lunedì, Novembre 18, 2024

Mercedes W13/test Bahrain: l’interpretazione regolamentare creativa che necessita di tempo per brillare

F1– E’ stato il leitmotiv che ha caratterizzato i giorni trascorsi dalla fine dei test di Barcellona ad oggi: più o meno tutti, tra tifosi ed addetti ai lavori, si domandavano come si sarebbe presentata in Bahrain la Mercedes W13. Troppi erano i rumors che volevano la creatura di Mike Elliott pesantemente rivista rispetto al modello che aveva ben figurato tra i cordoli del Montmelò. Ebbene, le attese non sono state tradite.

La grigia monoposto, caratterizzata da soluzioni aerodinamiche estreme, ha di colpo fatto sembrare vecchie quelle vetture che ci avevano fatto strabuzzare gli occhi due settimane fa. Dal punto di vista squisitamente tecnico, Mercedes non smette di stupire. La pletora di trofei incamerati negli ultimi sette anni non appaga la sete di vittoria degli anglo-tedeschi. Lo dimostra l’impegno maniacale profuso dai tecnici di Brackley nella loro interpretazione peculiare dei regolamento 2022.

Durante la prima giornata dei pre-season test in Bahrain, i grigi hanno presentato quella che possiamo definire una vera e propria versione “B” della già promettente W13. La vettura è stata posta sotto la nostre lente d’ingrandimento in un focus dedicato che potete consultare su FormulaUnoAnalisiTecnica al seguente link: clicca qui per saperne di più.

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Dettaglio delle pance della Mercedes W13

Concentriamoci ora sul rendimento in pista della macchina che al mattino è stata affidata a Lewis Hamilton che l’ha poi lasciata nelle mani di George Russell per le quattro ore pomeridiane. La Freccia d’Argento ha tutto sommato ben impressionato malgrado qualche problemino legato all’assetto. La nuova configurazione necessità di tempo per funzionare al meglio, pare logico.

Grazie alla potenza della rinomata power unit tedesca, la possibilità di caricare le ali per accrescere la spinta verticale è un fatto concreto e sembra, al momento, la filosofia progettuale intrapresa dagli ingegneri di Brackley. Durante la mattinata abbiamo osservato una vettura scorbutica e difficile da domare: nervosa in frenata e tendenzialmente scomposta quando si apriva il gas dopo aver toccato il punto di corda. Il lavoro dei tecnici e del vicecampione del mondo si è concentrato prettamente sulla raccolta dati per produrre assetti più efficaci. Fattore che nel pomeriggio ha generato un cambio di tendenza netto. 

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Lewis Hamilton, Mercedes W13 test Bahrain

Cerchiamo di scendere nello specifico provando a descrivere l’evoluzione comportamentale di una vettura che potremmo definire “deviante” rispetto alla concorrenza. Quella spiccata difficoltà riscontrata nelle prime ore di attività nella fase di accelerazione è scomparsa, lasciando spazio a traiettorie disegnate con più garbo. Caratteristiche supportate dalla spinta notevole dal V6 turbo prodotto a Brixworth che, in ogni caso, ha girato su mappature di ibrido e di endotermico piuttosto basse. Cosa a cui si abbinavano cambiate molto “morbide” come si è potuto ascoltare drizzando le orecchie.

In fase di frenata qualche bloccaggio di troppo ha inasprito la guida. Tuttavia, come ha dichiarato il boss di Pirelli Mario Isola le cui dichiarazioni potete trovare nella review di giornata (clicca qui), questo elemento era atteso considerando la particolarità delle nuove vetture. Il manager milanese sostiene che un po’ tutti i piloti dovranno convivere con tale effetto e solo la loro bravura li farà adattare al “nuovo handling” per diminuire al minimo tale grattacapo.

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Mercedes W13 PU

Resta un fastidioso pompaggio aerodinamico che ha accompagnato Mercedes nell’arco delle due sessioni, sebbene nelle ore post meridiem le cose siano decisamente migliorare sotto questo profilo. Lo studio al simulatore degli assetti aiuterà a ridurre ai minimi termini questo effetto deleterio.

Nella notte bahrenita, quando tutto apparentemente tace, gli ingegneri della Stella a Tre Punte lavoreranno per presentare, nella seconda giornata che prenderà il via alle 8:00 e che potrete come al solito seguire con la nostra live, diverse soluzioni per limitare ulteriormente un andamento che comunque condiziona il comportamento dinamico di una vettura apparentemente dal grande potenziale ma che ha ancora molto margine da limare. Come d’altro canto le altre “colleghe”.

Dopo la prima giornata di “conoscenza” il lavoro dovrebbe sportarsi sulla compresine delle gomme e sui long run. Nel pomeriggio odierno Russell ha fatto un paio di stint che hanno superato la decida di giri. Entrambi con coperture medium C3. Il passo si è aggirato sull’1.39. Domani si punta a stabilizzare le prestazioni col solito programma high fuel che caratterizza le operazione inverali della compagine campione del mondo. I tempi, al momento, non sono un assillo. Solo sabato si potrebbero provare, come accaduto a Barcellona, i compound più teneri per vedere come la vettura e il cronometro rispondono.


F1-Autori:  
Alessandro Arcari – @berrageiz
Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG F1, Christian Menath

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