso. Deve fare un altro giro con gomme che comunque reputa buone.

VSC. Bono chiama ma Hamilton dice “It’s too late”.

Si ferma anche la McLaren di Ricciardo. La vettura è ferma pochi metri prima dell’ingresso della pit lane. Per ora è solo bandiera gialla.

Ritorniamo nell’abitacolo della vettura 44 visto che in cima le posizione i sono sedimentate. Lewis chiede il gap dal pilota che lo segue. Bono avvisa che sono sei i secondi su Alonso che, subito dopo, deve fermarsi per problemi alla sua vettura. Hamilton viene avvisato della cosa.

Lambiase avvisa che sia Hamilton che Magnussen sono con le gomme hard di inizio gara e che stanno ottenendo settori green. Siamo al giro 33. L’indicazione è mirata ad avvisare che, salvo imprevisti, nessun’altra sosta è prevista.

“STRAT3” al giro 31. Il distacco resta invariato. Leclerc ha nel T1 la sua roccaforte. A Verstappen quel tratto di pista resta piuttosto indigesto.

Nel mezzo del tentativo di recupero di Verstappen, Lambiase si apre in radio e dice “Try to improve the management“. E subito dopo l’avviso che mancano 20 giri e che Hamilton ha fatto 30 giri con la hard. Segno che questa gomma può arrivare alla fine. Se così fosse il sorpasso dovrebbe necessariamente arrivare in pista.

Ritorniamo nella parti nobili della classifica. Max Verstappen prova a chiudere il gap per andare in zona DRS ma la reazione della Ferrari n°16 è immediata: illumina di viola i settori 2 e 3 e sventa il tentativo dell’olandese che, al passaggio 28, accusa un ritardo di 1,7 secondi

Nel passaggio successivo, il n°24, il britannico ha la meglio in fondo al rettilineo di partenza. Stavolta la Haas non può replicare. Hamilton è sesto e vede il suo compagno a 4.7 secondi. Ovviamente la W13 n°44 deve ancora fermarsi. Cosa che probabilmente non arriverà presto perché Lewis si apre in radio e dice “Tyres are good“.

Ritorniamo un attimo più indietro per vedere cosa accade sulla vettura di Hamilton. L’inglese non ha sostituito il suo treno di hard e e segue da presso Magnussen anch’egli con le gomme del via. Bono avvisa che è possibile aprire il DRS. Ma la Haas è molto veloce. Lewis riesce a passare, ma il danese replica immediatamente e si riprende la posizione.

Max si apre in radio e si lamenta dell’episodio precedente. “Mi ha spinto sulla linea”

Poco prima della ripartenza Leclerc, nell’approccio di Curva 27 stringe molto l’olandese verso l’esterno. Manovra lecita ma dura. Max non demorde e prova a sorprenderlo in fondo al rettilineo ma la trazione della F1-75 è micidiale e l’olandese nulla può

Arriva la comunicazione che la Safety rientra in questo giro (19). Viene comandato “recharge off”. Segnale che Max è libero di aggredire al restart.

“Good job on the front brakes” sentenzia Lambiase. Le temperature sono rientrate nella norma. Perdura lo stato di SC.

Nei giri dietro la vettura di sicurezza Lambiase comunica prima STRAT5 e poi ammonisce di raffreddare i freni anteriori. L’olandese prende un piccolissimo margine da Leclerc ed evita di frenare troppo vicino ai suoi scarichi.

A questo punto ci spostiamo sulla vettura del campione del mondo per vedere cosa accade nella ripartenza.

Viene deliberata ora la Safety Car per rimuovere la vettura di Latifi andata a muro. Sfortunatissimo il messicano che perde di colpo due posizioni. Ora è terzo alle spalle di Verstappen e di Leclerc che prende la testa della corsa.

Ci spostiamo rapidamente in vetta alla classifica. Perez è il primo a fermarsi là davanti. Monta gomma hard. Il suo ingegnere comanda STRAT6 e ammonisce che si troverà ingaggiato con Russell. Seguiamo questa fase. Deliberata VSC!

L’attacco arriva sul rettilineo principale. Poco può fare l’Alpha Tauri sprovvista di DRS. Hamilton è nei punti e mette nel mirino Magnussen il cui ritmo è più alto rispetto alla W13 che si comporta bene via via che i serbatoi si svuotano.

Nonostante il fuel saving Lewis va subito in zona DRS su un Gasly in crisi evidente di gomme.

Bastano due giri di studio a Hamilton per aver la meglio di Norris, all’ingresso del tornantone 27. Bono si affretta ad avvisare che ora è in P11 e che la macchina davanti è quella di Gasly a tre secondi. Il gap viene colmato molto rapidamente: la gomma hard inizia a funzionare bene. Arriva l’indicazione di fare lift and coast.

