F1 – Alla fine il verdetto è arrivato. Dopo oltre tre mesi dall’epilogo del Gp di Abu Dhabi sono state rese note le disposizioni finali dello Sport Council della FIA circa l’operato di Michael Masi durante gli ultimi giri della gara che ha assegnato il titolo di campione del mondo a Max Verstappen. La nota, pubblicata sul sito dell’ente parigino, non è stata seguita da una conferenza stampa. Un algido testo emanato quando i motori stavano per accendersi per completare il primo turno di qualifiche del GP del Bahrain. Un tempismo che non sorprende perché coerente con la volontà di tenere un profilo basso sulla vicenda che le parti non vogliono evidentemente pubblicizzare più del necessario.
Il documento, andando al sodo, consta in otto punti che hanno un fine preciso al di là del “giuridichese” nel quale è redatto: ribadire la validità della gara di Yas Marina e dunque legittimare il mondiale vinto da Max Versatappen. Un’evidenza che nessuno si è mai sognato di negare nel corso di questi mesi e che la FIA sottolinea con ulteriore forza per ribadire la credibilità di una stagione afflitta da molte polemiche scaturite dall’operato del manager australiano. Altre azioni che non sono state poste al centro del report in questione. Come giusto che sia.
Ciò che interessava leggere, e la cosa è stata decretata senza ombra di dubbio, è che quanto è stato fatto a Yas Marina è frutto di una procedura errata. Ovviamente si è arrivati alla topica per tutta una serie di circostanze che andremo ad evidenziare, ma resta un fatto incontrovertibile: Michael Masi ha sbagliato e questo mette la pietra tombale su certi commenti “in punta di diritto” abbastanza risibili letti nelle ore successive al fatto.
Valutazioni nelle quali si è cercato di sollevare il manager australiano dalle sue responsabilità. Di seguito troverete gli otto punti emanati dall’ente guidato dal presidente Ben Sulayem. Alcuni dei quali saranno oggetto di commento e analisi:
1–La procedura della safety car è stata al centro del dibattito durante l’esercizio di analisi e chiarimento di dettaglio, derivante dall’applicazione di tale procedura al GP di Abu Dhabi 2021, ai sensi degli articoli 48.12 e 48.13 del Regolamento Sportivo della F1.
2–Il Direttore di Gara ha richiamato la safety car nella corsia box senza che avesse completato un giro aggiuntivo come previsto dal Regolamento Sportivo della F1 (art. 48.12).
Osservazione: La nota certifica il primo errore commesso da Masi. La vettura di sicurezza doveva completare un giro aggiuntivo. Un fatto noto, chiaro, manifesto e soprattutto codificato dal corpo normativo.
3–Dall’analisi emergeva che potevano esistere interpretazioni diverse dell’articolo 48.12 e dell’articolo 48.13 del regolamento sportivo di F1 e che ciò avrebbe probabilmente contribuito alla procedura applicata.
Osservazione: Si parla di diverse interpretazioni possibili. Quali sono? Perché il documento non le chiarifica? E perché, soprattutto, nel punto precedente si decreta che la corretta procedura è quella che prevede il completamento di un giro aggiuntivo? Dubbi inevasi che alimentano l’idea di un professionista che ha dato fondo a poteri straordinari invero non concessi nemmeno dal più volte citato articolo 15.3 che sancirebbe un certo grado di discrezionalità del race director nell’esercizio delle sue funzioni. Tale arbitrio, che non può essere infinito, si applica in circostanze anomale. E a Yas Marina di deviante non c’era nulla trattandosi di una normale procedura di rientro dell’auto di sicurezza.
4–Si è inoltre ritenuto che le decisioni riguardanti la Safety Car alla fine del Gran Premio di Abu Dhabi 2021 tengano probabilmente conto delle discussioni precedenti che hanno chiarito la preferenza degli stakeholder della Formula 1 (FIA, Formula 1, Team e Piloti) di terminare le gare in condizioni di bandiera verde piuttosto che dietro una safety car. Quando è sicuro farlo.
