martedì, Dicembre 3, 2024

Gp Bahrain 2022/Analisi on board qualifiche Mercedes/Red Bull: Verstappen perde la pole nel T3, Hamilton limita i danni

F1 – Dopo tre turni di prove libere in cui i potenziali delle vetture non sono stati del tutto espressi giungiamo finalmente al momento della verità. Specie in Q3 potremo osservare le monoposto col minimo quantitativo di carburante e con mappature delle power unit ottimizzate per la massima performance.

Le tre sessione di di free practice hanno messo la Red Bull RB13 in cima alla lista delle favorite. La creatura di Adrian Newey ha sciorinato prestazioni convincenti sia in simulazione gara che quando ha provato l’assalto al tempo. Per ulteriori dettagli vi rimandiamo all’analisi delle FP3: leggi qui.

Diversa la situazione in casa Mercedes. I campioni in carica escono da tre ore difficili con una W13 che ha continuato a lottare con il porpoising. Nel turno chiusosi due ore fa si è però osservata una netta inversione di tendenza. Pur confermando velocità in rettilineo relativamente basse (307 per Russell e 309 per Hamilton contro i 320 di Leclerc, Perez e Verstappen, nda) l’incremento della potenza è stato sensibile rispetto a ieri. Cosa resa possibile grazie ad un netto contenimento dei saltellamenti in rettilineo. La W13, confermando il buon assetto nelle curve lente, è in progresso nelle pieghe veloci. Specie nella 11-12 in cui ieri aveva sofferto tremendamente. Nelle qualifiche, come affermato da Toto Wolff nella conferenza di stamattina, capiremo davvero dove si trova al momento una vettura tanto estrema quanto difficile da assettare.


Il primo a provare il giro push è Max Verstappen. Si può immediatamente percepire una variazione sonora nelle power unit HRC che risulta essere più “sibilante” rispetto a stamattina. Nel giro di lancio Lambiase indica la posizione degli altri piloti sul tracciato per offrire al suo pilota pista libera. Giro molto pulito per il campione del mondo che subito scende sull’1.31.909. Perfetto il comportamento in curva 1: frenata stabile e uscita pulita in progressione. Molto aggressivo nelle curve 5-6-7, uno dei punti di forza delle vettura inglese. Anche in curva 14 Max “mangia” letteralmente il cordolo interno per chiudere un giro concreto ma migliorabile.

Seguiamo subito la risposta di Hamilton. “Bono” comunica con cura le condizioni della pista nel giro di lancio. Lewis scalda vistosamente le gomme prima di curva 15. Come al mattino la macchina sembra più stabile anche se il cronometro non conforta. L’ingegnere di pista della vettura n°44 avvisa che bisogna migliorare l’uscita in uscita curva 4 e che la velocità di percorrenza in curva 11, uno dei punti più difficili per la W13, è bassa. Miglioramenti necessari anche nella doppia 6-7. Peter Bonnington comanda un giro di cool down prima di provare altro assalto. Nel secondo tentativo con lo stesso treno di soft, l’inglese migliora il T2 ma va piuttosto male in curva 13 quando, a centro curva, la macchina ha un evidente sovrasterzo che si palesa appena Lewis tocca il pedale destro.

Il primo assalto in Q2 di Max è uno spettacolo per gli occhi. In Curva 1 la sua F1 perde leggermente la traiettoria ideale e la stessa cosa accade in Curva 4. Ma la cosa non ha effetti negativi sul cronometro che decreta il miglior T1. La RB18 diventa una schiacciasassi nel serpente composto dalla 5-6-7 dove Verstappen può aggredire i cordoli interni con una naturalezza disarmante. La macchina non si scompone, asseconda la guida aggressiva del campione del mondo che lancia la vettura nelle curve con totale fiducia. Il resto del giro viene condotto senza sbavature: P1 per Max che abbatte il muro dell’1’31”. Il tempo è 1’30”757 che gli vale la prima piazza.