Nello stesso passaggio, come si nota dalla foto, Ricciardo è ai box. Lewis è in P13. Bono comunica che avanti c’è Stroll senza DRS. L’attacco vincente arriva in Curva 13. Hamilton scala in dodicesima piazza e si mette a caccia di Norris che è un secondo più avanti.

Al giro 8 Bonnington comanda STRAT8

La W13 n°44 non riesce a sfruttare il DRS perché si trova in un trenino di vetture che a loro volta aprono l’ala mobile. Da sottolineare, sia un uscita dalla 13 che dalla 27, il continuo scodare della vettura che denuncia un surriscaldamento delle gomme posteriore di cui l’inglese inizia a lamentarsi.

Da notare come Hamilton approccia curva 13, il tornantino che apre in secondo settore. Rispetto a Ricciardo che lo precede tende a tenere una traiettoria più rotonda.

Andiamo nelle retrovie dove troviamo Lewis Hamilton alle spalle di Ricciardo in 14esima piazza. Lewis si lamenta delle gomme: “No grip on this tyres“.

Al terzo passaggio arriva la comunicazione del DRS aperto. Ma l’olandese non può usarlo perché a 1.5 dal monegasco della Ferrari

Lo spunto dell’ex 3 è ottimale. La vettura non pattina minimamente e la cosa lo mette in condizione di affiancare subito Sainz sul quale ha la meglio in uscita delle prime due curve. Alla fine del primo giro arriva comunicazione di passare su STRAT 6, una mappatura endotermica abbastanza spinta per provare a non perdere terreno da Leclerc che intanto ha aperto un margine di 1.4 secondi.

F1

Per lo start puntiamo lo sguardo sulla RB18 n°1

Partiamo dall’utilizzo delle gomme dei quattro protagonisti che osserveremo: Sergio Perez, Max Verstappen e George Russell partiranno con gomme medie. Lewis Hamilton scatta con pneumatici hard.


F1 – Siamo prossimi allo spegnimento dei semafori rossi che darà il via al Gran Premio dell’Arabia Saudita, atto secondo del campionato di Formula Uno 2022. Le nostre osservate speciali arrivano all’appuntamento in uno stato di forma diametralmente opposto. Da un lato abbiamo Red Bull che capitalizza al massimo un giro da masterclass di Sergio Perez che ottiene una pole inattesa che molti si aspettavano essere di Max Verstappen che chiude con un quarto posto non proprio soddisfacente.

La scuderia di Milton Keynes ha puntato tutto su un assetto particolarmente scarico grazie al quale si sono massimizzate le velocità di punta in fondo alle rette. Un compromesso aerodinamico che in qualifica ha pagato sulla vettura n°11 del messicano che è riuscito a contenere i danni nel primo intertempo con un driving da fuoriclasse per poi scatenare la velocità soprattutto nel T2. Verstappen non è riuscito mai ad essere preciso nei rapidi cambi di direzione del primo intertempo ed è lì che ha perso la pole. Durante le qualifiche si è molto lamentato della gestione termina del compound che potrebbe essere il tallone d’Achille della RB18 che paga qualche punto percentuale di downforce nei riguardi della Ferrari.

A Maranello contato di avere la meglio sfruttando la durata delle gomme perché, in termini di velocità massime, non sarà facile avere la meglio dei due alfieri della Red Bull. Problemi che vorrebbe avere la Mercedes che invece si trova a battagliare con ben altre difficoltà. Russell, sesto in griglia, cercherà di limitare i problemi provando a non allontanarsi troppo dal gruppetto di testa pronto a cogliere ogni occasione che un GP rocambolesco come quello di Jeddah può offrire.

Diversa – e più complessa – è la situazione in cui versa Lewis Hamilton sulla cui vettura, ieri, hanno provato un azzardo di setup che non ha pagato (leggi qui per saperne di più). Il britannico, dopo valutazioni notturne, ha deciso di partire comunque dalla griglia (in quindicesima piazza stante l’assenza di Mick Schumacher, nda) rinunciando alla possibilità di operare un’altra rivoluzione nell’assetto. Evidentemente si pensa che le difficoltà di ieri possano essere superate. Considerando le velocità di punta espresse dalla W13 il GP si annuncia molto complesso. Unica speranza è il passo gara mostrato venerdì pomeriggio durante le FP2 con gomma media. I riscontri cronometrici erano stati piuttosto incoraggianti. Magari qualche Safety Car “amica” potrebbe dare una mano al vicecampione nella sua rimonta verso la zona punti.


F1-Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1TV

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