F1. La citazione del titolo al Crozza/Binotto è quanto mai attuale. Per la Rossa di Maranello la rincorsa alla vetta potrebbe, condizionale d’obbligo, essere finalmente giunta al termine. E quindi, per l’appunto, “dobbiamo capire”. Dobbiamo capire chi effettivamente ci ha preso in giro durante i test in Bahrain e chi invece ha mostrato il suo oggettivo potenziale. Dobbiamo capire se per la storica scuderia italiana può essere finalmente l’anno buono. Dobbiamo capire dunque se sono corrette le cinque cose che i test sembrano averci lasciato in eredità.
Primo: il campione Verstappen non sembra disposto a rimandare un bis mondiale, fresco di rinnovo milionario a lungo termine. La vettura di Newey ha presentato soluzioni estreme già a Barcellona (clicca qui per l’analisi tecnica) ed ha spiazzato tutti con ulteriori aggiornamenti fino all’ultimo giorno in Bahrain. Il tempo fatto segnare da Max l’ultimo giorno, unito alle facce sorridenti e rilassate di Helmut Marko ai box, sembrano dirla lunga per quanto riguarda le prospettive in avvio di stagione tempi dei bibitari. Impossibile non considerarli i favoriti.
Secondo: i rivali della Mercedes, campioni in carica nei costruttori di F1, sembrano invece essere apparsi un filo più in difficoltà del previsto. Chiaro, non ci facciamo stupire da alcune dichiarazioni di Hamilton e Russell, che suonano francamente come mera pretattica. D’altronde già lo scorso anno la scuderia di tedesca non sembrava in formissima tra le dune del deserto, per poi dimostrarsi in gara in grado di vincere contro i pronostici.
Se lo stile Mercedes porta dunque all’idea di un volersi nascondere ad oltranza facendo sandbagging, va anche detto però che le soluzioni estreme portate da Mercedes (clicca qui per l’analisi tecnica) potrebbero portare a tempi più lunghi in termini di ottimizzazione degli assetti. Soprattutto per quanto riguarda le pance, con questa incredibile versione aggiornata della vettura senza sidepods, risulterebbe naturale un tempo di comprensione più lunghi.
Oltre a non essere arrivati i tempi (sempre che li abbiano cercati) è anche vero che dagli on-board la vettura è sembrata un po’ in difficoltà con bloccaggi frequenti ed un pesante effetto porpoising (il famoso saltellamento causato dall’effetto suolo), ancora lontano dall’essere dominato. Significa che non vedremo la Mercedes lottare per il titolo? Assolutamente no, non è questo il tema, ma non sarei sorpreso dal vedere Hamilton fuori dalla lotta per la vittoria in questo primo weekend di gara.
Terzo: chi ha stupito tutti in positivo fin dalla presentazione finalmente è proprio la Ferrari del prode Binotto. Ci sarà da capire l’effettiva competitività questa domenica, ma la F1-75 oltre che bellissima e con soluzioni innovative come le pance (che nella mia ignoranza tecnica definirei “a vasca”), è sembrata sempre veloce e tra le vetture complessivamente più a posto.
Mattia ha dato otto alla preparazione del suo team (leggi qui le consapevolezze Ferrari), aggiungendo che non si sarebbe accontentato di un secondo posto in questa prima gara. Che si tratti di una riproposizione del duello Leclerc-Verstappen di Spielberg 2019, o di un primo assolo di Sainz, i tifosi di tutto il mondo sembrano poter tornare a sognare una vittoria a distanza di anni.
Quarto: la difficoltà nel decifrare la situazione dell’ultimo “top team”, ovvero la McLaren. Il team papaya è apparso in splendida forma fin da Barcellona, con una vettura basata su linee apparentemente meno estreme dei competitor per il titolo. Ha però ho faticato non poco nella seconda settimana di test, con la preparazione ulteriormente rallentata dall’assenza di Daniel Ricciardo causa positività al COVID-19.
L’australiano tornerà in tempo per il weekend di gara, ma chiaramente sconterà la minor esperienza/chilometraggio sulle vetture basate sui nuovi regolamenti. Appare in ogni caso chiaro che la squadra di Woking non si accontenterà di essere la quarta forza di questo mondiale, dunque un ruolo centrale lo avranno gli sviluppi.
Quinto: l’apparente indecifrabilità della situazione nel midfield. Dove comunque potrebbero non mancare le sorprese: il progetto Alpine ad esempio, con la squadra di Enstone che ha girato prevalentemente con grandi carichi di benzina e che è stata però rallentata nel programma da diversi intoppi di affidabilità. I francesi sembrano però anche tra le squadre che negli ultimi due giorni di test sembrano aver apparentemente risolto l’annoso tema del porpoising.
Permane il dubbio, e scusate il pessimo gioco di parole sullo sporting director di Alpine, che in ogni caso i pronostici della vigilia per la casa francese siano fin troppo ottimistici. E che dunque in realtà la distanza dalla pole position per Fernando Alonso sarà nell’ordine del secondo, più che da prime file.
Da tener d’occhio anche la (presunta) crescita della Haas, con il team americano che ha addirittura rischiato di non essere in griglia tra i ritardi avvenuti nell’arrivo della strumentazione in Bahrain e le questioni economiche legate all’addio con il pilota Nikita Mazepin ed il relativo sponsor russo.
Al netto delle condizioni favorevoli (hanno avuto un extra time per girare la sera tardi, da soli) bisogna però ammettere che i tempi di Magnussen e Schumacher hanno preoccupato diversi competitor, i quali hanno lamentato l’eccessiva somiglianza della vettura in questione con la nuova Ferrari. Per non parlare della crescita della Williams, della competitività di Gasly, di un Aston Martin che sarà orfana di Vettel in questo primo appuntamento stagionale.
Insomma l’interesse per la partenza di questo mondiale, il cosiddetto hype come dicono i giovani sul web, è evidentemente ai massimi storici per la Formula 1 contemporanea. Il finale della stagione 2021, i nuovi regolamenti, il successo del(lo pseudo) documentario Drive To Survive promettono di portare nuova linfa vitale al grande Circus, che si prepara per una partenza col botto.
La mia unica speranza è di non vedere “assoli”. Mi auguro che l’obiettivo della proprietà americana di livellare il campo si dimostri riuscito sul campo, e che nonostante soluzioni tecniche molto diverse tra loro (alleluia!) si possa effettivamente star più facilmente in scia e dunque agevolare i duelli corpo a corpo che tutti aspettiamo.
Buona fortuna a Verstappen, buona fortuna ad Hamilton, buona fortuna alle Ferrari. Che vinca il migliore, stavolta possibilmente senza polemiche.
F1-Autore: Marco Santini
Foto: Mercedes AMG F1 Team – Scuderia Ferrari – Haas