Ci spostiamo sulla vettura 63 di Russell. Seguiamo il secondo assalto del talento di Kyng’s Lynn. solite comunicazioni sullo stato del traffico da parte dell’ingegnere di pista che, prima del rettilineo principale comanda STRAT 2: si inizia a fare sul serio con le mappature dell’ICE. Il giro è decisamente migliore del precedente anche se, nella retta che precede curva 14 i saltellamenti tornano ad essere evidenti. Nel giro di rientro le comunicazioni sono assenti. Il punto della situazione verrà fatto nei box lontano dalle nostre orecchie indiscrete.

F1

Momento decisivo delle qualifiche. Siamo nella Q3 dove tutte le carte verranno messe sul tavolo. Le due W13 escono a trenino. Hamilton segue Russell per prendere spazio nell’ultimo rettilineo dove scalda decisamente le gomme. Tentativo non perfetto del vicecampione in carica che, come ormai accade da ieri, ha una maniera piuttosto anomala di cambiare marcia tra la de e la tre con un passaggio molto rapido per gestire meglio l’erogazione di potenza. Che la tornata non sia delle migliori lo si percepisce già nel cambio di direzione 5-6 quando la W13 ha un trasferimento laterale piuttosto difficoltoso. Il giro si chiude con in quinto crono con un distacco importantissimo dalla vetta.

L’ultimo giro lo dedichiamo a Max Verstappen. In questa fase le comunicazioni con i box sono praticamente annullate. A pista libera non c’è bisogno di ragguagli sul traffico. E’ il momento della verità per l’olandese. L’olandese parte a razzo. Curva 1-2-3 e 4 sono eseguite alla perfezione, senza alcuna sbavatura. La RB18 è perfetta nei trasferimenti di carico laterali. Ma c’è la sensazione che nel proseguo del giro le gomme non assecondino il driving dell’olandese che migliora il suo T pur essendo leggermente impreciso nell’ingresso della 8. Nel T3 arriva la doccia fredda. Le gomme sono in evidente overheating: la RB18 scivola in maniera quasi impercettibile. Quel tanto che basta per farle ottenere il suo peggior T3. E’ P2 per l’olandese che sperava di conquistare la prima fila dopo tre turni di libere più convincenti di quanto non siano state queste qualifiche.


Giungendo a qualche rapida conclusione (per le analisi telemetriche vi rimandiamo agli approfondimenti successivi) possiamo dire che Red Bull esce leggermente delusa da un turno di qualifiche che doveva vederla il pole dopo le prestazioni sciorinate nelle sessioni precedenti. A Milton Keynes non avevano fatto i conti con una straordinaria Ferrari che, con Leclerc che da sempre si trova a proprio agio sul tracciato di Sakhir, si prende la posizione più vicina ai semafori della partenza. Restano intatte le possibilità di vittoria ma bisogna mettere apposto la partenza che, sia con Verstappen che con Perez, è parsa spesso non centrata nelle simulazioni di questi giorni. Il passo sciorinato dall’olandese in FP2 lascia ben sperare ma la Ferrari è lì più agguerrita che mai. Delude Perez che ormai è abituato a guardare il compagno di squadra a debita distanza.

Il messicano, quarto, tiene alle sue spalle Lewis Hamilton che, nelle difficoltà evidenti della W13, riesce a mantenere il sangue freddo cogliendo un quinto crono che sa di massimo raggiungibile. La vettura di Brackley, quando è andata full power, ha acuito i suoi problemi nei quali George Russell si è letteralmente dissolto. Il giovane britannico è solo nono e guarda da dietro vetture meno accreditate come quelle di Bottas, Magnussen e Alonso. C’è molto lavoro da fare nel team campione del mondo perché, a pieno carburante, la situazione potrebbe addirittura peggiorare. Evidentemente, come abbiamo più volte scritto su FormulaUnoAnalisiTecnica, le problematiche erano vere e non si giocava a nascondino come alcuni osservatori sostenevano.


F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto:F1TV

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