Osservazione: un punto di vista, un desiderio e una speranza non possono avere valore di legge. Né dovrebbero andare contro la giurisprudenza recente, peraltro applicata dallo stesso Masi, che voleva l’interruzione della gara e la ripartenza da fermo in analoghe circostanze (Mugello, Imola, Baku, Jeddah i casi assonanti). Se non c’erano i giri necessari per poter deliberare bandiera verde le operazioni, come successo in altre occasioni, potevano e dovevano terminare sotto regime di Safety Car. Applicare i desiderata di Liberty Media, della FIA e di tutti gli altri soggetti coinvolti non può mai equivalere a disattendere i dettami del testo di riferimento. Questo vale in F1, questo vale in qualsiasi altri ordinamento giuridico. Sia esso privato, sia esso pubblico.
5–In combinazione con l’obiettivo di finire in condizioni di gara con bandiera verde applicate per tutta la stagione 2021, il rapporto rileva che il Direttore di Gara ha agito in buona fede e al meglio delle sue conoscenze date le difficili circostanze, riconoscendo in particolare i notevoli limiti di tempo per le decisioni da fare e l’immensa pressione esercitata dalle squadre.
Osservazione: la buona fede, sancita a chiare lettere dal documento in questione, non è mai stata in discussione. Su questa testata si sono sempre tenute ben lontane dal dibattito discutibili teorie del complotto. Risulta altresì chiaro che un sistema credibile ed efficace non possa essere in balia dell’incapacità soggettiva di gestire la pressione. Abu Dhabi ha evidenziato un difetto basilare di grandi proporzioni: mancavano strumenti validi per supportare l’azione del soggetto chiamato a decidere che non può essere in grado di gestire situazioni controverse se non possiede polso, risolutezza e necessario supporto tecnico-giuridico.
6–I risultati del Gran Premio di Abu Dhabi 2021 e del Campionato del Mondo di Formula 1 FIA sono validi, definitivi e non possono essere modificati. In accordo con le regole, la Mercedes ha protestato con i commissari dopo la gara, cercando di cambiare la classifica di gara. Gli steward hanno respinto la protesta e Mercedes ha quindi avuto l’opportunità di appellare tale decisione alla Corte d’Appello Internazionale della FIA. Ma non lo ha fatto. Non ci sono altri meccanismi disponibili nelle regole per modificare la classifica di gara.
Osservazione: Il risultato del mondiale è legittimo anche perché un’eventuale invalidazione dell’ultimo GP non ne avrebbe cambiato l’esito. E’ questo il motivo per il quale il ricorrente Mercedes non è andato avanti nella sua richiesta di revisione. In discussione non c’è il meritato titolo di Verstappen, ma la serie di errori concatenati che hanno portato ad una rimodulazione regolamentare e procedurale che è seguita alla rimozione dai suoi incarichi del principale reo di una condizione che la stessa FIA, più o meno direttamente, ha ammesso essere stata gestita in maniera errata.
7–Il processo di identificazione delle auto doppiate fino ad ora è stato manuale e un errore umano ha portato al fatto che non tutte le auto potevano sdoppiarsi. A causa del fatto che gli interventi manuali generalmente comportano un rischio maggiore di errore umano, è stato sviluppato un software che, d’ora in poi, automatizza la comunicazione della lista delle vetture che devono sbloccare da sole. Inoltre, il Regolamento Sportivo della F1 2022 è stato recentemente aggiornato per chiarire che “tutte” le vetture e non “qualsiasi” auto devono essere autorizzate a sbloccare da sole.
Osservazione: Si formalizza senza possibilità di diversa interpretazione che far sdoppiare le sole auto presenti tra il leader Lewis Hamilton e l’inseguitore Max Verstappen è stato un errore ciclopico. Con buona pace di quelle scricchiolanti difese d’ufficio – faziose per la maggior parte – che intendevano sollevare il dirigente australiano dalle sue responsabilità. Ma l’inchiesta FIA è manchevole in questo punto: perché Masi ha operato in maniera così irrituale? Un interrogativo che resterà inevaso. Cosa che non aiuta a fare piena chiarezza su quelle dinamiche.
8–Questo processo di identificazione delle auto doppiate è stato rivisto nell’ambito delle raccomandazioni precedentemente annunciate dal presidente della FIA nella sua dichiarazione del 17 febbraio 2022, che include anche la creazione del Centro operativo remoto FIA, l’integrazione di un nuovo ed esteso team per gestire le operazioni, nonché una revisione delle interazioni tra i team e la Race Control durante la corsa in pista.
