F1. La stagione 2022 sta prendendo via via sempre più forma. Dopo la prima sessione di tre giorni dei test invernali che si è disputata al Circuit de Barcelona-Catalunya, le monoposto scenderanno in pista domani per la seconda sessione delle prove pre-season presso il Sakhir International Circuit. Il tracciato situato in Bahrain sarà un banco di prova fondamentale sia per i piloti sia per le scuderie dato che sarà teatro della prima tappa stagionale in programma il prossimo 20 marzo.
Le prima tre giorni di prove che si è svolta sulla pista catalana ha denotato come la Ferrari abbia iniziato col piede giusto l’annata. La F1-75 è stata la monoposto che ha percorso il maggior numero di giri e, conseguentemente, quella col chilometraggio più elevato, senza intoppi e risultando molto consistente nei crono sul giro. Tuttavia, essendo all’alba di una nuova era dal punto di vista tecnico e soprattutto non essendo a conoscenza né dei quantitativi di carburante né delle mappature motore e ERS utilizzate, è bene sottolineare come sia tutto da prendere con le pinze in attesa di un quadro più chiaro già dai riscontri provenienti dal Bahrain.
Se, restando nel campo delle ipotesi, la Ferrari F1-75 dovesse rivelarsi una monoposto da mondiale, Charles Leclerc e Carlos Sainz potrebbero essere due piloti in grado di lottare per vincerlo il titolo? Quello dei piloti, con ogni probabilità, è l’ultimo dei dubbi della Scuderia di Maranello. Tuttavia, per capire se uno dei due possa riportare l’iride a Maranello dopo quindici anni (l’ultimo a riuscirci fu Kimi Raikkonen nel 2007, nda) bisogna analizzare il loro percorso e la loro crescita da quando hanno debuttato in F1.
Il monegasco è arrivato in Formula Uno dopo aver vinto la GP3 nel 2016 e la F2 nel 2017 con una stagione sontuosa. Cresciuto nella Ferrari Driver Academy, Leclerc ha debuttato in F1 nel 2018 al volante della Sauber C39. Dopo un rodaggio iniziale nelle prime tre tappe, a Baku ha colto la sesta posizione finale che gli ha dato uno slancio notevole dal punto di vista psicologico. Con la progressione tecnica avuta dalla monoposto italo-svizzera nell’ultimo scorcio della stagione, il 24enne di Monaco è stato autore di qualifiche e gare di rilievo a Sochi, San Paolo e Abu Dhabi.
Il positivo debutto con l’Alfa Romeo gli ha aperto le porte per il passaggio alla Ferrari dalla stagione 2019. Ad attenderlo vi era il confronto con il tetra campione del mondo Sebastian Vettel. La prima annata al volante della Rossa è decisamente positiva: 7 pole position, 2 vittorie a Spa-Francorchamps e Monza e 9 podi. Oltretutto, il monegasco riesce a battere il pluri-iridato tedesco nel confronto diretto tra compagni di squadra. La vittoria ottenuta a Monza ha denotato come Leclerc sia in grado di reggere la pressione: per svariati giri si è difeso dalla dominante Mercedes di Lewis Hamilton che lo seguiva come un’ombra.
Nel 2020 la musica cambia in negativo. La SF1000 si rivela una vettura poco competitiva, soprattutto per il fatto che la PU 065 aveva svariati cavalli di potenza in meno rispetto alla antecedente PU 064 per via dell’accordo riservato con la FIA. Nonostante l’handicap dal punto di vista motoristico, Leclerc si mette in mostra con qualifiche superlative come nella doppia di Silverstone, Nurburgring e Portimao. Ottiene due podi: uno alla prima in gara, in Austria, e l’altro in Gran Bretagna.
La passata stagione ha visto la Ferrari essere maggiormente competitiva con la SF21 che ha quanto meno riportato la Scuderia di Maranello ai piani alti della classifica pur essendo nettamente inferiore alla Red Bull e alla Mercedes. Leclerc coglie due pole position, a Monaco ed a Baku, ed un solo podio a Silverstone dove chiude secondo a causa del sorpasso vincente di Hamilton al penultimo giro. Nella gara di casa di Montecarlo non riesce a prendere il via a causa di un problema al cambio nel giro che porta in griglia di partenza, probabilmente dovuto all’errore che lo ha portato contro le barriere nel secondo tentativo nel Q3.
Nel 2021, il Cavallino Rampante ha affiancato Carlos Sainz al monegasco. L’iberico si laurea campione nella Formula Renault 2.0 NEC nel 2011 e nella Formula V8 3.5 nel 2014. Prodotto della Red Bull Junior Program, debutta in F1 nel 2015 al volante della Toro Rosso STR10 e ha come compagno di squadra Max Verstappen. Nell’arco dell’annata lo spagnolo è attanagliato da diversi problemi tecnici che gli consentono di accumulare solamente 18 punti.
Nel seguenti due anni, sempre presso la scuderia di Faenza, riesce a mettersi maggiormente in luce con alcuni risultati di spicco che gli aprono le porte per il passaggio alla Renault dal GP USA 2017. Con il costruttore francese disputa la stagione 2018, nella quale esce sconfitto dal confronto diretto col compagno di squadra di Nico Hulkenberg, per poi passare dall’annata seguente alla McLaren.
Nel biennio col team di Woking, Sainz è protagonista di una crescita esponenziale. Nonostante sia affiancato da Lando Norris, uno dei prospetti più interessanti del panorama automobilistico del motorsport, il madrileno fa della consistenza di rendimento, sia in qualifica sia in gara, il suo punto di forza. Prima dell’inizio della stagione 2020, viene ingaggiato per l’anno successivo dalla Ferrari. L’annuncio con un mondiale ancora da disputare non mina la concentrazione dell’iberico, anzi. Dopo un 2019 oltre le aspettative, l’annata seguente è ancor migliore e lo porta a sfiorare la vittoria nel GP d’Italia. Chiude ambedue i mondiali con la McLaren in sesta posizione nella classifica piloti battendo Norris.
La Ferrari punta anche sulla consistenza del 27enne di Madrid per risalire la china nel 2021 e la scelta viene ampiamente ripagata. Nonostante qualche errore, così come il suo compagno nel tentativo di entrambi di andare oltre le possibilità della monoposto, Carlos chiude l’anno con quattro podi, ottenuti a Monaco, Ungheria, Russia e Abu Dhabi. Oltre, ovviamente, al quinto posto nel mondiale piloti battendo la concorrenza interna del team-mate.
Traendo le conclusioni, dal mio punto di vista, ambedue gli alfieri della Scuderia di Maranello hanno il potenziale tecnico e la maturità per competere per il titolo iridato nel caso in cui la F1-75 dovesse essere una monoposto da titolo, il condizionale è d’obbligo.
Leclerc ha una spiccata velocità sul giro secco ed è in grado di tirare fuori in coniglio dal cilindro nel momento clou. Nell’ultimo biennio ha compiuto un notevole passo avanti sulla gestione degli pneumatici, quello che era il suo punto debole all’inizio della sua esperienza in F1. Nel corpo a corpo è solido, sia quando deve difendere che quando deve attaccare gettando il cuore oltre l’ostacolo.
Sainz, invece, ha una guida molto pulita, è consistente sia sul passo gara sia nel massimizzare il risultato ogni fine settimana, aspetto ancor più cruciale in una stagione con 23 GP. I piloti ci sono e hanno fame agonistica, non resta che vedere quale sarà il livello di competitività della F1-75.
F1-Autore: Dennis Ciracì – @dennycira
Foto: F1, Scuderia Ferrari, McLaren