Osservazione: Mettere a disposizione della direzione di gara strumenti tecnici idonei conferma che il quadro operativo precedente era inadeguato ed inefficace a gestire eventi complessi come sono i GP di F1. Finalmente la categoria si dota di modelli efficienti per evitare un’altra Abu Dhabi che è stato e resta un momento profondamente negativo per questo sport. Ma proprio dalle fasi più basse si deve ripartire e l’azione della Federazione, tra l’altro molto solerte, va accolta con estremo favore.
In conclusione, ci sia consentita una nota più leggera: ci piacerebbe sapere qual è il destino di Michael Masi a cui, circa un mese fa, fu offerto un nuovo lavoro in FIA. Non sappiamo se abbia accettato e se l’offerta riguardi la F1 o altre serie gestite da Place de la Concorde. Né abbiamo avuto il piacere di ascoltare le sue parole circa quei momenti che hanno determinato, tra le altre cose, la sua rimozione dagli incarichi. In una più grande operazione trasparenza, da uomo libero o da dipendente federale, sarebbe opportuno valutare la sua versione dei fatti.
F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto:F1, F1TV, FIA
Wow, penso sia uno dei più belli approfondimenti che abbia letto, osservazioni puntuali e più che giuste, con sopra anche gli 8 punti messi in evidenza. Complimenti, continuate così.???????? Ora aspetteremo tutti le 16, e qualcun altro aspetterà le vostre analisi onboard, strategie ecc.
Che dire, ottima analisi (certo si dice sempre quando si è concordi, no?) che è praticamente l’idea che mi ero fatto anche io a riguardo (senza nutrire alcuna simpatia per nessuno dei due contendenti e nemmeno per le loro squadre). C’è poco da parlare di complotto come hanno fatto alcuni, o di giustizia come hanno fatto altri. Masi ha commesso degli errori, l’articolo 15.3 non gli dava nemmeno la totale discrezionalità in casi eccezionali, ma semplicemente gli dava un potere superiore a quello del responsabile sicurezza del circuito sul dispiegamento della SC ma sempre nel rispetto delle regole ai sensi dell’articolo 48. Non andava interpretato come “ho potere discrezionale, quindi uso la SC come più mi serve per far ripartire la corsa”. Mi ha sorpreso vedere alcuni esperti parlare di bilanciamento dei favori. È sbagliato credere che due torti facciano una ragione, o che un karma di torti si debba bilanciare.
Anche perché oggi succede a Mercedes, domani può succedere a chiunque, e significa falsare le gare e i campionati. Masi doveva rispettare le regole, non l’ha fatto. Ha giustamente pagato col “licenziamento” dalla sua posizione. E dire che gli bastava non far sdoppiare nessuno per restare nelle regole, che poi quelli probabilmente si sarebbero fatti da parte volentieri per non intralciare la lotta mondiale.
Che dire, sposo ogni singola parola di questo intervento.
E aggiungo: gli bastava quello, non la bandiera rossa (che pure poteva starci). Non si parla di “cose giuste da fare, finire le gare sotto bandiera verde, non fare favori a Mercedes o Red Bull”. Si parla di rispettare le regole, se non vengono rispettate le regole dello sport correttamente, almeno quelle che NON possono essere interpretate, è la fine. E poi questi problemi si ripeterebbero, e scontenterebbero tutti.
L’articolo 15.3 è stato interpretato male, senza criterio. Masi pensava che con quello poteva fare ciò che voleva della SC. Mentre poteva esserci un’interpretazione sull’any, che per fortuna è stata chiusa con la modifica in ALL.
Ma quello non era un problema neppure. Ok ha fatto erroneamente per interpretazione sbagliata, sdoppiare alcune auto, e non è giusto, ma any era male interpretabile. Va bene. Però non era interpretabile il fatto di far rientrare la SC il giro dopo che si erano sdoppiati. Si è visto ieri in Bahrain, come andava fatto e sempre era stato fatto. Non c’è ragione di gioco per il titolo che debba far dimenticare le regole. Altrimenti è il far west.
certo Masi ha sbagliato……….ad obbedire a wheatley (redbull)
chissa’ perche lo ha fatto